𝐈. 𝐋𝐚 𝐒𝐩𝐚𝐫𝐫𝐨𝐰 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲[𝐍𝐚𝐫𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞]

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Nella dodicesima ora del primo giorno di Ottobre del 1989, 16 donne nel mondo partorirono.
Il fatto alquanto insolito era che nessuna di queste donne era incinta all'inizio della giornata.

Sir. Reginald Hargreeves, un eccentrico e avventuriero miliardario decise di trovare e adottare quanti più di questi bambini possibili...e ne prese otto, ma l'ottavo morì alla tenera età di cinque anni.

Nel giro di pochi anni, quei sette bambini rimasti crebbero e svilupparono capacità al di fuori di ogni normalità e Reginald Hargreeves fondò la Sparrow Academy, un'accademia di supereroi amati e ammirati da tutti.
Tutti li conoscevano e quasi tutti avevano le loro preferenze:

Marcus, aka Numero Uno, era il leader della Sparrow Academy, e aveva il potere della super forza...e di una grandissima abitudine di allenarsi sul tetto di casa sua mentre veniva acclamato dai fan.

Ben, aka Numero Due, probabilmente vi dirà qualcosa.
Era chiamato "il calamaro" dalla sua famiglia, per via dei tentacoli che aveva sotto la pelle.
La sua più grande ambizione era che avrebbe fatto di tutto e più per diventare il Numero Uno della Sparrow Academy.

Fei, aka Numero Tre, stupiva sempre tutti con le sue grandi abilità di combattimento.
Soprattutto perché si diceva fosse cieca.
Ma non era affatto cieca: al contrario poteva vedere ogni cosa nel mondo in mille momenti diversi.
Questo perché riusciva ad evocare dei corvi da dietro la schiena e osservava il mondo attraverso gli occhi di questi uccelli.
In molti pensavano che da bambini avesse usato i suoi stessi corvi per cavarsi gli occhi, a causa delle lunghe cicatrici che aveva dove dovevano trovarsi i suoi bulbi oculari.
Quindi mai e poi mai andava sottovalutata.

Alphonso, aka Numero Quattro, era quello che si divertiva di più durante i combattimenti: illudeva i nemici facendogli credere che colpirlo sarebbe stata la scelta migliore...sbagliato.
Fungeva da "specchio" se così possiamo definire il suo potere: ogni colpo a lui tirato rimbalzava contro l'avversario ferendolo superficialmente o gravemente.
E se provavano ad ucciderlo? Ci sarebbero riusciti o il colpo sarebbe rimbalzato?
Io dico ciò che mi è dato sapere; nemmeno io so la verità purtroppo.
Ed è probabile che nessuno lo saprà mai.

Sloane, aka Numero Cinque, era la più empatica di quella famiglia.
Era in grado di controllare la gravità di qualsiasi corpo avesse davanti.
In particolare adorava leggere le guide di viaggio sull'Italia seduta sul soffitto, immaginando come sarebbe stato se avesse avuto la possibilità di visitare tutti quei monumenti per lei quasi leggende.
Il Colosseo di Roma, la Torre di Pisa, Il Duomo di Milano, la Mole Antonelliana di Torino e altri mille monumenti che avrebbe voluto vedere dal vivo.
Ma, essendo una Sparrow, ovvero un supereroe conosciuto, era impossibile per lei anche solo parlare dei suoi progetti perché i suoi fratelli li avrebbero ritenuti una perdita di tempo.
Così, restava a testa in giù sul soffitto grazie ai suoi poteri.

Jayme, aka Numero Sei, era la diretta della famiglia.
Quasi nessuno comprendeva bene il suo potere: sì, mostrava alle persone cosa volevano, i loro sogni, ma nessuno sapeva se quei sogni, quando c'erano in gioco altre persone, influissero sui pensieri di queste ultime controllando anche loro.
Mi spiego meglio.
Immaginano un dibattito pre-scontro: Jayme sputa il suo liquido nero su una persona e quella sogna, tipo, di giocare a Monopoly assieme ad un amico che è con lui in quel momento.
L'amico in questione, non appena il "sogno ad occhi aperti" avrà inizio, sarà influenzata dai poteri di Jayme o è semplicemente un immaginazione della persona a cui è stato sputato il liquido?
Non so voi ma sarebbe abbastanza imbarazzante se la persona colpita si mettesse a giocare a Monopoly da sola credendo che il suo sogno sia reale no?
Jayme era una vipera in tutto e per tutto.

Number Eight: Hotel Oblivion [VOLUME TRE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora