CAPITOLO 20

1.6K 121 16
                                    

Qualche ora più tardi, Angelos camminava avanti e indietro nel suo ufficio quando sentì Grigorios, il suo capo della sicurezza, che salutava Santana.

"Venite qui! Tutti e due!" urlò lui, mentre la rabbia che lottava di mantenere chiusa dentro di lui minacciava di uscirgli da tutti i porri.

Stava girando intorno alla sua scrivania quando loro due entrarono nel suo ufficio. Cercò di guardare verso il capo della sua sicurezza, ma, inevitabilmente, il suo sguardo si concentrò su Santana.

Come al solito, era composta e in controllo. Non c'era nessuna traccia della donna piena di passione che poche ore prima, si era trovata sotto di lui, gemendo e gridando il suo nome nell'apice della passione, o l'anima gentile che lo aveva ascoltato in auto mentre le raccontava il suo dolore, sinceramente dispiaciuta per lui.

Quanto gli sarebbe piaciuto detestarla per quella sua compostezza e calma... Invece, si era reso conto che l'ammirava tantissimo per questo... l'ammirava e l'amava anche per questo. Santo cielo, la lista delle cose che amava e ammirava in Santana aumentava da un minuto all'altro.

Erano tante le qualità che l'avevano spinto ad innamorarsi di lei.

Avrebbe voluto prenderla fra le sue braccia e possederla lì, sulla scrivania... Chiamarla nel suo ufficio, chiudere a chiave la porta e prenderla selvaggiamente contro il muro... Erano alcune delle infinite fantasie sessuali che aveva e che la coinvolgevano.

La sua mente si bloccò, ma le gambe gli cedettero per la forza di quell'amore che lo aveva travolto come un fiume in piena. Incrociando le braccia sul petto, strinse i denti e si appoggiò sul bordo della scrivania.

"Allora, che notizie hai per me?" chiese a Grigorios.

"Abbiamo fatto esattamente come da lei richiesto, signor Kralidis. Abbiamo indagato più a fondo nella situazione finanziaria dei due membri dell'equipaggio trovati morti. Sette giorni fa, nei conti di entrambi sono stati depositati duecentomila euro..."

Le mani di Angelos si strinsero mentre i muscoli delle braccia e del petto s'irrigidirono.

"Siete riusciti a trovare la fonte di questi soldi?"

Persino adesso, di fronte a queste prove inconfutabili, non voleva credere che alcuni dei suoi dipendenti fossero responsabili del disastro. Soltanto quella mattina avrebbe pensato al peggio, ma, la richiesta di Santana di concedere il beneficio del dubbio, si era radicata profondamente in lui, trovando quella sensazione liberatoria.

Di fronte alle parole della donna che amava, capì di aver permesso al suo cinismo di guidare la sua vita. Una volta che si lasciò andare e seguì il suo consiglio, si sentì meglio. Per la prima volta, in tantissimi anni, aveva respirato con maggiore leggerezza. Ma adesso, però, la delusione era tornata prepotente, insieme ai ricordi e al dolore che non poteva seppellire così facilmente.

"Lascelles ha usato circa una mezza dozzina di società paravento per nascondere le sue attività. Senza la sua confessione, avremmo impiegato più tempo a scoprirlo. Inoltre, l'equipaggio non ha fatto molto per nascondere il denaro che ha ricevuto," disse Grigorios.

"Non l'hanno fatto perché pensavano di ritornare a casa e di goderselo senza che nessuno lo scoprisse," replicò Angelos con durezza nella voce.

La conferma di Lascelles che aveva corrotto i suoi uomini per provocare l'incidente della petroliera Seagull, così da metterlo in una posizione scomoda di fronte al consiglio d'amministrazione e al mondo d'affari intero e mettere le sue mani sulla 'Kralidis Shipping', fece quasi esplodere dalla rabbia Angelos.

Poteva sorvolare sopra la parziale distruzione della sua petroliera, ma quello che non riusciva proprio a tollerare era la perdita di vite umane, oltre al fatto che il resto dell'equipaggio era stato messo in gravissimo pericolo. Per non parlare del dolore delle famiglie dei marinai morti e i danni causati all'ambiente.

IL GUSTO DEL PROIBITO (1 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora