«Sei arrabbiato?»
«Cosa? No, certo che no!»
«Non so cosa mi sia preso...»
«Manu va tutto bene, sei qui con me, quindi va tutto bene.»
«Sì, ma prima noi... ed io poi...»
«Ascoltami, puoi avere paura, ok?»
«Non voglio che pensi che io non...»
«Manuel, sono serio. Va tutto bene. Come potrebbe non andare bene? Sei qui nel mio letto praticamente nudo, cosa potrei volere di più?»
«Non è che non mi piaci in quel senso, l'hai capito, sì?»
«Perché non mi baci invece di continuare a sparare stronzate?»
«Sì, questo posso farlo.»
***
Se c'è una cosa che ha imparato Simone dalla storia con Manuel è l'arte del saper aspettare.Dopo un inizio un po' burrascoso, hanno iniziato a riavvicinarsi - intendo proprio fisicamente - un po' per gradi. Prima è stato il mignolo di Manuel che cercava quello di Simone in una sala buia del cinema, poi è stata una piuma scappata del cuscino e tolta dai suoi capelli.
C'è stato un bacio sulla guancia totalmente inaspettato dopo una bella serata passata insieme a guardare le stelle. Ed altri mille piccoli gesti che hanno tanto scaldato il cuore di Simone.
Hanno parlato, parlato per davvero, forse come non avevano mai fatto prima.
Una sera Manuel, tremante ed incapace di trattenere le lacrime, ha appoggiato la fronte sul petto di Simone e, in un sussurro appena udibile, ha ammesso ad alta voce di aver capito di essere bisessuale.
Simone lo ha stretto forte e gli ha baciato i capelli. Ha passato ore ad accarezzargli la schiena e, quando ha finalmente trovato il coraggio di alzare il viso ed ha potuto vederlo in faccia è sicuro che il suo cuore si sia fermato un attimo. Non gli è mai sembrato più bello di così, nonostante gli occhi rossi, gonfi e lucidi ed un broncio adorabile ad incurvargli le labbra. Simone glielo avrebbe baciato fino a farlo trasformare in un sorriso, ma è stato paziente. Ha continuato a riservargli piccole attenzioni, carezze e gesti delicati, con il solo intento di trasmettergli tutto il suo affetto.Manuel si è lasciato coccolare e rassicurare e non si è mai sentito più compreso ed accettato di così.
Mettere ordine nella sua testa, dare un nome a tutto quel groviglio di pensieri lo ha fatto sentire libero.
Ed è per questo senso di libertà che, due giorni dopo il suo coming out con Simone, nel giardino di casa Balestra con un paio di birre rubacchiate dal frigo, lo ha sorpreso con una domanda.«Simo... vorrei che... insomma... vuoi uscire con me?»
«Uscire in che senso?»
«Uscire uscire.»
«Oh... sei sicuro?»
«Ma che vuol dire se sono sicuro? Ma che domanda è?»
«Magari ti senti in obbligo, oppure vuoi uscire con me perché sono qui e sono disponibile.»
«Senti, sono bisessuale, ma non è che ora mi piacciono tutti eh. Se ti chiedo di uscire è perché voglio uscire con te.»
«Quindi ti piaccio?»
«Simò! Ti sto chiedendo di uscire, tu che dici?»
«Oh... ok. Sì, va bene.»
«Sì? Ok, grande. Domani sera? Passo a prenderti alle sette.»
«Ma scusa non dovevamo studiare insieme il pomeriggio? Non possiamo andare a cena direttamente?»
«Se vuoi fare così è ok. Solo che io pensavo di... insomma è la prima volta che usciamo usciamo e quindi... ma se preferisci fare come al solito io...»
«Manu, respira. Va bene. Studiamo al pomeriggio e poi alle sette ti aspetto qui e puoi passare a prendermi.»
«Ok, bene. Ora vado. A domani?»
«A scuola.»
«Sì sì, certo. A scuola.»Manuel, con un sorriso timido ed una luce più intensa del solito ad illuminargli gli occhi, gli stringe appena un ginocchio e poi si alza e si avvia verso la sua moto.
Non sa bene come contenere l'entusiasmo, Simone ha detto sì ed è tutto strano, nuovo ed incredibilmente eccitante. Si sente quasi come quella volta in cui sua madre gli ha regalato la prima bicicletta. Una vecchia bici rossa di seconda mano e scolorita dal tempo, comprata per pochi soldi a Porta Portese. Salirci per la prima volta è stato esaltante e spaventoso. E nonostante la paura di cadere e farsi male, ad avere la meglio è stato il piacere per l'esperienza nuova.
STAI LEGGENDO
Ab... braccio di ferro
FanfictionE Manuel, durante tutte le cinque ore di lezione, avverte l'irrefrenabile istinto di allungare una mano ed avere un contatto, anche se minimo e casuale, con Simone.