prologo

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Gli altri non capiscono.

Ci provano, ma non ci riescono.

Credono che mi piaccia l'oscurità che mi avvolge, ma non capiscono che ci convivo solo perché non sono in grado di sbarazzarmene.

Ma come sono arrivato a tutto ciò?

Una volta amavo i colori del mondo e la vita che lo caratterizzava.

Un tempo ero allegro e spensierato, ero io che portavo la gioia nelle giornate degli altri.

Ma ora è cambiato tutto.

Ora sono un'altra persona, perché non ho più quella voglia di vivere che possedevo anni prima.

Perché mi sento solo.

Mi sento triste.

Mi sento escluso.

Mi sento non amato.

E forse è questa la cosa peggiore di tutte, perché non sentirsi amati ti fa stare talmente male da rifiutare la tua stessa vita.

Mentirei se affermassi di non aver mai pensato a mettere un punto alla mia storia, ma la paura di far capire agli altri la mia disperazione mi ha sempre frenato.

Orgoglio.

Ecco cosa mi salva, ma so che sarà anche la causa della mia fine.

Perché quando gli altri mi chiedono come sto, io mento, ed è per orgoglio che lo faccio.

Detesto mostrarmi debole, attraverserei un inferno da solo piuttosto di farmi aiutare.

Ma so che prima o poi annegherò nella mia tristezza, e a quel punto non ci sarà nessuno ad offrirmi una mano per uscire dagli abissi della mia oscurità.

Solo io so di cosa ho bisogno.

Ho bisogno di ciò che non potrò mai avere: l'amore.

Lo so che sembra banale, ma solo l'amore mi farebbe tornare a vivere.

Non so cosa significhi amare, nella mia vita non ho mai amato, e forse è anche per questo che non sono mai stato amato.

Tutto ciò che vorrei è riuscire ad amare, a provare quel sentimento di cui tutti parlano.

Forse se io fossi in grado di amare, ci sarebbe qualcuno che mi ama.

Con "amore" non parlo dell'affetto verso un familiare o un amico, ma della luce calda in grado di avvolgerti e riscaldarti dentro al petto.

Io ho bisogno di quella luce.

Perché io sono una stella solitaria nel buio dell'universo.

Io non sono la Luna, perché i satelliti non risplendono di luce propria, io sono una stella sul punto di tramutarsi in buco nero.

ho scordato come si brilla, per questo ho bisogno del sole ad illuminarmi.

è questo ciò che cerco:

Un raggio di sole.

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Esistono due tipi di persone al mondo, chi riceve amore e chi lo dona.

Io faccio parte del secondo gruppo.

Fin da quando ero piccolo tutti mi dicevano che il mio sorriso era stupendo, che illuminava le giornate.

Mia madre diceva sempre che ero la sua medicina.

«Ogni sorriso che fai è come una medicina, riesce a guarire le mie ferite e a farmi tornare la felicità.»

Ero felice di donare allegria agli altri, per questo ho sempre sorriso nella mia vita.

Ma pian piano anch'io iniziavo ad ammalarmi, e a differenza degli altri, non avevo nessuna medicina.

Per tutti i sorrisi che regalavo alle altre persone, non ne ricevevo mai uno indietro.

Non c'era nessuno che riuscisse a vedere oltre alla mia maschera.

Pensavano che io fossi un ragazzo spensierato dalla vita perfetta, e non il ragazzo solo e triste che ero davvero.

Nella mia vita tolsi la mia maschera solo una volta, quando mia sorella si ruppe un braccio cadendo dalle scale.

Avevo sei anni, e lei tre.

Mi misi a piangere e fu allora che mio padre mi disse che non dovevo crollare.

Dovevo mostrarmi forte per lei, esattamente come facevano i miei fratelli maggiori.

E così feci.

Mi mostrai forte durante le settimane successive all'accaduto.

Mi mostrai forte quando mia nonna ebbe un ictus.

Mi mostrai forte quando la nostra casa al mare venne distrutta da un incendio.

E mi mostrai forte quando i miei due fratelli maggiori morirono in un incidente.

Fu in quei giorni che mi accorsi quanto la mia famiglia avesse bisogno di sostegno.

Ora ero io la figura di riferimento per mia sorella e mio fratello.

Ero io il figlio a cui affidare la responsabilità di casa.

Fu in quei giorni che diventai adulto.

Avevo tredici anni.

Ora ho sedici anni e mi sento rotto.

Sento come se la mia anima fosse frammentata in miliardi di pezzi.

Una crepa per ogni giorno di sofferenza solitaria nella mia vita.

Ora ho sedici anni e sorrido.

Perché abbandonare la mia maschera farebbe crollare tutte le persone a cui voglio bene, quindi continuo ad indossarla.

cosa non si fa per amore...

un raggio di sole per le mie tenebre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora