Lanterne cinesi

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Lavanda.
Durante il periodo estivo le strade affollate e
fragorose di Tokyo erano colmate da un forte profumo di lavanda. Lo stesso aroma che sentiva un ragazzo dai capelli corvini e occhi blu notte, passeggiando tra le vie della città.
Il giovane stava rientrando a casa
dopo una lunga giornata di studio sulla cultura greca in un'angusta biblioteca che possedeva una vecchina, la quale conosceva molto bene Sasuke fin da quando era un bambino.
L'anziana signora, felice della scuola che lui frequentava, decise di far produrre una copia delle chiavi, in modo tale che potesse venir lì quando lo desiderava. Lui accettò volentieri questa sua gentilezza, ma comunque decise di non usufruirne troppo, per un momento iniziale.
Vagando tra i ricordi, Sasuke ripensó a questo momento che delineava una delle poche felicità che proteggeva accuratamente.
I suoi pensieri furono però interrotti dai tonfi che rieccheggiavano sulle scale del condominio in cui abitava. Sasuke ritornó nella realtà, accorgendosi di essere arrivato a casa. Salite le scale capí che quei rumori provenivano dal suo appartamento. Appena trovatosi all'ingresso, aprí la porta e dopo aver appoggiato la borsa a lato del corridoio, si diresse in sala.
Percorsi vari ingressi che portavano in diversi uffici dell'appartamento, si precipitò nella stanza da dove derivava quel fracasso. Spalancò la porta e vide Naruto e Konoamaru gonfiarsi di risate.
-Ciao Sas'ke, come va? Ah... buon compleanno Teme- disse paonazzo Naruto al suo ragazzo
-Sei la solita testa quadra, guarda cos'hai combinato!- rimprovera Sasuke indicando il disordine creatosi in quei pochi metri quadri di cucina.
-Auguri!- esclama Konohomaru porgendogli dei biscotti fatti a mano da loro quel pomeriggio. -Oggi diventi più vecchio!-
Sasuke non dà retta alle sue parole, perché immergendosi in altri pensieri gli viene a mente la prima volta che quel ragazzino, Konohomaru, dei servizi sociali, in un modo o nell'altro era finito per restare da loro ogni weekend.
-Pronto per festeggiare? Questo compleanno sarà molto ristretto, proprio come volevi-
-Naruto, smettila di dilungarti e vai al sodo- concluse Sasuke sprofondando negli occhi celesti del suo compagno.
-Ci saremo solo io, te e Konohomaru- affermó radioso il biondino.
-È necessario che ci sia anche il moccioso?- domandó il giovane moro senza alcun senso di colpa.
-Non fare l'arrogante Teme, si tratta soltanto di una serata-
-La MIA serata- corresse lui con atteggiamento superiore.
Tra varie smorfie e espressioni di disapprovazione, Sasuke dovette cedere e lasciare, solo per questa volta, il comando al suo Dobe.

-Fuori non c'è neanche un filo di vento- affermó Konohomaru, osservando l'esterno.
-Bene è perfetto- esclamó Naruto, intento a sistemare la sua collezione di francobolli.
-Perché vi interessa tanto saperlo?-
-É una sorpresa mio caro Teme-
-Non gradisco le sorprese e lo sai testa quadra- rispose il corvino avvicinandosi al suo partner con cautela e disinvoltura.
Naruto indietreggió lentamente, mentre Sasuke si faceva più vicino, tanto da farlo sbattere contro il mobile alle sue spalle e immobilizzarlo lì, davanti a lui.
-Sas'ke cos..-
-Tranquillo Dobe è solo un giochetto- sibiló nell'orecchio del biondino, mordendogli il lobo auricolare.
-S-sas'ke c'è Konohomaru- il corvino ignoró del tutto le ultime parole del suo ragazzo e continuò a stuzzicarlo addentando tutta la guancia destra fino a raggiungere la bocca, coinvolgendo Naruto in un bacio passionale e tenero sotto tutti i punti di vista. Mentre Sasuke continuava ad assaporare ed esplorare con piacere le labbra del compagno, quest'ultimo lo interruppe staccandosi dal giovane moro per indicare con vaghe occhiate il piccolo ragazzino dei servizi sociali che li stava guardando.
-Allora iniziamo la festa?- domandó Konohomaru stanco di aspettare.
-Direi che è arrivato il momento- confermó Naruto con aria soddisfatta.
I tre raggiunsero l'esterno con in mano tre sacchetti, ognuno per ciascuno di loro e si posizionarono sul ciglio della strada, nella quale, solitamente, non passava mai nessuno.
Scartarono i pacchetti e posizionarono il contenuto per terra.
-Lanterne cinesi? Cosa avete in mente di fare?- chiese dubbioso Sasuke.
-Esprimere un desiderio- affermó Naruto.
Il moro in silenzio afferrò la sua lanterna dal pavimento. Iniziò ad aprirla per bene ed in seguito, rovistando nelle tasche, trovò un accendino con cui accese la sua lanterna. Il giovane biondo e il suo piccolo discepolo, eseguirono gli stessi e identici passaggi, tutti svolti nella dovuta quiete di quella serata estiva. Dopo aver espresso i loro più profondi desideri, mano nella mano, lanciarono le proprie lanterne che, cullate dal suono delle cicale, ondeggiavano verso l'alto nelle meravigliose sfumature del cielo.

Appena Konohomaru si addormentó, i due giovani sgattaiolarono all'aperto per rimanere soli.
-Teme, ti è piaciuta questa serata?- chiese il biondino sdraiato nel prato con affianco il suo amato.
-Perché è già finita?- rispose Sasuke guardando con malizia il compagno.
-Prendi le chiavi che sono sul mio comodino e ritorna qua- ordinò il moro a Naruto, il quale ubbidí senza esitazione.
Dopo due minuti, Sasuke intravise da lontano la sagoma del suo Dobe che con calma, avanzava verso di lui.
-Sono queste?- domandó Naruto, sperando di aver fatto giusto.
-Sì. Ora seguimi- disse l'altro con fermezza.
-Non sono il tuo cagnolino, dov'é che stiamo andando?- ribatté il giovane biondo.
-In biblioteca- concluse Sasuke.
-Cosa? Io non ci veng..- il minore non fece in tempo a terminare la frase che l'altro lo prese tra le sue braccia forti e robuste e lo portò via, in quella, ormai, notte illuminata dalle stelle e da tre piccole,graziose lanterne che, fluttuando, danzavano insieme nel velo luminoso del firmamento.

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