Roma sembra più bella del solito, meno caotica, con le strade più pulite e la gente più rilassata.
Tuttavia è molto probabile che il merito non sia da attribuire alla città, più che altro è Manuel a vedere tutto con occhi diversi. Se andasse all'inferno lo troverebbe un luogo incantevole. Come potrebbe non essere così? Agli occhi di una persona innamorata tutto diventa più magico.È stato mille volte seduto su quello stesso muretto, ha portato moltissime ragazze lì, ad ammirare la vista mozzafiato dal Gianicolo, ma la città che gli ha dato i natali non gli è mai sembrata tanto bella come nel primo appuntamento con Simone.
Cena in un'osteria a Trastevere, esagerando forse un po' con cibo e vino buono, per poi passeggiare uno affianco all'altro per una buona mezz'ora. Le punte delle dita che si sfiorano casualmente camminando vicini, i sorrisi imbarazzati, le chiacchiere stupide su quale supereroe avrebbero voluto essere da bambini. E, nonostante l'incontro ravvicinato in quel pomeriggio di studio, il loro primo appuntamento ha tutta la delicatezza e l'imbarazzo delle prime volte.
Presa la moto e raggiunta la terrazza del Gianicolo, è come se Manuel iniziasse a vedere l'intera faccenda sotto una luce nuova.
È cotto di Simone in maniera imbarazzante.
Il fatto che sia bello non è certo un segreto, ma forse ad averlo così sconvolto non è qualcosa di fisico. Non sono i suoi occhi profondi e scuri che sembrano scavarti dentro e leggerti come nessuno prima, non sono le sue mani grandi, le sue dita lunghe. Non sono i suoi ricci, le sue spalle, la sua muscolatura da sportivo. Niente di tutto questo. Ad averlo letteralmente stregato è stata la sua pazienza. Simone non si è mai arreso con lui, non lo ha mai abbandonato nonostante i mille blocchi e tutte le sue mastodontiche stronzate - fatte e dette - gli è sempre rimasto accanto.«Manu?»
«Cosa?»
«A che pensi?»
«A quanto è bella Roma questa sera.»
«È vero, è molto bella.»Solo che nessuno dei due sta realmente guardando il panorama.
Sarà forse l'atmosfera romantica del belvedere, saranno le luci della città, sarà che è tutta la sera che Manuel muore dalla voglia di farlo. Sarà l'insieme di tutte queste cose, ma dopo un piccolo sorriso prende Simone per mano e se lo trascina praticamente contro il petto.
Manuel, seduto sulla balaustra, allarga un po' le gambe e porta le mani dietro la nuca dell'altro, prima di stringerlo più forte che può e poggiare le labbra sulle sue.
Quello stesso pomeriggio, hanno condiviso qualcosa di ben più intimo di un bacio al chiaro di luna, ma la lingua di Simone che traccia il contorno delle sue labbra gli fa ricoprire la schiena di brividi.E quel bacio, partito come un gesto romantico al chiaro di luna, si trasforma presto in un incontro di anime erotico e sensuale.
Le mani di Simone si aggrappano al giacchetto leggero di Manuel quasi come se cercasse un appiglio, qualcosa in grado di tenerlo ancorato alla realtà. Ci sono coppie che passeggiano a pochi metri da loro quindi è bene mantenere un certo controllo. Sì, ma come? Come può controllarsi se l'oggetto dei suoi desideri, il protagonista dei suoi sogni più inconfessabili e spinti è lì davanti a lui, lo sta stringendo e baciando come se da questo dipendesse la sua vita?
«Dio... puoi smetterla di essere così?»
«Così come?»
«Bello, Manuel. Così bello.»
«Parli tu? Non è il cellulare quello che ho in tasca, se non si fosse capito.»
«Idiota.»Manuel mette su il suo più sfacciato sorriso da sbruffone e ammicca un po' nella direzione del cavallo dei pantaloni di Simone.
«Tu hai in tasca una pistola o sei solo felice di vedermi?»
«Io l'ho detto che sei idiota...»Ridono tutti e due, ridono senza riuscire a fermarsi, ridono fino alle lacrime. E poi ricominciano a baciarsi e ridere e ridere nei baci.
E Manuel non ricorda di averla mai passata una serata del genere.

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Ab... braccio di ferro
FanfictionE Manuel, durante tutte le cinque ore di lezione, avverte l'irrefrenabile istinto di allungare una mano ed avere un contatto, anche se minimo e casuale, con Simone.