⚠️VERRANNO TRATTI ARGOMENTI MOLTO FORTI QUINDI SE SIETE SENSIBILI VI PREGO DI NON LEGGERE QUESTO CAPITOLO🙏🏽
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POV OPHELIA:
Apro gli occhi lentamente, ancora confusa.
Sono ancora viva, un'altro giorno sta cominciando e io sono già stanca. Volto la testa alla sinistra del mio letto da una due piazze e Cook sta dormendo. Il suo viso non è mai stato così rilassato, ha le labbra leggermente socchiuse e le guance rosse per il freddo della mia stanza. Lo guardo, guardo la mano poggiata sotto alla sua guancia, guardo i capelli arruffati che gli coprono tutta la fronte. Perché è nel mio letto? Perché è senza vestiti? A quest'ultima domanda mi accorgo che anche io sono nuda, completamente, sono coperta solo da strati di pelle rovinata e una coperta macchiata da una salsa estranea al momento. Smetto di pensare quando una fitta al braccio mi fa tirare su di scatto. Mi guardo il polso della mano destra e noto una nuova cicatrice violastra. È successo ancora. Il mio comodino e invaso da bustine di piccola misura vuote, siringhe e accendini di ogni colore e misura.
"Smetti di muoverti cazzo sto cercando di dormire". Lo guardo.
«Alzati, non puoi stare qui» Non ricevo risposta. «Cook dannazione alzati da questo cazzo di letto»accompagno le ultime parole con una spinta. Non può stare qui. Non può stare su questo letto, quello non è il suo posto. La sua presenza avrà fatto svanire ogni singola traccia di lui.
"Cominci a fare la schizzata di prima mattina? Prediti un'altra dose dalla mia giacca e lasciami dormire" Non rispondere, mi ripeto in testa. Sta zitta, lascialo dormire, non andare a cercare rogna o succederà ancora.Metto entrambe le gambe sul pavimento cercando di fare il minimo rumore. Entro in bagno e mi fermo a specchiarmi per pochi secondi, secondi che nella mia lingua corrispondono ad un eternità. Un eternità spaventosa. «Guardati», dico a me stessa, «Stai diventando tutto quello che nel tempo ti ha rovinato». Passo le dita con delicatezza sul polso, fa male. Fa troppo male, la cicatrice passa in secondo piano quando mi soffermo sul dolore che non può essere visto da nessuno. Il dolore che solo lui può provocarmi, e lo odio per questo, lo odio perché non riesco a respirare solo al pensiero di saperlo lontano. Voglio urlare, urlare tutto quello che vorrei dirgli, urlargli contro che se sono ancora qui, viva, che respiro, è solo per poterlo guardare quando ne ho la possibilità. Quei pochi secondi in cui i miei occhi lo incrociano salvano ogni cellula morta dentro di me. Secondi che anche questa volta equivalgono ad un eternità. Mi accontento di questo, il privilegio dello sguardo mi da la forza di riaprire gli occhi quando sono ormai giunta al capolinea della mia solitudine.
Chiudo gli occhi e sospiro. Basta. Deve uscire dalla mia testa. Non esiste ancora una cura per questo però. Non esistete un modo per andare avanti.
O forse sono io che non voglio andare avanti, non posso andare avanti. Fa parte di me, lasciarlo nel mio passato corrisponderebbe a lasciare un pezzo del mio cuore con lui. Tutto quello che faccio è per colpa sua. Basta. Apri gli occhi. Non pensare più.
Distolgo lo sguardo dallo specchio e mi allungo per regolare l'acqua. Bollente. Devo provare un dolore più forte di quello che ho dentro così posso dimenticarmi della sensazione di apnea. Devo provare un dolore più grande, più intenso così da non soffermarmi più su di lui.
Entro in doccia e strizzo gli occhi al contatto dell'acqua sulla mia pelle. Fa male, ma non è nulla in confronto al vero dolore. Poggio la testa sulla parete e mi lascio andare. Senza farlo apposta comincia a tornare tutto in mente.16 ore prima
"Prima devi farmi un pompino", lo guardo
«Prima la droga»
"Non mi sembri nella posizione di poter scegliere o dare ordini"
Lo guardo ancora, senza nessuna risposta da dargli.
Mi abbasso fino ad avere la sua lunghezza davanti alla faccia. Mando giù un conato di vomito e con fretta gli abbasso la tuta.
"Così mi piaci", lascia una carezza lungo il mio capo.
Tengo lo sguardo basso e tiro giù anche le mutande.
Devo essere veloce, finirà tutto tra pochi minuti se faccio veloce.
Mi sputo su una mano e comincio a fare su e giù con il palmo per inumidirlo.
"Sei fantastica..." mi carezza il labbro inferiore con il pollice.
"Apri.."
Faccio come dice. Mi riempio la bocca col suo sesso.
Sento il fiato rallentare, ma non ne faccio una disgrazia. Comincio a massaggiargli i testicoli quando mi afferra il polso e lo posiziona li.
Muovo la testa avanti e indietro velocemente per dargli una soddisfazione che poi mi verrà ripagata.
"Cazzo si..." lo sento ansimare con un tono di voce affannato.
"N-non immagini quanto sei bella vista qui..col mio cazzo che ti circonda le labbra".
Sta zitto. Vorrei dirgli solo questo. Aumento il ritmo fino a sentirmi soffocare. Mi preme la testa fino in profondità fino a farmelo sentire in gola.
Trattengo il secondo conato di vomito e strizzo gli occhi. Non posso permettermi il lusso di tenerli
chiusi per molto perché lui si approfitta sempre del mio momento più debole. Si, ancora lui.
Mi stringe i capelli e prende controllo sulle mie azioni. Mi spinge la testa con gesti feroci e cattivi, come se ne avesse un bisogno vitale. Mi stacco e lo guardo con la saliva che mi scende dalle labbra e gli occhi che minacciano di scoppiare.
"Guardati" sorride soddisfatto nel vedere la mia espressione stanca. Non mi da il tempo di riprendere fiato che sento di nuovo il suo membro in bocca.
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if only i had
RomanceSe solo avessi.. "non puoi uccidere con i gesti o con le parole persone che sono già morte dentro"