Una notte di luce

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La luce fioca della lanterna illuminava il sentiero buio. I passi riecheggiavano nel silenzio, perdendosi tra il fruscio delle foglie creato dal vento che spostava i rami degli alberi.
Se si guardava in alto si intravedeva la luce lunare, che penetrava tra le fronde,  nonostante ciò il buio persisteva. Mi strinsi nella pelliccia che indossavo come cappotto. Stava arrivando l'inverno e con esso anche le temperature cominciarono ad abbassarsi.

Passo dopo passo, mentre lentamente quel sentiero diventava una salita e avanzando verso l'uscita, un sorriso si fece strada sul mio volto. Lo percorrevo ogni anno, lo stesso giorno, partendo da casa nel momento in cui il sole stava per calare.

Durante gli anni la foresta che cresceva su quelle colline si era infittita e ogni anno era sempre più difficile ricordare la strada che dovevo percorrere, era un miracolo che non mi fossi mai perso. Allo stesso tempo, però, quel sentiero ormai ricoperto di radici, degli alberi, rami che pendevano e dovevi stare attento a non colpirli, era come se si fosse salvato alla crescita di quelle piante, poiché, anche se diverso, si poteva scorgere nella fitta boscaglia come un cunicolo nascosto in una parete rocciosa, nascosto, angusto, ma abbastanza grande da passarci.

In lontananza sentii gli animali notturni che muovendosi provocarono dei piccoli rumori. Mi spaventai, ma comunque non trasalì.
Ci avevo fatto l'abitudine, in fondo ero diventato uno dei cacciatori del mio villaggio e in quanto tale non era la prima volta che dovevo trascorrere la notte nella foresta. Anche se nessuno si era spinto fino a queste colline e più in lontananza si andavano man mano ad elevare delle montagne, dove dall'altra parte a pochi giorni di distanza si trovava il villaggio dei Draghi. Da poco era comandato da Arija, una donna forte e indipendente, l'unica figlia del capovillaggio e, da quel che si sapeva della storia degli altri villaggi, la prima donna a essere una capovillaggio. Gli anziani, però la stavano obbligando a sposarsi ed essendo il villaggio della Foresta un grande alleato di quello dei Draghi, riuscirono a combinare un matrimonio con Arvid, il primogenito e futuro capovillaggio, ovvero io. Infatti, tra tre lune diventerò il suo compagno per la vita. C'era solo un motivo però che mi portò ad accettare: andare al villaggio dei Draghi e incontrarlo.

Avuta la notizia del matrimonio organizzato ebbi la possibilità di incontrarla solo una volta e da allora erano passate quasi 3 settimane. Lei non voleva sposarmi, infatti era venuta con l'intento di annullare tutto, ma parlando e raccontandole il mio più grande segreto, lasciò stare. Non voleva sposarsi e di certo avere dei figli con qualcuno che neanche amava, ma nemmeno uccidere tutti gli anziani che le andavano contro quella scelta.

Dopo il matrimonio ognuno se ne tornava al proprio villaggio. Volevano che ci sposassimo? lo avremmo fatto, ma solo quello.

A quel pensiero mi sfuggì una piccola risata, interrompendo quel silenzio. Arija aveva preso bene la mia confessione, dicendo che l'avrebbe custodita fino alla morte.
Per questo sentendoci tramite delle lettere mi sta aiutando nella mia ricerca, in fondo lei è la capovillaggio dei Draghi, poteva scoprire se una persona si trovava nel suo villaggio con uno schiocco delle dita e lo fece.

Mi abbassai per evitare un ramo e quando rialzai la testa, la piccola radura si estendeva a cerchio sopra quella collina, in mezzo alla parte più fitta della foresta, dove nessuno osava andare.
Spostai lo sguardo in alto, dimenticandomi di qualsiasi altra cosa. Lì non dovevo nascondermi, non dovevo nascondere i miei sentimenti, che da anni venivano sussurrati alle stelle.

Andai verso il centro, avvicinando la lanterna al terreno per controllare di non inciampare in qualcosa, appoggiandola sulla terra fredda quando arrivai al centro di quel cerchio verde.
Mi stesi vicino alla lanterna e sui piccoli filamenti d'erba che spuntavano, rivestendo quella zona di un verde splendente, che in primavera era ricoperta di fiori.

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