Vale's Pov
io, gian e diego entriamo in casa, finendo di parlare dopo poco. vado in salotto e trovo ali con la testa tra le gambe e la prima cosa che mi viene in mente è andare da lei. quindi, la raggiungo sul divano."ciao patata, cos'è successo?" le chiedo accarezzandole la schiena. "ho fatto arrabbiare tancredi" mi dice lei, lasciando che io la coccoli. "non avevo dubbi guarda" rispondo guardandola male.
mi spiega in breve e a parole sue e capisco la situazione. "devi smetterla di fare di testa tua, se ti si dice che si va in agenzia, si va in agenzia e basta" le dico, mettendo due dita sotto al suo mento per farmi guardare in faccia. annuisce dispiaciuta e torna nella posizione di prima.
"vieni che andiamo a mangiare" propongo allungandole la mano. "e se non ho fame?" mi domanda seguendomi. "non si arrabbia solo tancredi ma anche io" rispondo facendola zittire.
gianmarco a tavola ci spiega una cosa di lavoro che jacopo, un ragazzo che lavora con noi, gli aveva detto la mattina stessa. stasera siamo tutti a tavola e noto che alice sta mangiando, ma molto lentamente. non fa nulla, l'importante è che mangi.
"vuoi un po' di insalata?" le chiede diego, mettendole vicino il contenitore. scuote la testa e io faccio una smorfia. "te pareva" sussurra tancredi guardandola male. "facci contenti e mangiane un po' dai" le dice lele abbracciandola, mettendosi in piedi dietro di lei.
finisce di mangiare la carne, e finiamo anche noi. mentre lei mangia un po' di insalata gian sparecchia e io lavo i piatti, poiché la lavastoviglie era già piena.
appena finisco, mi sciacquo velocemente le mani e vado in salotto con tutti gli altri. mi siedo in terra di fianco al divano parallelo alla tv, e subito mi raggiunge ali, che si mette seduta in mezzo alle mie gambe. "sei stanca?" le chiedo io, lasciando che si stenda su di me.
"no per nulla" risponde lei ridendo. passiamo una mezz'ora davanti alla televisione e poi arriva l'ora di andare a letto. "a nanna" dice tancredi, alzando la testa e guardando alice. "ancora cinque minuti" risponde lei.
lui non risponde e fa trascorrere il tempo senza dire una parola. allo scadere dei cinque minuti, si alza e ci viene incontro aspettando che ci alzassimo. così io lo faccio e poi aiuto la piccola, porgendole una mano. ma lei si sposta e mette il cordoncino della felpa in bocca, cambiando direzione con lei sguardo.
"oi" le dico, prendendola da sotto le ascelle, e mettendomela su un fianco. fa per scendere ma la blocco appena in tempo. "non ho sonno" dice lei, scendendo dalle mie braccia. "intanto andiamo a letto" le dico io prendendole la mano.
"no, voglio stare qui" dice lei, girandosi dalla parte opposta alla mia. guardo tancredi in cerca di aiuto, e lui scuote la testa. "è da stamattina che fa così, non ce la faccio più" mi sussurra lui.
le ripeto per due minuti buoni di andare a letto ma non cede e continua a dire di no.intanto i ragazzi sono già tutti andati, augurandoci la buonanotte. manchiamo solo io e tancredi. così decido di farla finita e la prendo di forza in braccio. "no, lasciami" dice piagnucolando, allora io sbuffo e continuo a guardarla male. "basta ali è tardi, andiamo a letto" concludo io. ma concludo cosa? un bel niente, perché lei continua.
Tanc's Pov
le mani mi prudono da stamattina, mi sto trattenendo tantissimo dal suonargliele, perché per quel che posso sopporto. ma così è decisamente troppo. noto che vale si sta praticamente addormentando in piedi e gli dico di andare a letto e che ad alice ci avrei pensato io. lui annuisce ringraziandomi e se ne va.mi avvicino a lei e la prendo in braccio. 'se reagisce è la volta buona che le prende' mi sono detto. e lei lo ha fatto. incredibile, il suo coraggio mi stupisce ogni volta di più. si sdraia nuovamente sul divano, dopo essere scesa dalle mie braccia.
le vado vicino con cattive intenzioni e decidendo se trattenermi oppure no, la giro a pancia in giù e le tiro tre sculacciate consecutive. comincia a piangere, facendo qualche singhiozzo.
"fila in camera" dico facendole un cenno con la testa. allunga le braccia verso di me, volendo venire in braccio. "no" dico spingendola verso le scale per arrivare alla sua e alla mia camera. le sale in silenzio, e qualche volta mi verrebbe da lasciare un bel cinque stampato sulla sua chiappa, ma non lo faccio perché so che è stanca e sono capricci di sonno. appena arrivata in camera sua, si lava i denti e poi si infila sotto alle coperte, ancora piangendo. "basta piangere, ti ho lasciato tutto il tempo per smetterla di fare la monella, è da pranzo che fai così" dico sedendomi di fianco a lei. "bua" sussurra lei mettendosi in posizione supina.
"bua cosa alice? è da stamattina che fai i capricci per tutto!" dico guardandola male. "e domani guai a te se fai qualche storia per mangiare o per andare a letto o per qualunque altra cosa, chiaro?" le chiedo mantenendo il contatto visivo. annuisce lentamente e poi chiude gli occhi.
le lascio un bacetto sulla guancia ed esco dalla stanza, spegnendo la luce. vado in camera mia, dove c'è lele a petto nudo che guarda il telefono.
mi guarda aspettando che iniziassi a parlare. ma io non lo faccio, mi sdraio semplicemente di fianco a lui e mi infilo tra le sue braccia, e lui mi stringe.!salto temporale!
diciamo che sono ancora incazzato nero con il mondo, da ieri sera. ali mi ha già chiesto scusa più di una volta ma io non l'ho perdonata del tutto ancora, ieri mi ha fatto impazzire.in questo momento siamo in salotto e io sono seduto sul divano, aspettando che gian chiami il medico. dobbiamo far fare una visita ad alice; è da troppi giorni che non va in bagno.
lei è sulle mie gambe e le sto dicendo in tutti i modi che deve stare tranquilla ed è solo una visita, ma non vuole capirlo e non smette di piangere.
così la prendo meglio, adagiandola al mio corpo e giro per la stanza, cercando di calmarla.
STAI LEGGENDO
As Special As The World || Chill House
Fanfictioncinque ragazzi a vista nella fase dell'adolescenza, si sentono pronti a realizzare il proprio sogno: adottare una bambina. ormai sono responsabili e insieme, potranno farcela. non resta che farlo, allora. ma alla fine si renderanno conto che, sì, a...