Ricordi ✓

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Sasuke mi portò veramente a casa sua, mi fece salire nella sua camera e mi diedi una sua maglietta e dei suoi pantaloni della tuta.

Sono troppo scosso per protestare, mi cambio e scendo da lui che sta preparando un te.

"Naruto, dobbiamo parlare"

"Io... Non voglio"sussurri tremante.

"Prometto che non ti farò niente, però dopo che mi sei scoppiato a piangere addosso, almeno delle spiegazioni me le merito."

Ha ragione.

"Io non so da dove iniziare"il mio tono insolitamente basso lo stupì leggermente.

"Che ne dici di dirmi perché hai tentato di buttarti giù da un ponte?"

"Io... Non voglio... Ho paura"

Un lampo di comprensione si accese nei suoi occhi.

Sasuke's pov
Avevo capito cosa intendeva Naruto.

Le parole che aveva fatto sul ponte erano sconnesse e rotte dai singhiozzi,ma avevo capito qualcosa con "genitori morti", "tutori", "picchiato", "paura".

Con l'ultima frase da lui pronunciata avevo semplicemente composto il puzzle.

Naruto veniva abusato fisicamente e mentalmente dai suoi genitori adottivi.

Lo capisco meglio di quel che pensa.

Vivo con mio fratello Itachi e mio zio Madara che si occupa di noi dalla morte dei nostri genitori.

Mio padre, non mai stato un vero padre, è capitato che a volte picchiasse mia madre o me, Itachi era il suo preferito, lui era intoccabile.

Poi Fugaku è morto, però se fosse ancora vivo, adesso al posto di Naruto potrei esserci io.

Porgo al biondo una tazza di tè mentre metto un film a caso sulla TV, adesso deve riposare, al dopo ci penserò.

Sento il suo sguardo sorpreso mentre gli dico: "Dobe pensi di venire a vedere il film o di rimanere a fare da soprammobile?"

"Razza di Teme, io non sono un soprammobile"

Mi raggiunse sul divano e mi abbracciò.

Non feci niente.

Lo capivo fin troppo bene, mi limitai a mettergli una mano sulla schiena ed ad accarezzargliela.

Dopo mezz'ora si era addormentato, mi fermai ad osservarlo, i capelli biondi scompigliati, la pelle con un riflesso roseo, la guance piene, le leggere occhiaie.

Mi domandai perché gli abbiano voluto fare questo.

Lui era il bambino che giocava con me senza paura, lui è stato il mio primo amico.

Mi sveglio quando sentii Naruto chiamarmi, non mi ero neanche accorto di essermi addormentato.

"Teme, lasciami"
Non mi ero neanche accorto di avergli circondato la vita con le braccia.

Lo lasciai.

"Mi riaccompagni a casa?"

"Sì"

Salimmo nella mia auto e in cinque minuti arrivammo a casa sua.

"Dobe, promettimi non fare qualcosa di stupido"

"Ma io non faccio mai niente di stupido"

Inarcai un sopracciglio.

"Ok, te lo prometto"

"A domani"

Salutai il biondo e riapartii.

Dovevo parlare con Itachi, dopotutto lui studiava legge,magari avrebbe potuto aiutarmi.

"Oni-san sei a casa?"

"Otuto sono qui in soggiorno"

Entrai in salotto, trovandolo intento a sfogliare alcuni libri mentre sorseggiava un caffè.

"Aniki, ti devo parlare" dissi diretto.

Non sono uno che ama girare intorno alle cose, soprattutto se sono molto importanti.

I suoi occhi scattano verso di me mentre mi sottopone a un'attenta analisi.

"Dimmi tutto"

Iniziai a raccontargli tutto ciò che Naruto mi aveva detto mentre lui annuiva e mi guardava pensieroso.

"Sarò sincero con te Sasuke, difficilmente si può fare qualcosa se lui non li denuncia o vengono scoperti dalle forze dell'ordine. Se proprio si può fare una denuncia anonima, ma probabilmente non verrà presa sul serio."

"Cosa succederebbe se Naruto li denunciasse?"

"Sì dovrebbe affrontare un processo alquanto lungo, bisognerebbe avere delle prove schiaccianti che non consentano una possibile difesa e sfortunatamente se lui non vuole farlo perché ha paura, non c'è niente da fare. Tu poi solo stargli accanto."

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