Capitolo 2

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La sveglia suonò al solito orario, Julian si alzò, ma poi ricadde sul letto. Il telefono vibrò, la sua seconda sveglia. Era sempre utile, perché lui non si alzava mai con la prima sveglia. Si alzò dal letto, ma non aprì gli occhi. Grugnì e cominciò a fare piccoli passi verso il bagno. Dei passi nel corridoio lo svegliarono del tutto, spalancò gli occhi completamente e corse verso l'unico bagno della casa, ma Wendy fu più veloce di lui. 'Wendy, Wendy! Ti prego, piscio tre secondi e me ne esco!' Le urlò. Il rumore della porta chiusa a chiave lo fece scivolare sul pavimento in parquet. Si prese il volto tra le mani e fece qualcosa di simile a un urlo di frustrazione. 'Grazie, Wendy'
'Di niente, Jude!'

Dopo circa venti minuti la ragazza uscì dal bagno e Julian si precipitò al suo interno.
'Ah cazzo, ho anch'io una vescica' disse. Subito dopo si piazzò davanti allo specchio, poggiandosi sul lavello.
'Che faccia di merda'.
Sospirò, trascinando abbastanza violentemente la mano sinistra su tutto il volto.
Il ragazzo si stava per addormentare in piedi, a farlo svegliare fu la madre, che bussò violentemente alla porta.
'Julian apri immediatamente la porta! Devo usare il bagno!'
'Sono appena entrato!' Strillò 'Eh che cazzo...' Concluse a bassa voce.
'Julian!' Strillò ancora più forte la signora.
'Esco, esco!' Concluse, aprendo la porta e facendo entrare la madre.
'Non posso vivere tra sole donne'.
'Piuttosto, preparati per la scuola. Sono gli ultimi mesi, sai che devi fare un'ottima impressione sui professori'.
Certo, pensò tra sé e sé, ottima impressione. Guardò l'orario. 7:38, aveva poco tempo per prepararsi. 'Se faccio tardi, è colpa tua!' Gridò alla sorella, che si stava guardando allo specchio facendo espressioni accattivanti. 'Non sei sexy per niente' le disse scherzando. Lei in risposta gli tirò la ciabatta addosso e lui l'afferrò. 'Vado a buttarla dalla finestra' rise correndo in camera sua, dove la finestra si affacciava sul cortile dei Wilkinson, i vicini. 'Ehi Fizzy, o come cazzo ti chiami, vuoi una ciabatta?' Urlò sottovoce al piano di sotto, al pitbull del signor e la signora Wilkinson. Il cane, in tutta risposta, gli abbaiò contro saltando. 'Presa! Vaffanculo!' Urlò soddisfatta Wendy, che sbucò da dietro le spalle di Julian e afferrò fulminea la ciabatta maculata.

'Julian sbrigati, il pullman passerà a momenti!' Strillò la madre dal piano inferiore.
Immediatamente il ragazzo indossò una maglietta, dei jeans e un paio di Vans.
Mise lo zaino sulle spalle, e scese le scale a una velocità super sonica, prendendo il bus appena in tempo.
'Ehi Anderson, figa la tua maglia' strillò James ridendo, uno dei ragazzi più popolari ma anche più stronzi della scuola.
Julian abbassò il capo verso la maglietta, e notò che l'aveva messa al contrario, così imprecò sottovoce.
Appena arrivò a scuola, corse in bagno per andarsi a cambiare. Rimase all'entrata principale del bagno, si posizionò davanti allo specchio e si tolse la maglietta.
In quel preciso istante si aprì una delle numerose porte, e Julian vide riflessa nello specchio una ragazza.
Appena lo vide si girò immediatamente, era visibilmente imbarazzata.
'Oddio scu-scusa, non sapevo fossi qu-qui.'
'Scusami tu.' Rispose il ragazzo, mettendosi la maglietta.
'Sei nuova qui?' Continuò il ragazzo.
La bionda si girò, e annuì piano.
'Come lo sai?' Domandò arrossendo.
'Questo è il bagno dei maschi'. Disse senza evitare di trattenere una risata.
'Oddio, neppure ci ho fatto caso'.
La ragazza si mise le mani in faccia per evitare di guardarlo negli occhi.
Forse questa avrei potuto anche evitarmela, cazzo. Pensò Julian tra sé e sé.
'Ora vado, scusami ancora' disse la ragazza uscendo dal bagno.
'Aspetta!' Le strillò il ragazzo.
Non sapeva esattamente cosa dirle, o cosa lo avesse spinto a chiamarla.
'Come ti chiami?'
'Sono Mabel'.
Concluse, lasciandolo da solo.

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