Capitolo 1

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Esiste un mondo dove si trovano tutte le cose astratte. Tutte le idee. Esiste un mondo dove perdersi è l'unico modo per trovarsi. Ma questo io ancora non lo sapevo.

Mi chiamo Megan Clarke e avevo 21 anni. Almeno in teoria. Mi persero quando avevo 9 anni e da allora nessuno mi trovò più.

A Mondo Specchio ci sono tutte le cose andate perdute. Ricordi. Fili del discorso. Pensieri. Nomi. Fluttuano nell'aria come bolle di sapone. Oppure sono accatastate in un angolo. Impossibile distinguerli. Vi sono molte cose...particolari. Regni caduti. Leggende dimenticate. Sogni. Ideali.

Vi sono anche molte cose più normali. Chiavi. Scarpe. Calzini. Questi ultimi quasi sempre spaiati.

La cosa più strana, però, sono le persone. Non ve ne sono molte. Sono le persone che sono state perdute. C'è chi è riuscito a farsi trovare ed è tornato a casa, ma sono pochi. La maggior parte resta lì. Per sempre. Non si può morire. Non finché nel Mondo Reale c'è qualcuno che ancora ti cerca. Quando smettono di cercarti, semplicemente scompari. Così come eri apparso, scompari. Nessuno sa dove vanno i dimenticati. Andrew pensa che vadano in quello che è il Mondo della Morte. Per me no. Per me semplicemente smettono di esistere. Perché non ha senso vivere se nessuno ti cerca.

Andrew era lì da meno tempo di me. Lui aveva 27 anni. Almeno diceva di averne 27. Era lì solo da un paio d'anni. Non mi aveva mai spiegato cos'era successo per farlo arrivare a Mondo Specchio. Sapevo solo che era morta sua sorella poco prima che lui arrivasse.

Per questo era convinto che ci fosse un Mondo della Morte. Perché sperava di rivederla.

In tutti gli anni passati lì vidi alcune persone scomparire. Non molte. Non sono sicura di quanti di loro siano stati ritrovati. È molto raro succeda. Soprattutto più passa il tempo perché si viene sempre più dimenticati.

Mi chiedevo spesso se mia madre mi avrebbe mai trovato. Era lei che mi cercava. Era anche lei che mi aveva perso. A una festa. La calca era asfissiante. E ad un certo punto mi ritrovai qui. Non ho mai capito se si viene con anima e corpo o con solo uno dei due.

– Ehi Maggie!

Mi girai. Andrew si era svegliato. Sorrisi. – Ehi Andy.

Si avvicinò. Aveva i capelli scompigliati, come sempre, non credo sapesse nemmeno che forma avesse una spazzola. Mi fece un sorriso sbilenco.

– Hai visto che bella giornata, oggi? Potremmo andare nel nostro posto.

– È una splendida idea, Andy, prendo la borsa e arrivo.

Il sorriso si allargò ancora di più.

Il nostro posto era una piccola baia sulla spiaggia, non so bene in quale paese si trovasse. Lì la geografia non è mai esistita.

***

– Maggie non entri?

– Mmh...no oggi non m- aaah!

Andrew mi prese in braccio e mi buttò in mare.

– No, Andy, no!

Ma ormai l'acqua mi aveva sommerso.

Tornai a galla tossendo e misi su un finto broncio.

– Non è divertente.

Ma le fossette sulle guance mi tradirono, come sempre. Lui scoppiò a ridere.

– Si certo! Infatti sei proprio arrabbiata! – mi prese in giro affondando le dita nelle mie fossette. Gli feci la linguaccia.

– Va bene allora già che sono entrata in acqua vediamo se mi batti! – dissi, partendo prima che lui potesse dire qualcosa.

– Aspetta! Non vale, Maggie!

***

– Ho vinto!

– Cosa?! Ma se eri indietro di due chilometri! – mi rispose lui ridendo.

Lo guardai serissima. – Non ho mai detto fino a dove bisognava arrivare. – spiegai nuotando verso la roccia più vicina. – E si doveva arrivare fino a qui. Quindi ho vinto.

Rise. Io lo guardai divertita. Raggiungemmo insieme la spiaggia e ci stendemmo al sole.

– A che pensi? – mi chiese improvvisamente.

– Al Mondo.

– A cosa in particolare?

– Mi chiedevo se noi ci conosciamo nel Mondo. Se ci siamo mai visti. A volte mi chiedo se questo non sia tutto un sogno.

Lui restò in silenzio.

– E tu a che pensi?

– A tante cose. Ma sai, è possibile che non ci sia un unico mondo che porti qui. È possibile che io e te veniamo da due mondi diversi.

– Stai dicendo che sei un alieno?

– Sto dicendo che tu lo sei!

Gli risposi con una boccaccia.

– Ma seriamente potrebbe essere. In fondo qui non vi sono confini, né stati. Non c'è la geografia.

– Ma c'è la storia. Ho visto l'Impero Romano da qualche parte e...altre civiltà. Questo è il Mondo Specchio del Mondo se ce ne fossero altri, di chi sarebbe lo specchio?

– Di tutti. E di nessuno. Non è uno specchio se ci pensi. È un posto dove vanno le cose che nessuno vuole.

Mi alzai infastidita.

– Pensi davvero che nessuno ci voglia?

Silenzio.

Mi allontanai da lui arrabbiata. Quando partiva con quelle affermazioni deprimenti non lo sopportavo.

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