Dedica autrice

91 7 5
                                    


Roma, 'na giornata tranquilla, 2022.

Te c'ho portato dentro er mio mondo caro lettore, senza che te potessi saperlo hai viaggiato pe' le mie strade, tra 'a mia gente.

Hai camminato come 'n missile dentro de me, e ora nun resta più nulla.
So' svuotata.

Il non amore fa più male sai, esso ti pone di fronte alla tua fragilità.
A tutte le donne "ballerine". Imprevedibili. Agli animi tatuati, a coloro che so' corpo, sangue e anima.. a chi è solo 'n corpo..

Dedico questa opera alla parte più intima di me.
Alla me che se ne sta chiusa dentro, negli angoli oscuri della pelle.
A me che non sapevo di riuscire a parla' d'amore.

Dedico questa opera a te.
Hai trovato la tua Melissa, l'hai raccolta tra la gente.
L'hai persa e non hai saputo più seguirla.
eppure, quando stavamo nei viottoli bui, lontani dal chiasso della gente, tu forzavi il mio capo spingendolo verso il tuo sesso e gridavi : "ingoiami..., ingoiami.
fallo..".
Hai trovato il mio corpo che ama scopando e un'anima timorosa dell'abbandono che invece respinge.

Dedico 'sta opera alla mia testa che insistente fluttua nei mondi, alla mia personalità altalenante caratterizzata dal disturbo borderline.
Dedico quest'opera alla madre-matrigna scrittura, che fin da quando ero bambina scorre dentro di me e che mi ha dunque permesso di approfondire il tema senza troppi fronzoli , né cadendo in termini medici. È bastato essere me stessa.

La dedico agli zingari.
A Maddalena che se ne stava in attesa del tram con la sua gonna lunga, che con sguardo acuto apriva i miei occhi sul suo mondo.

La dedico all'università, non tanto per il bigottismo e lo squallido cattolicesimo che si porta dietro, ma per le conoscenze psicologiche apprese.

La dedico alle passioni che nascono nell'ambiente scolastico, non sono uno stupido stereotipo, esse esistono e meritano di essere raccontate. La dedico agli insegnanti che oltre ad essere fonte di sapere , so' cazzo e fica. Il corpo se ne fotte dei codici deontologici , segue l'istinto.

La dedico ai monotoni amori dei nostri tempi, così schifosamente sottili, così poco veri e passionali.
La dedico a tutte le Melissa del mondo che cercano con dolore il loro spazio nell'universo.

Non è la prima che scrivo, non sono un esordiente. Ma ho ben capito, carissimi lettori, che il mondo dell'editoria è una realtà balorda. Percorrerò la via del self publishing.

E no, voi er mio talento nun 'o mangiate più. Annate a fa' in culo editori der cazzo. Mangioni delle mie palle, mangioni sulle mie lacrime.

BorderlineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora