Mi svegliai con la fronte imperlata di sudore, e ancora mezzo addormentato pensai : " sono le due di notte è presto sarà il solito incubo meglio rimettersi a letto ". Stranamente non riuscì a riaddormentarmi allora iniziai a pensare al mio incubo o meglio al mio presagio; mi trovavo davanti a casa mia, la quale aveva il cancello principale conpletamente aperto, con un coltello seghettato conficcato nel petto più precisamente tra la terza e la quarta costola con la maglietta lacerata e zuppa di sangue rosso vivo che gocciolando a terra produceva un rumore assordante e io che pian piano perdevo forza nelle braccia e scivolano tra quelle della morte, la quale mi attendeva con tranquillità, per un momento provai a resistere,a lottare il dolore che continuava a bruciarmi e a rodermi la pelle ma era troppo intenso e non riuscì a sopportare un dolore così immenso allora abbandona ogni mia speranza e capì solo allora che se fossi morto avrei commesso un grosso sbaglio dato che sarebbe stato come scappare dalle proprie paure le quali riusciranno sempre a trovarti ma ora era troppo tardi. Qualcosa però non quadrava sembravo più grande di qualche anno. " Sarei felice se non fosse solo un semplice incubo " pensai, e mi tornarono in mente tutti I brutti ricordi della mia insignificante vita, tutte le volte che mi sentii escluso, tutte le volte che fui escluso, tutte le delusioni per amicizie, amori, scolastiche, familiari, ma non entriamo nei dettagli se no il tempo non mi basterebbe. Potremmo dire che ogni volta che pensavo di essere riuscito in qualcosa tutto mi crollava addosso.