Seduta nella sua stanza, Quinn ricordava ogni cosa. E non le sembrava ancora possibile il fatto che Finn Hudson fosse morto. Perchè non era qualcosa di sensato, non era giusto. Finn era il ragazzo che era sempre disponibile ad aiutare tutti. Finn era il ragazzone che spiccava tra gli altri non solo per la sua altezza, ma per il suo incredibile cuore. Finn era il ragazzo che era riuscito a fare una differenza in quella scuola, e non meritava di morire. Era tra le persone che lo meritavano di meno, tra i ragazzi del Glee. Perchè lui. Perchè non io e lui sì? Quinn si tormentava con questa domanda da giorni. Perchè lei di cose di cui non andava fiera ne aveva fatte eccome. Aveva tradito non uno, ma ben due ragazzi, era rimasta incinta a sedici anni andando contro ad ogni giuramento che aveva fatto, aveva poi abbandonato la sua bambina, aveva trattato male tante di quelle persone durante i suoi anni di liceo, e per quanto ci provasse ad essere buona, finiva sempre per ferire tutti quelli che la circondavano. Erano questi i pensieri che le affollavano la testa da giorni. Perchè non io e lui sì?
Stava cercando una canzone con un importante significato da cantare al Glee Club il giorno dopo, alla giornata in memoria di Finn che aveva deciso di organizzare il professor Schuester. Le scoppiava la testa, perchè proprio non se la sentiva di cantare davanti in quell'aula per Finn. Perchè proprio quella stanza raccoglieva i migliori ricordi della sua vita, e non voleva legarla in modo definitivo alla perdita del suo migliore amico. E poi non riusciva ancora ad accettare la sua morte. Era più forte di lei. Al suo funerale, era rimasta in disparte mentre i nuovi ragazzi del Glee insieme a Kurt, Santana, Mercedes, Mike, Tina , Sam, Blaine e Puck cantavano Seasons of Love. Lei non aveva trovato la forza per farlo. Era rimasta seduta, e piangeva. Piangeva perchè si sentiva uno schifo, piangeva perchè le mancava la sua adolescenza, piangeva per Finn. Perchè non avrebbe mai più rivisto il suo sorriso, non avrebbe più sentito le sue braccia intorno a lei e non avrebbe più sentito la sua risata.
«Quinn, le tue amiche sono arrivate»
La mamma la stava chiamando dal piano di sotto, eppure non aveva la forza di alzarsi dal letto ed andare ad accoglierle come si deve. Non aveva la forza di fare niente, in quei giorni. Santana e Mercedes entrarono subito in camera sua, non sorprese dal fatto che la ragazza non avesse mosso un dito. Sapevano quanto stava soffrendo, perchè loro si trovano nella sua stessa identica situazione. Si abbracciarono tutte e tre in silenzio, senza dire nulla. Non c'era bisogno di parlare per esprimere ciò che stavano provando.
«Allora Fabray, che canterai domani al Glee Club ? La tua voce da canarino è rimasta in gabbia per troppo tempo, non credi?» Santana era fatta così. Lei non si faceva abbattere da nulla. O per lo meno, riusciva a non far vedere il suo dolore.
«Stavo pensando ad "I'll Stand by You" Finn la cantava all'ecografia di Beth, quando ancora credeva di essere il padre. Mi sembrava una canzone con un significato importante da dedicargli» Era per digli grazie. Perchè lui per lei c'era stato in ogni occasione, anche quando non lo meritava. E ci avevano messo tempo per capire che non erano destinati a stare insieme come coppia ma che erano perfetti come amici. Finn era l'unico, insieme a Puck, che l'aveva capiva davvero. Che riusciva a vedere attraverso la maschera che mostrava sempre a tutti, e a conoscere la vera Quinn Fabray.
«È davvero perfetta Quinn» Mercedes le posò una mano sulla spalla, e le sorrise in modo gentile «Io non penso di riuscire a cantare domani. Scoppierei a piangere davanti a tutti, e poi non ho idea per la canzone»
«Io mi sono davvero impegnata per Hudson. Ho cercato tra mille canzoni, e penso di aver trovato quella giusta. E poi ho anche scritto un discorso, non voglio fare la stronza come al solito» Quinn guardò Santana commossa. Anche lei sembrava sul punto di piangere, eppure non avrebbe ceduto così facilmente. Sapeva quanto la ragazza fosse legata a Finn, proprio come lei, perchè lui era il migliore amico di entrambe.
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Let Him Go
FanfictionQuinn Fabray non poteva credere a quella telefonata. Non voleva crederci. Perchè nella sua testa era impensabile una vita senza Finn Hudson . Senza i suoi sorrisi, senza i suoi abbracci, senza le sue parole di conforto. Perchè Finn Hudson era il mig...