Adamo ed Eva erano stati privati dell'immortalità, ormai peccaminosi e scacciati via dal giardino Eden, trovarono riparo in altre terre fertili, terre in cui il bestiame e la vegetazione erano in perfetto equilibrio. Fu così che Adamo iniziò a domare le prime bestie imparando ad allevarle mentre Eva iniziò a piantare il primo seme, raccogliendo da esso i primi frutti. I due mortali ebbero due figli, Caino e Abele. Mentre Abele si dilettò nell'allevamento del padre, Caino praticò l'agricoltura come la madre. Un giorno il Padre chiese un offerta di sacrificio in cui, i due primi figli, avrebbero dovuto procurarsi i migliori prodotti delle proprie fatture. Abele allevò il migliore agnello, giovane e grasso, dal manto candido come le nuvole e di una bellezza lucente. Caino capì che il suo migliore frutto non avrebbe retto il confronto, ma era ciò che di migliore egli potesse produrre. Arrivato il giorno sacrificale, il Padre fu contento del sacrificio di Abele ma rimase impassibile davanti al frutto di Caino. Abele era il più bello, il più intelligente, il preferito, Abele era, secondo Caino, la parte migliore di se stesso e ciò procurò invidia nel cuore del giovane agricoltore. L'invidia che ricolmava il cuore di Caino era grande, troppo per un comune mortale, egli era diventato folle. Fu così che un giorno una forte energia negativa che si propagava dalle terre di Nod pervase l'animo del giovane e una voce, che di angelico aveva solo le sembianze, entrò nella testa di Caino sussurrandogli: "Sei tu Caino? Il primo nato di Eva? Colui che al proprio sangue è inferiore? Colui che non riesce a soddisfare il Padre suo? Fa ciò che devi, prendi il posto suo, usa tutto ciò che hai a disposizione per essere migliore dell'altro a te caro, a te la scelta di essere il primo del Padre o di essere l'ombra del secondo". Caino, tormentato da quegli oscuri pensieri, decise di attirare il fratello nel bosco, affinché i due potessero parlare e nel momento giusto avrebbe messo in atto il maligno suo piano. Una volta attirato il sangue suo, lontano dalla vista genitrice, sfruttò un momento di distrazione per scagliare un masso nella nuca di Abele. Un colpo sordo riecheggiò in tutto il bosco, la vegetazione e le creature all'interno di essa, le quali emettevano ognuna il proprio verso, ora erano mute, attonite davanti alla vista del primo omicidio. Il Creatore, offeso e adirato per tale gesto, rimproverò Caino poiché nessun essere aveva il diritto di uccidere una creazione del Padre. Fu così che l'omicida dovette camminare nelle desolate e pericolose Terre di Nod, un posto brulicante di creature la quale sola esistenza di tali abomini offende il Creatore stesso. Caino camminò per un tempo indefinito, egli era affamato, freddo e privo di alcun conforto, era ormai giunto il momento di abbandonare il corpo al marciume del sonno eterno che chiamano Morte. Una voce però nuovamente entrò nella sua testa, ella era Lilith, la prima donna che trovò Caino in uno stato morente. Lilith si prese cura di lui, lo sfamò, lo scaldò e gli diede conforto, Caino si innamorò di quella donna dai poteri sovraumani e così fece di conseguenza la prima donna con il mortale che dapprima accudì come un figlio e successivamente lo vide come amante. Il tempo passava e l'amore dei due esiliati cresceva, Caino vedendo in lei un potere che il Creatore non aveva pianificato per l'uomo, ne fu incuriosito e sapendo che Lilith non le avrebbe rifiutato nulla, le chiese di diventare come lei, forte e temibile, cosicché avrebbe potuto difendersi da solo. Lilith lo accontentò e con le sue unghia incise un sottile ma profondo solco nel suo braccio destro, dal quale sgorgava sangue in un calice. "Bevi dal mio sangue fino all'ultima goccia, trai da esso nutrimento e resisti al dolore che affronterai nei prossimi tre dì" disse Lilith e Caino dubitando delle sue parole non bevve dal calice. "Forse la tua fiducia non è ancora entrata nelle mie grazie? Forse temi che possa accadere lo stesso con la tua genitrice quando ella mangiò dall'albero del bene e del male? Ma dimmi caro Caino, non hanno forse ottenuto ciò che cercavano? Non hanno ottenuto la conoscenza del bene e del male? La Serpe non è stata bugiarda, ha dato al padre tuo e alla madre tua la conoscenza, la punizione è stata opera di colui che tu chiami Padre e Creatore". Caino allora bevve dal sangue della prima donna e ne fu pervaso il corpo, iniziò a patire dolori che nemmeno un mortale in punto di morte sarebbe riuscito a provare. Quella notte l'arcangelo Michele, campione di Dio, apparve agli occhi di Caino e gli concesse il perdono ma il confinato gli negò l'offerta e così Michele maledisse lui e la sua progenie affinché temessero il fuoco poiché esso rappresentava l'incarnazione della punizione divina. La notte seguente mentre egli era sotto atroci sofferenze, gli apparve l'arcangelo Raffaele, protettore del Sole, gli concesse il perdono ma il reietto gli negò l'offerta e così Raffaele maledisse lui e la sua progenie affinché temessero il sole e fossero da esso per sempre banditi. La notte seguente, mentre la sofferenza che provava era pari solo a quella dell'inferno, un ultimo angelo apparve a Caino, Uriele l'angelo oscuro protettore del sonno eterno. Egli concesse all'esiliato il perdono che per l'ennesima volta gli fu negato così Uriele, oscuro nell'animo come le tenebre, punì Caino e la sua progenie affinché avessero sempre fame di ciò che il primo omicida versò in principio: il Sangue. Fu così che fummo costretti a vagare per le terre da esseri immortali. L'oscurità si innalzò nell'animo di Caino come la notte ricopre l'intero cielo oscurando il sole, ma una luce viveva riflessa in lui, vide la luce nei bellissimi occhi di Lilith. Egli imparò a essere duro come la pietra, veloce come il fulmine, a imporre il suo volere sui mortali, a mutare forma e a sparire nel nulla come il fumo svanisce nell'aria. Egli terminò la sua vita e si risvegliò, un tempo figlio di Eva rinacque come figlio di Lilith, egli fu il primo Vampiro.