<<Oh, Rito...io ti amo>>.
<<Wow...ti amo anche io, Yue>>.
"...ma non ci POSSO CREDERE!". Judy roteò gli occhi al cielo, sbuffando, mentre Nick accanto a lei si rotolava sul divano, alla ricerca di una posizione in cui poter ridere senza che la pancia gli facesse più male di quanto non gliene facesse già. "Ma chi te li suggerisce questi video? Lo arrestiamo?".
"Hai finito?" rimbeccò risentita la coniglietta. La volpe per tutta risposta si mise dritta, le prese la zampa tra le sue e la guardò con una serietà labile, gravemente minacciata da una risata che faceva capolino dal labbro tremulo e dalla voce rotta.
"Oh, Judy" mormorò. "Non posso dimenticare la bontà d'animo che hai dimostrato quando durante il test in classe mi hai raccolto la gomma. Ti prego, diventa la mia fidanzata". Lei gli rivolse un'occhiata volpicida, Nick continuò, incurante del pericolo. "Sì, sul serio: il tuo gesto mi ha infiammato il cuore".
"Posso sperare nell'autocombustione allora" commentò velenosa Judy, guardandolo buttarsi contro lo schienale del divano in un nuovo attacco di risate. "A me piacciono! Sono romantiche!".
"Carotina, è un video di dodici minuti" replicò la volpe, asciugandosi le lacrime. "In questi dodici minuti ho visto la storia di due furetti giapponesi rimasti chiusi nella palestra della scuola per due ore e, da che si odiavano, alla fine è venuto fuori che lei era cotta di lui dall'inizio dell'anno scolastico. Così: dal nulla".
"Sono inverosimili, lo so" replicò lei. "E ammetto che posso essere anche un po' stupidi, ma è un modo come un altro per passare una serata".
"Sai, mi sono venuti in mente almeno altri cinque modi per passare una serata" replicò Nick sorseggiando dalla lattina di birra. "E questo prima che tu finissi la frase".
"Sì, lo so!" esplose Judy. "Sei deluso? Sei annoiato? Per questo mi stai bombardando di cattiverie, vero?". L'espressione della coniglietta era furiosa, ma la voce delusa e ferita disegnò sul muso di Nick uno spiazzato sbigottimento. "Pensi che non mi piacerebbe andare a ballare? O ad un concerto?".
"Carotina?" commentò lui. Per tutta risposta, Judy si sporse su di lui, gli occhi viola erano spalancati e minacciosi.
"O forse vuoi fare sesso?" continuò. "Non hai mai fatto sesso con un coniglio incinta vero?". Di punto in bianco scoppiò in lacrime: l'espressione furente resistette per qualche secondo, poi si sciolse anche quella, vittima della tempesta ormonale di turno. Finalmente si volse, dando le spalle ad un Nick ammutolito e disorientato. "Lascia perdere: se sono così noiosa metti tu un video, vai via, fai quello che vuoi. Visto che sai benissimo come passare le serate non ha senso che le butti via con un coniglio grasso come me".
Erano ormai parecchie settimane che, malgrado conoscesse i rischi, Nick si addentrava nella quasi letale tana di una coniglietta incinta; sapeva che stuzzicarla in quel modo poteva dare effetti secondari non proprio graditi o aspettati, ma in un angolo recondito e molto profondo della sua mente una parte maligna di lui gli diceva che era proprio questo l'aspetto divertente. La volpe posò la lattina di birra sul tavolino con movimenti lenti.
(Mi sa che ho un tantino esagerato) si ritrovò a pensare. Allungò una zampa e sfiorò la spalla di Judy, che non si mosse. "Tesoro...".
"Non chiamarmi tesoro" apostrofò la voce di una Judy offesa.
"Judy...". Questa volta non ci fu risposta. Nick si avvicinò quel tanto che bastava per non avere la zampa completamente distesa. "Posso immaginare come ti senti, tutto il giorno qui dentro da sola". Da qualche parte oltre la nuca della coniglietta arrivò un singulto soffocato. "Insomma, se fossi un coniglio iperattivo dedito al lavoro dei miei sogni, nemmeno a me piacerebbe sentirmi dire che devo stare in assoluto riposo fino alla fine della gravidanza".
"Ma tu non sei un coniglio" obiettò lei: la voce era sempre risentita, ma non urlava più. "Non sei incinta, non sei iperattivo e non fai il lavoro dei tuoi sogni". Nick si avvicinò ancora.
"Innegabile" annuì. "Ma ciò non toglie che siamo partner: se uno ha bisogno, l'altro accorre e questo per me vale sia dentro che fuori la divisa". Si mosse ancora e finalmente fu abbastanza vicino: le passò con lenta cautela una zampa attorno alla vita e la posò sul ventre teso e gonfio. Judy non reagì, lasciandosi guidare contro la volpe. Nick la abbracciò con delicatezza.
"Sei cattivo..." piagnucolò la coniglietta.
(Coniglietta carina...) pensò Nick, tenendo la bocca ben chiusa per la sua incolumità. "Su, su; forse ho un po' esagerato. È vero che saprei come passare le serate, ma senza la mia coniglietta preferita non sarebbe la stessa cosa e quindi mi ritrovo a guardare video inverosimili ed anche un po' stupidi su personaggi di fumetti giapponesi in improbabili cliché che terminano inevitabilmente con una storia d'amore giovanile". Mossa rischiosa, ma la sua audacia venne premiata con una risatina.
"Mi sa che gli ormoni hanno colpito ancora, eh?" commentò Judy. Nick non ci cascò: passò delicatamente una mano sulla sua pancia e disegnò un sorriso che lei non vide.
"E questa" continuò. "Non è ciccia e non fa di te un coniglio grasso: direi che ti rende una coniglietta fortunata". Judy capitolò: lasciò andare la testa contro la camicia di Nick, mostrando un sorrisetto sereno e felice.
"Davvero?" mormorò.
"Ho mai detto bugie?" replicò lui. Judy aprì gli occhi in un espressione acuta.
"Da dove comincio..." borbottò.
"Era retorica" puntualizzò Nick. "Coniglietta guastafeste". Lei ridacchiò divertita, ma non diede segno di volersi muovere. La volpe la tenne a sé finché non decise che gli ormoni fossero stati finalmente domati; abbassò il muso accanto all'orecchio di Judy.
"Comunque, è da antechini far sesso durante una gravidanza" sussurrò. Judy si raddrizzò di scatto, voltandosi verso il suo ghigno. "Ma grazie del pensiero: come se avessi accettato".
"NIIIICK!" squittì lei, coprendosi il viso con le orecchie.
"Dai, coniglietta emotiva: metti un altro video" rise lui. Judy sorrise e, ancora con le orecchie arrossate si avvicinò nuovamente a Nick.
"No..." mormorò. "Metti tu qualcosa".
"Madame, è lei quella da viziare e coccolare, no?" commentò la volpe. "Io sono il suo accompagnatore, ben felice di indugiare in qualunque sia di vostro interesse". Lei fece sparire il sorriso, indirizzandogli un'espressione corrucciata.
"Commentare fa parte dei suoi doveri?" chiese. "Mi distraggono dalla storia". Nick sorrise.
"Io non sono venuto qui per vedermi dei video su PawnTube" disse. "Sono venuto qui per farti compagnia durante gli straordinari del coniglio che condivide il tuo tetto: non è importante cosa facciamo, purché lo facciamo insieme". Judy sorrise e Nick non poté fare a meno di pensare che le donasse: l'aveva vista sorridere un'infinità di volte, ma pochi animali avevano l'onore di vantarsi di aver visto quel sorriso. Se avesse dovuto descriverlo, l'avrebbe fatto con la parola FELICITA'. Senza cambiare espressione, la coniglietta si volse e fece partire il video successivo.
-Il mio nome è Shota Eguchi e sono uno studente del secondo anno...-
"Oh mio dio, il grande ritorno di Shota!" esclamò Nick leggendo il testo a schermo e scoppiando nuovamente a ridere. "Da quanto tempo! Me lo ricordo con i capelli bluastri, ma adesso li ha verdi: ti prego, raccontaci le tue avventure, Shota caro!". Judy sospirò stringendosi la base del naso con la zampa.
"Ovvio..." borbottò a mezza voce. "Ottusa io che gli do' retta...".
STAI LEGGENDO
Weird Dream
FanfictionNick Wilde, detective della polizia di Zootropolis, è impegnato in un'indagine sugli spacciatori di un nuovo tipo di droga. Affiancato da Jack Savage, si ritroverà coinvolto in un inquietante gioco mentale in cui nulla è come sembra