2

667 69 3
                                    


Si era alzato di scatto spalancando gli occhi: era mattina, fuori c'era il sole alto.

Era stato tutto un sogno?

Non era possibile, era troppo vivido, pieno di particolari.

Guardò in basso, il membro a ricordare quello che aveva fatto con Monique e Jay si era irrigidito ancora. Si passò una mano sul viso stanco.

Corse in bagno e si fece una doccia fredda. Si vestì e andò nel salotto.

Sua madre e il prete erano seduti rigidamente su un divano, erano tesi, in quello davanti c'erano tre persone in attesa. Riconobbe subito i capelli rossi di Monique e quelli biondi di Jay, camminò andando vicino a sua madre. Sorrise ai due, portando poi lo sguardo sulla terza persona.

Non riusciva a classificarlo. Gli abiti erano di taglio maschile, ma i lineamenti e il modo di muoversi erano femminili.

-Sei resuscitato!- Esclamò la creatura. -So che hai avuto una nottata intensa, quindi abbiamo chiesto di non svegliarti.-

Sua madre girò la testa guardandolo con gli occhi sbarrati. -Sei uscito?-

-No, signora, siamo entrati noi nella sua mente.- Rispose Jay sorridendo malizioso.

-Cosa volete qui?- Chiese il prete.

-A dispetto delle credenze di voi umani, siamo di gran lunga diversi da ciò che vi aspettate.- Rispose l'indefinito. -Siamo qui per portarlo alla scuola dei Nephilim. Se non lo facciamo, al compimento dei diciotto anni ci sarà una catastrofe e nemmeno le tue preghiere serviranno.-

-Che genere di catastrofe?- Chiese sua madre.

-Potrebbe uccidere molta gente, molti umani, ma anche i nostri che andrebbero a fermarlo. Abbiamo una struttura protetta, chi di dovere non vi ha fatto sapere in tempo di certe cose e indagheremo sul perché. Quello che mi preme ora è portare Angel via da qui al più presto.-

Il prete si era alzato tenendo tra le mani la croce che teneva al collo.

L'essere indefinito scoppiò a ridere. -Guarda!- Gli disse tirando fuori dal colletto della maglia una catenina con una croce simile a quella del prete.

-Sono un cattolico, non devotissimo, ma lo sono. Quasi tutti i Nephilim lo sono.-

Il prete tirò un sospiro di sollievo, fece un gesto di assenso alla madre di Angel che si rilassò.

***

-Posso chiederle chi è il padre di Angel?- Chiese sempre la creatura.

-Mi disse solo il suo nome...- Prese un respiro profondo. -Samael, il suo nome era Samael.-

-Ah!- Sputò l'essere. -Quel bastardo! Lui perciò è il suo primo e unico discendente...-

Tutti lo guardarono sorpresi.

-Che ha che non va?- Chiese Monique.

-Non l'hai studiato?- Le disse Jay alzando gli occhi al cielo. -È un arcangelo, come lo è Lucifero. È diverso da un angelo caduto. Lui...-

-Il suo ruolo è di accusatore, seduttore e distruttore. È considerato arbitrario, buono e nel contempo crudele.- Finì per lui il Nephilim più grande. -Ora, ancora di più devi venire con noi. Non abbiamo molto tempo!- Gli disse direttamente, guardandolo per la prima volta negli occhi. Come lui, anche l'altro aveva un occhio azzurro e uno nero.

-Sei figlio di Lucifero?- Gli chiese diretto Angel.

Gli angoli delle bellissime labbra dell'essere si spostarono all'insù.

-Levati gli occhiali e fammi vedere fin dove è già arrivato.-

Il giovane spostò gli occhiali sulla testa e fissò tutti: intorno a sua madre e al prete c'era un alone chiaro; intorno ai due compagni era indaco e intorno all'essere era blu elettrico. Alzò una mano e la guardò, anche la sua era blu.

Annuì, si volse verso sua madre. -Andrò con loro. Non voglio far del male agli innocenti.-

Il prete sorrise tranquillo. -Va bene, vai a prepararti.-

-Veniamo a darti una mano!- Si offrì Monique, tirando Jay e correndogli dietro.

***

Entrati nella stanza si guardarono per qualche attimo.

-Cosa è stato ciò che abbiamo fatto?-

Monique gli buttò le braccia al collo. -Ti è piaciuto? Dal vero è anche meglio!- Disse posandogli le labbra sul mento e baciandolo.

-È il suo potere, è una figlia di Lilith.- Sorrise avvicinandosi. -Io sono un figlio di Dagon, uno dei tanti. Tu sei fortunato...- Gli si avvicinò posando le mani sui fianchi dei due.

-Fortunato dici?-

Jay non gli rispose, lo baciò avidamente, stringendo i corpi a sé, da quel tocco gli sembrava di sentire delle scintille sulla pelle.

-Non bruciarci i vestiti!- Esclamò lei.

-Scusa! Non so quanto resisterò! Loan mi aveva avvisato che venendo di persona... sarebbe stata dura non togliervi le mani di dosso...-

Angel gli guardò le mani, alcune scintille blu e altre arancioni uscivano dalle sue dita. -È il tuo potere?-

-Fuoco ed elettricità.- Specificò lui. -Ti spiegheremo tutto a scuola. Ora devo calmarmi!- Borbottò chiudendo gli occhi e respirando lentamente.

Monique prese la mano di Angel e la portò sul cavallo dei pantaloni di Jay.

Glieli sbottonò e li abbassò per fargli uscire il membro durissimo.

Posò le mani sulle spalle di Angel e lo fece mettere in ginocchio davanti all'asta rigida. Angel alzò le mani toccandolo e accarezzandolo per poi avvicinare la bocca, la aprì tirando fuori la lingua e leccandogli la punta.

-Oh! Cazzo!- Esclamò Jay mentre il membro gli spariva fino dentro alla gola dell'altro.

Monique gli mise le mani sulla testa spingendolo avanti e indietro a ritmo.

Quando vide che il compagno stava per esplodere si mise in ginocchio accanto ad Angel, leccandogli anche lei il membro gonfio.

Jay si prese l'asta con la mano masturbandosi sopra i due visi e spruzzando il suo piacere nelle loro bocche.

-Cazzo!- Esclamò, mentre i due continuavano a leccarlo.

Monique sorrise dolcemente. -Da sola, a calmarlo, ci metto molto più tempo. Si vede che mancavi tu...-

-È l'unico modo che avete per calmarvi?-

Jay scoppiò a ridere. -No!- Accarezzò le loro teste. -È quello preferito di Monique.-

Si sistemarono e prepararono le sue valige. 

Nephilim, La Scuola **Serie Nephilim 1**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora