distese sul divano, ci guardavamo.
vi chiedereste come ci siamo finite fin qui.
c'era tensione nello studio quel pomeriggio, o forse la tensione era solo tra noi due. lei mi guardava continuamente, credeva non fosse palese? cercavo di essere più tranquilla con lei, dopo tutto ciò che aveva passato quell'estate, mi chiese una pausa ed io accettai. ma ora...ora non so più cosa siamo. la conosco, potrebbe non essersi ripresa del tutto, dice alla gente che le chiede "come stai" di stare bene, ma in verità so che non è affatto così. so che la notte arriva a casa e piange. e so che vorrei essere con lei quando ciò succede.
le registrazioni di tu sì qué vales divennero gli unici momenti in cui mi concedevo di credere che fossimo ritornate come prima. lì si comportava come se non fosse cambiato niente, come se non ci fossimo mai separate. ed era proprio lì che mi continuavo a deludere pensando di avere un'altra possibilità di stare insieme. mi faceva sentire amata, voluta. pure rudy mi chiese se fossimo tornate insieme, ci rimase male quando gli dissi che la situazione era ancora un enigma da decifrare.
cercavo di guardarla negli occhi, di scorgere quel qualcosa che mi avrebbe aiutato a riaprire uno spiraglio di speranza in me. eppure quel qualcosa non stava arrivando. tutto ciò che faceva nella trasmissione lo faceva perché si sentiva in dovere. un giorno mentre eravamo pronti per entrare nello studio ho dovuto pregarla per entrare insieme dicendo "è la gente che lo chiede", ma la verità è che lo volevo io. con tutto il mio cuore. lo dovevo ai fan che ci supportano, ma soprattutto a me stessa. così mi prese la mano e mi condusse alla postazione dei giudici. mi mancava toccare il suo corpo, sentire il calore che emanava.
altre volte ci furono dei momenti in cui non ero capace di comprendere se fossero azioni dettate dal sentimento o dalla ragione. non so ancora darmi una risposta se ve lo stesse chiedendo.
poi arrivò la scena in cui ho ballato in mezzo a dei ragazzi a torso nudo. mentre ballavo mi giravo a guardarla, era persa. non in senso negativo, era persa in me. a guardare me. ad osservare il modo in cui mi muovevo. ero tentata di andare oltre facendo una carezza sul petto di qualche ragazzo lì perso a sbavarmi dietro, ma feci tutt'altro: finita la "coreografia" ritornai alla mia poltrona. poco dopo ci fu un'oretta di pausa, andai subito nel mio camerino senza dar retta a nessuno, persino alla piccola giulia che mi aveva domandato qualcosa mentre mi alzavo dalla mia postazione. chiusi a chiave la porta e mi misi a fare avanti e indietro per la stanza.
la sentii arrivare, la sentii anche bussare al camerino. dio, finalmente ti fai viva. esitai ad aprire, cosa dovevo fare? le mie mani erano una sulla maniglia e l'altra sulla chiave, pronta a girarla per aprirla. eppure la mia fronte era appoggiata sulla porta, dandomi il tempo per prendere un bel respiro, prima che tutto potesse cambiare in meglio o più probabilmente in peggio. così aprii, lei era lì. stupenda, come sempre. stanca, si vedeva. mi misi di fianco così da lasciarle spazio per entrare e dopodiché richiusi la porta.
"te la sei cavata davvero bene lì fuori a ballare"
era così ipocrita a volte.
"io non te capisco. che problemi hai, mo spieghi? en trasmissione tutto ciò che fai sembra d'obbligo, questa è 'a prima conversazione che abbiamo tete à tete e 'a inizi elogiandome per come so' sopravvissuta a 'na situazione che m'ha messo a disagio? so' anni che te dico che fare 'sto tipo de cose me mette a disagio. fortuna pe' entrambe che so' n'eccellente attri-"
"sabrina calmati."
finisce sempre così quando sono arrabbiata: faccio uscire tutto in una volta come una tempesta e poi c'è lei che dicendo "calmati" mi fa stare zitta per minuti interi.
si avvicinò a me. era forse un sogno? stavo dormendo? era pericolosamente vicinissima alle mie labbra. se era un sogno volevo continuare a dormire così da godermelo fin quando sarebbe durato. chiusi gli occhi e le sue labbra erano sulle mie. 5 secondi, non di più. erano mesi che non sfioravo le sue labbra con le mie, mesi che non sentivo la loro morbidezza. la guardai negli occhi facendo un passo indietro.
"se non sai cosa stai facendo per favore, fermati. non ho le forze di reprimere i miei sentimenti per te ancora per molto, e questo non farebbe altro che peggiorare tutto."
"che stai dicendo? certo che so cosa faccio."
dio mio.
si fiondò nuovamente sulle mie labbra, questa volta mi baciò più intensamente. il respiro già mi mancava. esplorai con le mani tutte le forme del suo corpo, sapevo esattamente ogni centimetro di esso. mi lasciai cadere sul divano, e lei prese a baciarmi il collo per poi scendere giù alla scollatura. è questo quello che le piaceva: che io mettessi vestiti scollati così che lei potesse fiondarsi a baciare il mio seno.
cazzo, non po' esse' vero. pensavo. e invece lo era, eccome se lo era.
non so come, e non so il preciso momento in cui accadde tutto, ma mi ritrovai nuda sotto il suo corpo per metà svestito. si muoveva splendidamente assieme a me, era una delle tante cose che mi erano mancate. sentivo le sue due dita dentro di me e la sua bocca, scesa ancor di più dal basso ventre, che iniziava a circondare il clitoride. il paradiso. cercavo di trattenere i gemiti, mi mordevo il labbro inferiore invano.
non era sesso per me, era amore. io e lei in quel momento, in quella stanza, ci stavamo amando. "ti amo, ti amo, ti amo" le avrei voluto dire eppure pensavo che se provava le stesse cose che provavo io poteva sentirlo. lo poteva capire pur non dicendolo a parole. dopo poco si ricompose cercando di riprendere tutti i suoi vestiti che avevo tirato a terra in preda alla lussuria. ero avvolta in una coperta che tenevo in un armadietto in caso sarebbe servita. mi diede un bacio sulla fronte.
"stasera ne parleremo, non ti preoccupare, questa volta non sparirò."
disse accennando una risata. e così la vidi uscire come aveva già fatto molte altre volte. mi lasciò lì da sola, nuda, sia fisicamente che emotivamente. e con molte più domande di quante ne avevo prima che varcasse la soglia del mio camerino.
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forever, till forever falls apart
Fanfictionraccolta di one-shot sulle deferilli. il contenuto è totalmente frutto della mia immaginazione.