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~I was a lost boy,
  from Neverland
usually hanging out with
Peter Pan~
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P

iccoli raggi di sole entrano nella mia cabina al mio risveglio, facendo splendere tutti i miei oggetti rendendoli ancora piú preziosi.
Visto che sembrano tutti ancora dormire, faccio la cosa che preferisco piú al mondo, guardare l'alba.
Mi siedo sul piccolo davanzale che sporge sul mare, osservando il cielo come la tavolozza di un artista che esprime tutte le sue emozioni in colori. L'arancione e il rosa si uniscono formando un disegno strabiliante, e gli uccellini volano sporcando il ritratto di nuovi colori, come delle macchie di odio in un corpo umano. Passo qualche minuto a godermi quel paesaggio, assapporando gli ultimi momenti su questa nave, ovvero la Jolly Roger, essendo che oggi è il mio diciottesimo compleanno.
Iniziando a sentire qualche rumore provenire dalla prua, decido di uscire e prepararmi al grande giorno.
Dato che mio padre tiene molto all'aspetto esteriore, dicendo che secondo lui "essere belli è l'unico modo per sembrare una brava persona", prendo il pantalone e la camicia piú belli che ho e, per ogni evenienza, prendo dietro l'arco e qualche freccia appena scheggiata nascondendole dentro la scollatura.
Appena esco mi si presenta davanti uno Spugna pieno di scaglie di pesce in faccia e un espressione totalmente stordita che devo impormi di non scoppiargli a ridere in faccia.
"Ciao Spugna, com'è andata la pesca?" scherzo prendendolo in giro sul suo aspetto,ehm...particolare. "Malissimo tesoro, stavo riuscendo a prendere una Trota ma poi una maledetta sirena si è messa a cantare facendomi perdere la concentrazione. Uno di questi giorni taglio la bocca a quelle creature!"
Dopo la minaccia di morte di Spugna inzio ad incamminarmi per incontrare mio padre, con cui avevo programmato un incontro a... merda, proprio in questo momento!
                       . . .
"Buongiorno Padre, ha dormito bene?" "Molto bene, anche se il ticchettio di quel coccodrillo non smette di infastidirmi. Vuoi un po' di tè,  figliola?" chiede indugiando un po' troppo sulla mia scollatura...
"No grazie Padre, sto bene cosí."
"Che ne dici se oggi vai a catturare qualche pesce con Spugna, che quello svampito non riesce neanche a prendere una lumaca di mare?"
Si era scordato del mio compleanno?
"Ma oggi è il mio diciottesimo, avevi promesso di lasciarmi andare, di farmi esplorare Neverland!" chiedo con la testa piena di dubbi.
"Davvero pensavi che te l'avrei fatto fare? Lasciare andare la mia più preziosa e bella figlia in pasto a un futuro cosí oscuro come l'isola? ma soprattutto come chi ci abita?"
Con le lacrime che minacciano di uscire, inizio a pensare che sia serio e che non stia piú scherzando.
"Ma, Padre, la mamma aveva promesso.."
"La mamma non c'è più, e se ti aspettavi di ottenere la libertà per una finta promessa fatta al cuor di luna, beh, scordatelo"
"Ora vatti a preparare figliola, e chiudi quei bottoni, si vede troppo"
E io che mi ero già immaginata un bel compleanno con un papà vero,  che mi lasci vivere senza rinchiudermi in una nave e che non mi sporchi il corpo con i colori della rabbia.
Ma questa volta non mi faró abbattere, non staró a piangere sul pavimento pensando a cosa ho fatto di male per meritarmi questo.
Stanotte lo faró, stanotte scapperó.
                      . . .
00:05
Sono pronta. Prima di entrare in cabina ho controllato tutti gli orari di guardia cercando il momento perfetto.
Alle 00:07 usciró da qui e passeró dalla porta del retro, nella stanza del pesce, poi dovró buttare un qualunwue oggetto dall'altra parte della nave, cosí satanno tutti concentrati su esso. E scapperó verso la libertà.
00:07
È ora.
Esco dalla stanza cercando di non fare troppo rumore e, controllando che sono tutti andati, mi dirigo nellla famosa stanza dell'Eau di Merd. Arrivata apro la porta e rubo una bottiglia di vetro dalla collezione di Harp, un pirata ubriaco e malmesso, e lancio verso una torre di barili lontana da me.
E poi corro, corro finche non sento le mie gambe diventare deboli, sento tutta l'aria passarmi tra i capelli e sbattere tra i rami... ma non me ne importa.
Sono libera.
                     . . .
Sto girando da circa 1 ora per trovare un posto sicuro, ma è piú difficile di quanto pensassi. Quest'isola è piena di natura, animali di tutti i tipi mi passano davanti agli occhi. Si vedono tanti fiori diversi e mirtilli dai piú velenosi ai piú gustosi. Il cinguettio degli uccellini sovrasta il rumore delle onde che vanno a sbattere sulla sabbia bagnata.
Finalmente adocchio una sorgente d'acqua penso (e spero) potabile, e vado a dissetarmi un po' dato che non bevo da tanto.
Stavo seduta su una roccia a godermi la pace di quel posto nuovo, che è stato il mio sogno fin fa bambina, quando sento un rumore di passi provenire dalla foresta dietro di me. Impugno subito arco e freccie preparandomi per la difesa, quando sento uns voce roca sussurrarmi all'orecchio-"ti sei persa ragazzina? 
se vuoi la libertà, segui la mia ombra"
Non mi aspettavo di sentire una voce cosí giovanile e dura in un posto pieno di soli pirati ubriachi che bevono nei pub di nascosto.
Ma quando mi giro per vedere in faccia il ragazzo, lui è scomparso.
Ma al posto suo c'è solo la sua ombra che mi aspetta.

spazio autrice
Ciao a tutti, questo è il primo capitolo della mia storia. Ho fatto questo spazio per ringraziarvi del supporto avuto sua qui che su tik tok. Spero che la mia storia posso piacere e far provare emozioni, dalle belle alle brutte, ai miei lettori!🫶🏻
Buona lettura 💚🏹

The land of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora