Pallino

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Il confronto avuto qualche giorno prima con la dottoressa Simeoni non gli da tregua. 

Continua a frullargli nella mente, a martellare forte contro ogni altro pensiero che possa opporsi nel tentativo di scacciarlo e ad imporsi nel suo cuore.

Sono state parole giuste ma dolorose, quelle che gli sono state dette. 

Ma non è facile, per un uomo come lui, riconoscere che preservare sé stesso si è rivelato essere la scelta più egoistica che abbia mai fatto in tutta la vita.

Ripete a sé stesso le frasi che gli sono stati dette, i suggerimenti dati, i rimproveri bonari. 

E si ripete che è tutto vero.

Che per tantissimi anni è riuscito ad aiutare tantissimi giovani, a guidarli durante le fasi più delicate della loro vita, ma ha fallito con il giovane più importante di tutti. 

Ha fallito con suo figlio.

E che ora è il momento di tirar fuori tutto l'amore che prova per quel giovane uomo che tanto gli somiglia, al quale ha nascosto la verità più dolorosa e che ora si trova a fronteggiarlea, quella verità.

Lo fa con coraggio, senza mai mollare la presa.

Con costanza, senza mai perdere di vista l'obiettivo.

E con onestà, riconoscendo i momenti in cui  ha  davvero bisogno di ricevere aiuto.

Ma le richieste d'aiuto da parte di Simone sono tanto forti quanto silenziose. 

Gli è stato spiegato, proprio dalla dottoressa, che quel suo chiudersi completamente in sé stesso ed isolarsi dal mondo, è direttamente collegato al modo in cui Simone ha vissuto il periodo dell'infanzia. 

Ricorda perfettamente le sue parole e quell'infinito senso di colpa che si era ritrovato a provare, per aver lasciato Simone in balia di sé stesso e avergli dato modo di sentirsi un errore.

"Vede, Signor Balestra, Simone è un ragazzo di un sensibilità estrema.

Da quel che mi ha raccontato, ha vissuto  tanti anni in cui l'idea di chiedere aiuto lo faceva sentire un peso, per lei e per sua moglie. E ancora oggi, alle volte, crede sia così."

Ripercorre quelle parole con la memoria, ma lo sente ancora, il groppo in gola che gli serra il fiato.

"Simone ha sempre creduto che l'unico modo per far sì che voi andaste d'accordo era quello di semplificare le cose e di non darvi altri pensieri che, a causa sua, potessero farvi litigare."

Chissà di quante altre cose Simone si è dato la colpa, in quegli anni pieni di sbagli.

"Potrebbe considerare l'idea di prendergli un cucciolo. Gli animali aiutano tanto e credo che Simone possa sentirsi meno solo, in compagnia di un piccolo amico."

Un cucciolo.

A Simone sono sempre piaciuti gli animali.

C'è stato perfino un periodo, da bambino, in cui aveva chiesto alla madre, Floriana, di riceverne uno in regalo.

Dante l'aveva saputo solo qualche mese prima, tra le tante cose che man mano Simone gli andava raccontando.

Le sue passioni.

I piccoli aneddoti della sua infanzia.

E se da un lato, è sempre strano sentire Simone parlare di sé e rendersi conto che di lui davvero non sa molto- anzi, quasi niente- dall'altro è piacevole scoprire che- anche se Simone non l'ammetterà mai- in fondo, gli somiglia.

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