CAPITOLO 1º

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Vengo drammaticamente svegliata alle 8:00 (é presto, perché é domenica) a causa di un fastidioso rumore. Mi affaccio alla finestra e noto un camion per traslochi. Era ormai da 4 anni che la casa di fianco era disabitata, chi sarà mai il pazzo che va a vivere in quel postaccio? Curiosa di conoscere il mio nuovo vicino di casa, vado a cambiarmi. Faccio una doccia, asciugo i capelli e li piastro. Vado in camera per vestirmi; prendo una larga maglietta grigia, un paio di shorts neri e le mie Vans blu notte. Spruzzo un po' di profumo ed esco. Arrivata al portone, mi accorgo di non aver preso il mio Iphone. Fortunatamente nella mia palazzina c'é l'ascensore, ma era occupato. Arrivato a piano terra, vedo uscire un ragazzo alto, con un paio di occhiali da sole, un ciuffo castano, un piercing al labbro inferiore e due dilatori; aveva in mano degli scatoloni, e per terra erano poggiati degli altri, cosí gli chiesi:
-'hai bisogno di una mano?'

Il ragazzo mi sorrise e mi rispose:
-'mi farebbe tanto piacere, grazie'

Cosí presi tre cartoni e lo seguii. Durante il tragitto parlammo, e scoprii che sarebbe stato lui il mio nuovo vicino. Era simpatico e molto carino, il suo nome era Alessio.

Ale-'grazie infinite, non so come ringraziarti, mi sdebiterò presto, promesso'

Io-'di nulla, non preoccuparti'

Entrò in casa e io altrettanto nella mia. Erano le 11 e decisi di uscire a fare due passi con la mia cara amica Maria. Una volta arrivata al parco, lei mi mandò un messaggio e c'era scritto:

-'Mio fratello é caduto e lo stiamo portando in ospedale, mi dispiace ma non possiamo incontrarci, ci vediamo al piú presto. Baci Maria'

Cosí decisi di tornare indietro, non potevo rimanere da sola. D'un tratto mi sentí toccare la mano. Mi girai, era Alessio che sorrideva a 32 denti:
-'Ciao Martina' mi disse con gioia.

Naturalmente ero dispiaciuta per Maria, e risposi con un semplice 'ciao'. Ad un tratto mi chiese:
-'Devo sdebitarmi per stamattina, ti va di cenare con me?'

Non me lo feci ripetere due volte, accettai subito. Sembrava strano, non avevo mai conosciuto una persona di questo tipo. Frequentavo gente sobria, mettevano tutti tristezza. Lui no, ad ogni sua parola mi faceva sorridere.
Tornai a casa, pranzai e andai a fare la doccia. Mi sdrai sul letto con i capelli bagnati, indossavo solo l'accappatoio. Sentii suonare, pensavo fosse Maria perché poco prima mi aveva telefonato, dicendomi che sarebbe venuta a trovarmi dopo pranzo, e invece no, aprii la porta e mi ritrovai di fronte Alessio. Arrossii, per la vergogna gli chiusi la porta in faccia. Corsi in camera a cambiarmi, e subito dopo andai a chiedergli scusa:

-'ciao Alessio, scusa tanto per la mia per reazione, ma ero troppo imbarazzata. Mi perdoni? Non volevo cacciarti'

-'certo che ti perdono! E sono io che devo chiederti scusa! Dai, entra'

Le scatole erano ancora chiuse, c'erano solo i mobili sistemati nelle stanze. L'aveva rimodernata parecchio. Non sembrava piú la casa di una volta, e sono sicura che con gli altri oggetti sarebbe stata ancora piú bella.

||bernabei's smile||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora