Francesco guidò fino a Gotham e attraverso la città in tutta furia ma senza eccedere troppo nella velocità e quindi senza rischiare di essere fermato dalla polizia. Il suo appartamento era poco distante dal ponte che conduceva all'isola di Narrows; quindi il quartiere era medio-basso borghese e, di conseguenza, l'affitto dell'appartamento non era eccessivo e poteva contare su alcuni utili comfort come un parcheggio sotterraneo per le macchine dei condomini.
Una volta arrivato al proprio posto macchina nel parcheggio, Francesco si assicurò di essere il solo lì sotto e poi disse (il suo tono mostrava che il ragazzo era ancora abbastanza agitato): "Ok...Rami. Ora dobbiamo essere molto veloci. Laggiù c'è l'ascensore che ci porterà all'ultimo piano del palazzo; lì c'è il mio appartamento. Una volta arrivati al sesto piano, dovremo entrare rapidamente senza farci notare da nessuno."
"Come mai tutta questa segretezza?", chiese il Maltusiano.
"Perché se le persone scoprissero che ho portato con me un puffo alieno si scatenerebbe il panico e finiremmo entrambi nei guai. Quindi, massima discrezione. Sono stato chiaro?", chiese Francesco e l'alieno annuì, "Bene...Dio non so come non mi sia venuto ancora un infarto stasera..."
Francesco prese il proprio zaino dalla macchina e la chiuse e poi lui e l'alieno riuscirono ad arrivare all' appartamento senza farsi vedere da nessuno; anche se, una volta usciti dall'ascensore all'ultimo piano, la porta di uno dei vicini del ragazzo si stava aprendo e quindi Francesco dovette agire in fretta e furia per aprire la porta del proprio appartamento, afferrare Rami e lanciarlo dentro per poi entrare a sua volta ed infine chiudere a chiave.
L'appartamento era abbastanza nella media, c'era una camera da letto, una stanza per gli ospiti, due bagni separati (anche se uno era più piccolo dell'altro, una cucina ed un modesto salotto dove il giovane studiava o a volte si rilassava.
"Bene...c'è l'abbiamo fatta...", esclamò il giovane lasciando cadere lo zaino a terra per poi sedersi a terra con la schiena appoggiata alla porta dell'appartamento.
"Ragazzo...perfavore cerca di calmarti un po'. Rischi davvero la tua salute se continui ad agitarti così", disse Rami in tono preoccupato avvicinandosi al giovane.
"Come diamine potrei calmarmi dopo tutto quello che mi è successo?! Non ho certo chiesto io di imbattermi in una faida intergalattica per colpa di un fottuto anello magico!", esclamò Francesco che sbatté la testa contro la porta per la frustrazione, "Anzi, perché lo sto ancora tenendo, riprenditelo!"
Il ragazzo stava per togliersi l'anello ma Rami lo fermò e gli disse: "Se lo togli non sarai in grado di capirmi. Non ho detto che devi per forza usare l'anello, basta che lo tieni...anche nascosto, l'importante è che non finisca in mani sbagliate."
"Perché darlo a me allora? Non mi conosci nemmeno! Non sai se sono una persona egoista o no! Perché non lo hai usato tu?", chiese Francesco.
"La mia specie, anche se ha creato gli anelli del potere verdi, o nel mio caso l'Anello Fantasma, non sono in grado di accedere allo spettro emozionale", disse Rami ma, vedendo la faccia confusa del ragazzo, aggiunse: "Detto in parole semplici quelli come me non sono in grado di usare questi anelli."
"Ok questo spiega alcune cose...ero la sola persona disponibile in quel momento e non c'era altra scelta. Tuttavia non voglio questa responsabilità. La mia vita è già abbastanza incasinata così com'è...", spiegò Francesco.
"Mhhh va bene...se è quello che vuoi, non appena sarò in grado di viaggiare nuovamente nello spazio, mi riprenderò l'anello", disse Rami annuendo, "Ammettendo che, a quel punto, tu desideri ancora sbarazzartene."
"Eccellente. Ti vorrei chiedere altre cose su questo anello ma, prima, ci sono cose più importanti a cui pensare. Andrò a prendere dal mio bagno la cassetta del pronto soccorso per disinfettare e fasciare le tue ferite; però ho paura che non potrò somministrarti farmaci di alcun genere...non conosco la tua fisiologia e quindi non ho idea di come reagirebbe il tuo corpo ai medicinali", disse il ragazzo alzandosi, anche se un po' traballante, per poi andare prendere la cassetta del pronto soccorso.
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Justice League: The Legend of The Phantom Lantern
FanfictionEmozioni, la più potente forza nell'universo. Talvolta le emozioni ci rendono forti; qualche volta vanno fuori controllo. Daranno vita alla speranza; la speranza si trasformerà in compassione. L'avarizia sfocerà nella paura. L'amore si inabisserà ne...