A:"Tornando al motivo per cui sei qui, ho in mente un'articolo che forse fa al caso tuo, però è appena arrivato e devo andare a prenderlo in magazzino." Marta si rende conto che l'orario di chiusura é passato da un po ' e stava cominciando a pensare di tornare un' altro giorno. Per oggi aveva giocato abbastanza, non voleva far fare tardi al commesso.M:" No guarda, non voglio scomodarti e vedo che avresti già dovuto chiudere. Non ti rubo altro tempo e torno un'altro giorno con più calma."A:"Nessun disturbo davvero! Anzi mi fa piacere poterti aiutare, e ormai ho preso a cuore questa stanza, deve essere perfetta!" Marta aveva già cambiato idea.M:"OK, solo perché sono curiosa di vedere cosa mi proponi! Però non metterti a spostare roba, vengo direttamente in magazzino.".La sicurezza e intraprendenza di Marta travolgono e affascinano Andrea che é sempre più interessato a lei. I due si dirigono verso il fondo del negozio. Andrea precede Marta, che lo segue con i suoi tacchi seducenti. Il bacino di Marta oscilla naturalmente a destra e sinistra e con lui il sedere ben stretto in quei jeans, con le movenze di un gatto che si avvicina alla preda. Andrea apre una porta e porge le mani per far entrare prima Marta, sorridendole.Cortesia o no, Andrea appena Marta entra nel magazzino ritorna con lo sguardo su quel sederino ballerino e sorride dentro di sé, pensando se potesse davvero succedere qualcosa quella sera.A:"Allora, appena mi hai descritto la stanza mi é venuta in mente questa." Andrea mostra a Marta una bellissima poltrona in vera pelle marrone scuro, un in stile vintage, di quelle con i bottoni che tirano la pelle. Marta rimane molto stupita dalla scelta perché é tutt'altra cosa rispetto all'ippopotamo dorato. Ma adora il fatto che Andrea abbia pensato alla poltrona, perché é un'articolo che punta da anni e che lei adora particolarmente. Suo marito è da un po in cerca di una poltrona del genere e sarebbe sicuramente piaciuta anche a lui.M:"Oddio ma é bellissima! Non ci crederai ma é da un po che la puntiamo io e mio marito, adoriamo lo stile e in effetti é molto simile all'arredamento che abbiamo a casa!"Andrea ha sentito solo la parola marito. Fail. Ogni fantasia è sfumata dalla mente di Andrea. La ragazza é sposata, e qualsiasi cosa sia successa lui ha evidentemente frainteso. Deluso, ma non troppo, e comunque intento ad aiutare la ragazza Andrea risponde :" si abbina molto con lo stile industriale della stanza e magari dà lo stesso tocco chic che avrebbe dato l'ippopotamo." Marta tra sè e sè: "oddio ma questo ci sa proprio fare, ha capito tutto alla perfezione e anche se ha scoperto che sono sposata non mi ha mandato a cagare lasciandomi la decisione". Marta ha un'opinione sempre migliore del commesso, e viene piacevolmente stupita dall'aplomb che l'uomo ha mantenuto nonostante avesse appena scoperto che era sposata. Dopo il botta e risposta di prima a chiunque sarebbe nato dell'interesse, e venire poi delusi da una notizia del genere potrebbe infastidire. Ma il commesso di quel negozio no. Ha continuato a fare il suo lavoro con massima professionalità e gentilezza. Marta è quasi scocciata. La reazione di Andrea fa quasi intendere che non sarebbe comunque stato così desideroso di divertirsi un po' con lei. Le armi di Marta non sono state abbastanza letali, e questo la infastidisce a al contempo la eccita. È abituata ad avere chi vuole, e non cercare gli uomini, ad essere desiderata. Andrea le tiene testa. È una cosa intrigante per lei.A:"Mi stai proprio convincendo sai, in effetti è perfetta per la stanza! Poi sembra comodissima, non vedo l'ora di provarla con mio marito!". Frecciatina. Impossibile per Andrea non immaginare Marta su quella poltrona sopra di un'altro uomo. L'immagine é sicuramente intrigante, ma non capisce la battuta.A:" beh non so, se ci si sta in due su questa poltrona, é davvero stretta! "Marta a quel punto ha già immaginato come sarebbe andata a finire, e Andrea non poteva servirgliela in un piatto migliore.Marta fa finta di esaminare la considerazione di Andrea. Alza gli occhi, come per fare dei calcoli, o forse solo per farsi guardare. Si avvicina alla poltrona e appoggia prima un ginocchio e poi l'altro sulla seduta, accovacciandosi come per simulare la scena che ha appena citato tra le righe. Marta saltella un po sulla poltrona testando la fattibilità della cosa e guarda Andrea, facendo una smorfia di approvazione.M:"Io credo che ci si stia in due, stretti ma è fattibile". Lo dice con tono serio, quasi sarcastico,e guardandolo con fare ammiccante, come per suscitare nell'uomo ancora altre immagini indiscrete ed intriganti, per stimolarlo un po'.Andrea a quel punto non può più equivocare l'atteggiamento della donna. Lo sta provocando. Le sue intenzioni non sono buone nè tanto meno ingenue. Lui non ha nulla da perdere. Il matrimonio non é il suo e lui non tradisce nessuno. Lei é troppo provocante, sensuale bella e intelligente per non cedere. La vuole, la desidera lì e in quel momento. Mentre Marta saltellava sulla poltrona Andrea si era eccitato all'idea che lui potesse essere lì sotto. Poter prendere quel culo sodo tra le mani e sbatterlo contro di lui. Prenderla per i capelli e stringerla al petto per sentire il suo seno sprofondare1 su di lui. Sentire la pelle della poltrona che cigola allo sfregare della sua pelle contro il tessuto. Sfruttare tutta la poltrona per cambiare posizione e farla godere fino a farla urlare. I pantaloni si erano gonfiati. Il desiderio era grande e travolgente. Non si sarebbe tirato indietro.In tutto ciò Andrea era ignaro della situazione matrimoniale di Marta. Lei sì era sposata. C'era un marito che la aspettava a casa, e pure pieno di desiderio come Andrea in quel momento. Ma non sa che Marta e suo marito non hanno una vita sessuale esclusivamente di coppia. La monogamia non faceva per loro. Innamoratissimi l'uno dell'altra, avevano una sicurezza e fiducia di coppia tale da far entrare nella loro intimità altre persone. Dopo anni di conoscenza ed esplorazione della loro sessualità, Marta aveva confessato una fantasia a suo marito.Marta aveva detto a suo marito che "se si presentasse un'occasione imperdibile, per caso, con un'uomo affascinante, che attiri tutta la mia attenzione e mi provochi un desiderio forte, mi piacerebbe lasciarmi andare con un'uomo senza la tua presenza." Il marito di Marta, per niente stupito dal desiderio della moglie, ha detto che non avrebbe nessun problema con questo, a patto che poi tornasse da lui e glielo raccontasse in tutti i suoi particolari, per rigoderne entrambi.L'occasione era quella. L'attenzione c'era, l'uomo era affascinante, il desiderio era forte. E Marta all'idea di soddisfare finalmente questa fantasia si stava eccitando da morire. Poteva soddisfare una delle trasgressioni più indicibili per una coppia. Scopare con un 'altro uomo, all' insaputa del marito che é a casa che la aspetta. Quasi le manca il fiato, quasi le si bagnano anche i pantaloni dal desiderio. L'idea di tornare poi a casa e raccontare al marito quanto ha goduto con quell'uomo appena prima, quanto l'ha sbattuta su quella poltrona bellissima, la faceva impazzire. E ancora di più l'idea di eccitarsi nel raccontare quello che ha fatto al marito, di come lo ha fatto venire e di come lui ha fatto godere lei, e ricominciare allora a godere con suo marito a casa. Tutta la situazione per Marta era estremamente eccitante e stava per succedere.Andrea di fronte alle provocazioni ormai inequivocabili della donna, si decide di fare il suo passo. Era pronto a soddisfare i bisogni della sua nuova cliente. Sposata o no, Andrea avrebbe dato sfogo al desiderio che gli stava facendo venire. Fa il giro della poltrona e si mette dietro di lei. La prende per la vita e la alza dalla poltrona. Marta si tira su in piedi di spalle a lui. Andrea la sposta indietro sempre con le mani in vita e la mette in piedi di fronte a lui. Quindi si siede sulla poltrone e si tira a sè Marta che si siede sopra di lui. Boom. Erano uno sopra l'altro, pieni di voglia e con il cuore in gola.A:"Sai che forse avevi ragione tu? Ci si sta in due, stretti, ma ci si sta.".A quel punto qualsiasi movimento avrebbe innescato il punto di non ritorno. I due bacini erano l'uno sopra l'altro, i jeans erano abbastanza stretti da permettere a Marta di sentire il cazzo di lui duro sotto i pantaloni. E il compiacimento di Marta di averlo fatto eccitare così é immenso. Si crogiola per qualche secondo in questa consapevolezza. Inizia a ruotare il bacino su di lui. Si struscia sul suo cazzo con ancora i jeans addosso. D'altronde, l'attesa del piacere é essa stessa piacere. Non si sarebbe spogliata subito. Bisogna tirarglielo il fiato. Vuole sentire gonfiarsi ancora di più i pantaloni prima di fare altro. Tra i due sicuramente Marta era più disinibita. Comincia ad avvicinarsi con il viso verso il suo. Lui contemporaneamente porta le mani dolcemente verso il suo culetto sporgente, accarezzando prima le gambe. Si stanno guardando così intensamente che potevano accendere un fuoco con quegli sguardi. Il desiderio è quasi doloroso a quel punto. Devono cominciare a consumarne un po'. Le mani di lui si fermano sul culo. Non vede l'ora di afferrarlo e stringerlo tra le sue mani. Ma sopra i jeans non sente niente. Allora infila le mani dentro i pantaloni di Marta e stringe con entrambe le mani il culo di Marta che chiude gli occhi in un gemito di godimento. Lui socchiude la bocca. Deve cominciare a respirare con la bocca perché il fiato si fa già corto. Lei allora si avvicina, ora più velocemente, alla sua bocca e la lecca. Gli bagna un po' le labbra per scivolare meglio con la bocca. I baci di Marta non sono mai banali. Le piace giocare con la lingua, mordere, far sentire il suo respiro affannoso. Cominciano a limonare più intensamente. Le lingue si gonfiano l'una nella bocca dell'altro. La salivazione aumenta. Marta prende fra le mani la testa di lui e lo spinge verso lo schienale della poltrona. Adora eccitarsi limonando duro, ogni volta si contorce dal piacere e comincia a spingere con il bacino contro di lui. Praticamente lo sta cavalcando mentre limona. Il cazzo di lui non può diventare più duro di così. Andrea non ce la fa più e si alza subito in piedi portando con sé Marta. Le sbottona i pantaloni e quasi li strappa via togliendoli. Marta fa altrettanto, apre la ci tura e tira giù la zip, cercando subito con la mano il suo cazzo. Quanto adora sentirlo duro tra le mani. È una conferma che quello che sta facendo lo fa godere, e anche questo la eccita. Marta lo spinge sulla poltrona e gli salta addosso, testando la robustezza della poltrona che non vacilla. Ancora non si sono tolti l'intimo. Nessuno dei due ha fretta. Lei cerca subito con il bacino il suo cazzo. Ci si struscia sopra ripetutamente metre lui continua a ficcargli la lingua in bocca. Marta si toglie un momento e lo guarda, lo prende per i capelli tirando indietro la testa, e ricomincia a limonare con lui come se volesse succhiarlgli via l'anima. Ma a questo punto solo una cosa può consumare il desiderio che continuava a crescere di Marta. Lì si pietrifica.M:"Ma tu hai un preservativo, vero?". Per un momento Marta non si stava preoccupando delle precauzioni. È abituata con il marito a casa e prende la pillola. Per lei pensare al preservativo è una cosa strana.Andrea sorride della preoccupazione di Marta, che pende ansimante dalle sue labbra. L'uomo si china sui pantaloni a terra affianco della poltrona e sfila un preservativo dalla tasca.M:"Dio ti ringrazio!". Marta si alza subito in piedi per permettere ad Andrea di infilarsi l'odioso preservativo. Solo allora si ferma a guardare il mezzo alle gambe dell'uomo. Non le è mai interessata la grandezza dei gioielli di famiglia, ci sono altre qualità che servono per un buon amplesso. Ma, come si dice "anche l'occhio vuole la sua parte", Marta rimane piacevolmente colpita da quello che vede. Ci sono forme e forme di cazzo e quella era una bella forma. A parte duro e gonfio, era ben proporzionato e aveva una punta davvero invitante. Così tira via le mani di lui e lo prende in bocca. Era curiosa di sentirlo in bocca per un po' prima di cavalcarlo. È sempre piacevole prenderlo in bocca quando é così duro. Ti riempie quasi da soffocarti. È liscio e teso, perfetto per leccarlo tutto prima di prenderlo più in profondità. In quel momento, sarà stata la giusta posizione o la giusta propensione di Marta in quel momento, la ragazza riesce ad andare così in profondità da aprire la gola e sentirlo fino là in fondo. Andrea in quel momento gode molto e ne approfitta per prendere tra le mani la testa di lei e tenerla lì, in quella posizione. Marta si sta eccitando ancora di più, adora quando le riesce a fare un soffocone, e fa dei leggeri movimenti con la testa avanti e indietro per sentirlo ancora meglio. A quel punto Andrea la toglie, se no le sarebbe venuto in bocca se andava avanti così. Si infila il preservativo, prende Marta e se la mette sopra di lui. Marta cerca subito con la mano dietro di sè il suo cazzo e si strofina la punta sul clitoride. È un po' esterno e scentrato rispetto al orifizio vaginale, e cerca sempre una stimolazione esterna oltre che quella interna. Ma dura pochi attimi perché Marta si mette subito il cazzo dentro di lei con decisione. E lì in quel momento è come se fosse per la prima volta, senza il dolore. Chiude gli occhi, inarca la schiena, e si immobilizza. Dio. Dio solo sa cosa vuol dire, cosa si prova. Spiegarlo ad un'uomo é difficile. Diventa parte di te. Senti ogni millimetro che affonda, senti le pareti che si allargano al suo passare. È un'attimo intenso, che vorresti durasse sempre più tempo. Ma poi la voglia é immensa. E vuoi sentirlo di più. Cominci a spingere. E nessuno ti può fermare. Marta è eccitata al massimo e così Andrea. Gli salta sopra rimanendo strettissima a lui. Prima stringendogli le spalle, poi stringendogli il collo. Ma ad un certo punto ha bisogno di più forza. Ha bisogno si sbatterselo dentro di lei con più forza. Dio se le piace il cazzo. Allora Marta mette le mani sullo schienale della poltrona, che però é troppo grosso per le sue mani da afferrare. Ma non importa, lo afferra con tutta la forza che ha e si spinge su di Andrea contorcendosi come un serpente. Vuole sentirlo fuori, vuole sentirlo dentro. Andrea non può che rimanere a subire il desiderio della ragazza, che sa quello che fa e lo fa bene. In quella poltrona così piccola l'unica cosa che riesce a fare in più Andrea é stringere quel culo da domare e sbatterselo su di lui. Ad un certo punto molla la presa e ferma Marta prendendola per i fianchi. Le sfila la maglietta. Sgancia il reggiseno e rimane un attimo in contemplazione di quel seno. Da coppa di champagne, un po' abbondante, bianco candido, con due caoezzoli turgidi tutti da mordere. Marta ricomincia con le spinte più lentamente e il seno balla davanti agli occhi adoranti di Andrea. Lì l'uomo comincia a cedere. Sta godendo come un coniglio a guardare questa bellissima creatura che salta su di lui, con i capelli che si muovono sinuosamente con lei. È una visione. Sono entrambi davvero vicini all'esplosione dei sensi. Non è passato molto da quando hanno cominciato, ma nessuno dei due sembra rallentare per farlo durare di più. C'é voglia, c'é passione. Marta comincia a gemere sempre più forte. Non ha problemi a farsi sentire. E si fa sentire. Andrea gode a vederla gemere così e capisce che sta per venire. Marta non sa più dove mettere le mani, non si contiene. Adora sentire il cazzo dentro di lei, e lo cavalca sempre più velocemente. Andrea é al culmine del godimento. Abbassa la testa e avvicina la bocca al capezzolo destro di Marta, mordendolo tra i denti. Marta adora questa cosa. Come se Andrea lo sapesse. In quel momento gode enormemente e sussurra ad Andrea in mezzo ai gemeti di piacere :"sto per venire." Era abituata a dirlo con suo marito ma Andrea non aveva mai sentito nessuna donna dirlo. E nel momento in cui lo ha detto Andrea esplode dentro di lei. La sua disinibizione lo ha travolto. Che donna. Che scopata. Marta non ha ancora finito, capisce che Andrea é venuto dentro di lei. Gli ultimi pensieri prima dell'orgasmo sono per suo marito. Dio quanto si ecciterà a raccontarglielo .
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In orario di chiusura
RomancePotrebbe succedere a chiunque quello che successe a Marta quella sera, ma in pochi riuscirebbero a raccontarlo, soprattutto se si tratta di tradimento. Breve storia di come un normale negozio possa diventare location di serate infuocate tra sconosci...