Allucinazioni

231 7 2
                                    

*POV ADELE*

Era passato un giorno da quel terribile "incidente", sempre se si possa chiamare in questo modo;
domani ci sarebbe stato il funerale.

Si erano fatte le 12:00, e io avevo passato tutte queste ore in camera mia a piangere, non riuscendo a dormire.

Un rumore mi fece tornare alla realtà.

Toc toc.

"Chi è?" domandai, anche se sapevo già chi era.

"Tesoro, è da ieri che sei chiusa in camera. Vai a fare un giro, così prendi un po' d'aria fresca." Disse mia madre con un tono dolce per non sembrare scortese, ma in fondo sapevo che quello era un obbligo.

Senza dire una parola, aprii la porta e vidi mia madre che, senza esitare, mi abbracciò; come se volesse darmi la forza.

Scesi le scale, andai in cucina e salutai mio padre con un bacio sulla guancia, dopodiché mi diressi verso la porta d'ingresso.
Prima di uscire definitivamente, guardai alla mia sinistra e notai la mia bambola Annabelle su una poltrona del soggiorno, l'avevo posizionata là la sera prima.

La guardai per non più di cinque secondi e, una volta chiusa la porta alle mie spalle, stetti ferma qualche secondo a pensare a un posto calmo e tranquillo.

Calmo e tranquillo.

Tranquillo e calmo.

In quel momento ero tutt'altro che calma e tranquilla.

Calma e tranquilla.

Tranquilla e calma.

Mi venne in mente il lago che si trovava vicino casa mia, quello si che era un posto calmo e tranquillo, quello in cui una persona confusa andrebbe, come per schiarirsi le idee. Ci si poteva arrivare soltanto in un modo: attraversando il boschetto davanti al mio giardino.

Bene, facciamolo.

****

Ero seduta, o meglio sdraiata, sull'erba bagnata da almeno mezz'ora; quel posto era davvero rilassante.

A distogliermi dai miei pensieri fu un rumore improvviso proveniente dall'acqua del lago.
Di scatto mi misi seduta e automaticamente i miei occhi finirono sulla superficie del lago.
Mi alzai e mi avvicinai.
Inizialmente non notai niente di strano, ma dopo una decina di secondi notai una figura dentro l'acqua, sembrava familiare ma non riuscivo a riconoscerla completamente. Passarono altri dieci secondi e finalmente capii chi era quella figura: mio padre.
Aspetta, mio padre?

proprio il mio?

Proprio quello che avevo salutato prima di uscire di casa?

Si, proprio quello.

In preda al panico misi un piede nell'acqua, pronta a immergere anche l'altro.

Come non detto.

Appena immersi il primo piede in acqua, la figura di mio padre fece puff.

Boh...scomparso.

"Ok..? Tutto questo sta diventando molto strano" pensai.

"Sto iniziando ad avere... allucinazioni..?" Mi chiesi.

Iniziai a correre verso casa.
Ero spaventata, molto spaventata.
Diciamo che non capita tutti i giorni di vedere la figura del proprio padre in un lago e sparire un minuto dopo.

Dopo cinque minuti pieni di corsa, arrivai finalmente a casa. Avevo il fiatone a mille. Ok, erano solo cinque minuti di corsa, ma avevo comunque attraversato un bosco correndo, cercando di non cadere e rischiando di inciampare più e più volte.

Entrai in soggiorno e guardai l'orologio: erano le 12:50.

Andai in cucina e vidi mia madre preparare il pranzo. Le chiesi di papà.

"Ciao mamma, sono tornata. Sai dov'è papà?"

"Ciao tesoro, tuo padre è in sala da pranzo, sta apparecchiando la tavola.
Com'è andata la tua passeggiata? Ti senti un po' meglio?" Disse mia madre

Cara mamma.
No, non mi sento meglio; volevo fare una passeggiata per calmarmi ma probabilmente ha solamente peggiorato la situazione.

"Si mamma, mi serviva proprio" mentii.

Andai in sala da pranzo per cercare mio padre, ed effettivamente lo trovai lì.

Mio padre non si era accorto di me, così ne approfittai e tornai in cucina da mia madre.

****

Pranzammo e una volta finito andai in camera mia per riposarmi. Non fraintendetemi, ero ancora scossa, ma comunque era da ore che non dormivo e la stanchezza si stava facendo sentire.

_________________
SPAZIO AUTRICE

•Cosa ne pensate
di questo
capitolo?

•Non so perché
ma mi piace
come ho scritto
questo capitolo

•Detto questo
ci vediamo
nel prossimo
capitolo




Annabelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora