Ho intenzione di crescere questa raccolta con esperienze spiegate sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psicologico. Non voglio parlare dell'atto in sé, e per quanto possa ovviamente raccontarlo, mi concentrerò soprattutto su ciò che provavo psicologicamente. Non sono una sessuologa, non sono una psicologa ne una terapista di alcun genere. Mi sono solo cimentata nella vita a leggere molto e ad integrare con il mio passato, seguendo anche un percorso psicologico con una donna splendida, la mia Analogista. Quindi posso riportare solo una parte esclusivamente empirica della questa, da un punto di vista prettamente soggettivo, ma spero comunque di essere di aiuto per qualcuno.
La mia vita sessuale ebbe inizio a metà dei miei sei anni per un "gioco": avevo un amico, non ho intenzione di indicare alcun parte caratteristica di esso ne del luogo da cui proviene, quindi lo chiamerò genericamente X.
Io e X eravamo molto amici, ma si sa, i bambini fanno amicizia anche coi muri, infatti, per le persone che siamo diventate attualmente, ci salutiamo a mala pena, perché fondamentalmente, per il nostro attuale carattere, non siamo fatti per essere amici. Ma all'epoca avere amici era una necessità infondata insita in noi, sempre per una questione primordiale di sopravvivenza. Questa nostra amicizia sfociò, col tempo, in un "gioco" che facemmo una volta sola.
Premetto che un episodio simile era già avvenuto a 5 anni: mi trovavo con papà ad una fiera dello sport, lui aveva una bancarella di armi da gioco per Soft Air insieme ai suoi amici, tra cui uno dei figli di uno di loro. Li vicino era presente un camion, su cui poi, facendo amicizia con questo bambino, andammo a giocare. Prima il gioco era il Dottore e poi Mamma e papà. Logicamente sono tutti giochi basati sull'emulazione infantile da parte del bambino vedendo gli adulti, questo è naturale e avviene in qualunque piccolo cervello che deve ancora svilupparmi.
Ovviamente i giochi sfociavano sempre in toccatine sulla pancia, baci in bocca "per svegliare il morto", esattamente come accadeva nelle Fiabe che mamma e papà ti leggono fin dalla tenerissima età.
È tutta un'emulazione del bambino per imparare a stare al mondo, tutto tramite un processo inconscio. Il problema subentrò quando, tornati a casa, mio padre iniziò ad incolparmi di aver fatto chissà quale abominio, ovviamente perché ci videro giocare e probabilmente notarono i baci. Questo accadimento influenzò molto probabilmente il mio rapporto col sesso, ma fondamentalmente è tutto nella norma. Lo spiegó chiaramente Freud: il bambino ha un istinto sessuale a partire dalla nascita, che si denota attraverso l'attaccamento vero la propria madre, soprattutto dovuto all'attaccamento al seno, o meglio, le cose vanno di pari passo una mossa dall'altra. I baci, beh, lo fanno mamma e papà giusto? Che ci sarà di male? E poi noi cresciamo con migliaia di tabù nel cervello che non fanno altro che alimentare l'ignoranza e la disinformazione sessuale.
Tornando al mio amico X: avendo avuto questo brutto primo confronto con la mia sessualità, ovviamente psicologicamente parlando e inconsciamente, anche perché all'epoca non sapevo che il bacio e la procreazione potessero andare in concomitanza, iniziamo a fare un gioco particolare. Trovandoci nel suo terreno, trovai, io, la brillante idea di far toccare le nostre parti intime, in due luoghi differenti della zona (dietro un albero prima, e subito dopo dietro la casa correndo divertiti da un posto all'altro).
Partendo col fatto che fin dal primo episodio, ero io ad inventarmi questi giochi, penso proprio che mia madre potrebbe prendermi per una pervertita decerebrata, eppure questi bambini erano conoscenti, e si divertivano tanto quanto me.
Analizzando il fatto, e quello che avrebbe potuto pensare mia madre in base ad una cosa che ho scoperto di recente e che riguarda i miei sette anni, la quale poi tratterò più avanti, posso solo dire che un genitore non dovrebbe mai mettersi in mezzo nella vita sessuale del figlio, come non dovrebbe chiunque altro. L'infanzia è un periodo molto delicato, i bambini sono felicissimi, ma estremamente vulnerabili al proprio inconscio. Quest'ultimo deve imparare da cosa difendersi e da cosa no, attuando quei meccanismi che creeranno problemi poi nell'adolescenza e nelle relazioni sociali e sessuali. Attenzione, non sempre è ovvio.
Quindi, a tutti quei giovani che hanno avute esperienze infantili di questo genere, beh, tesori miei, è tutto estremamente normale, perché fa parte di noi. Parte della natura umana, parte del "gene" della sopravvivenza, che è la cosa che bramiamo di più nel nostro cervello, e la parte primordiale in noi che anima le nostre vite fin dalla nascita, non è altro che una necessità incontrollata di salvaguardare la specie, tramite la riproduzione ovviamente. Le pulsioni e gli istinti sono solo basati su rapporti chimici nel cervello, dalla sua forma e dall'esperienza, quindi, dopo tutto sto pippone, sì, è normale che anche i bambini abbiamo pulsioni sessuali innate, anche perché in natura se no come farebbe l'essere umano ad imparare a riprodursi? Semplice, si tratta di ormoni e condizioni psichiche che si alimentano a vicenda. Sì ragazzi, siamo tutto sommato animali.
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Tredici anni e il sesso
Non-FictionPremetto che questo non è un romanzo. È solo una raccolta di storie, una crescita sessuale interiore, dal punto di vista di una ragazzina, fondamentalmente, incuriosita da quel mondo, così nuovo e a sè. Partendo dal principio, mi presento. Piacere...