"L'amore spesso non è ricambiato. L'odio lo è sempre."
(Ugo Bernasconi)
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai alla vista di Lauren e Noah mentre pomiciavano come due tredicenni in piena tempesta ormonale. Mi appoggiai al muretto e soffiai fuori l'ultimo tiro di sigaretta, prima di bruciarmi le labbra.
"Dio li fa e poi li accoppia" mantenni lo sguardo fisso su di loro e sorrisi per l'arrivo di Cheyenne.
"Lui coglione e lei mignotta" ci battemmo il cinque per poi schiaffeggiarci il sedere, compiendo il sacro saluto mattutino.
"Stavo per vomitare, arrivi sempre al momento giusto"
"Routine quotidiana ormai" mi scoccò un bacio sulla guancia ed entrammo a scuola; l'ultimo anno alla Denver High School era iniziato e poi sarei stata libera di andarmene da quella piccola, insulsa città. Prendemmo i libri dagli armadietti e nel frattempo ci passarono accanto -avvinghiati come non mai- i due piccoli pomiciatori seriali.
"Ma guarda chi si vede, April Roberts, sempre più sfigata" incrociai le braccia al petto e sorrisi gelandola con uno sguardo.
"Ma guarda chi si vede, Lauren Greison, sempre più troia" il suo volto prese un colorito rossastro e strinse i pugni lungo i fianchi. Le mandai un bacio volante e feci l'occhiolino a Noah, guadagnandomi una risata da parte sua. Presi a braccetto Cheyenne, che nel frattempo se la stava ridendo, e mi gustai le urla isteriche di Lauren.
"Perché non hai detto nulla per difendermi?" strillò.
"Tesoro, non sono mica il tuo ragazzo" mi girai appena in tempo per vedere Noah respingere la ragazza, che iniziò a insultarmi pesantemente; alzai il braccio e le feci il dito medio in risposta, assaporando quella mia piccola vittoria.
Sghignazzai e presi posto vicino alla finestra, accanto a Chey.
"Adoro quando la prendi per il culo, è troppo divertente"
"Lo so" il Professor Shelby entrò, chiedendo silenzio e la lezione iniziò. Da brava alunna qual ero stavo prendendo appunti su Shakespeare, quando mi ritrovai una pallina di carta davanti al naso -praticamente appiccicato al foglio. Molto lentamente sollevai la testa e mi girai verso le ultime file, dove solitamente sedevano Lauren, Noah e la loro combriccola di ricconi montati. Lauren mi sorrise e mi fece un cenno con la testa, incoraggiandomi ad aprire il biglietto. Alzai un sopracciglio e lo lessi, spinta dalla curiosità: "Me la pagherai, sfigata. xoxo L."
"Cosa vuole ora?" mi chiese annoiata Chey.
"Botte" lei rise e lo lesse; ovviamente non mancavano altre piccole minacce scritte qua e là tutt'intorno per accentuare il suo infinito amore verso di me, totalmente e assolutamente reciproco -si fa per dire. Presi la matita e scribacchiai la risposta sul retro, per poi lanciarglielo dritto sulla fronte. Le feci lo stesso gesto che lei mi aveva fatto poco prima per incoraggiarla ad aprire il biglietto e non appena lo fece alzò lo sguardo, inferocita. Feci spallucce e tornai alla mia lezione, battendo il cinque offertomi da Chey. Dal fondo della classe arrivavano urletti e sbuffi; il professore di tanto in tanto fulminava Lauren con lo sguardo, inutilmente, finché esplose.
"Signorina Greison, qual è il problema?"
"Sì, Lauren, qual è il problema?" le feci eco e incrociando le braccia sullo schienale della sedia ci appoggiai il mento sopra, sbattendo le ciglia ripetutamente.

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Dimmi che mi vuoi
Romance-Quando l'euforia passò e mi resi conto di essere così vicina a lui, mi bloccai, irrigidendomi. Mi posò delicatamente a terra, facendo scivolare lentamente il mio corpo sul suo. In quel momento odiai ammetterlo, ma realizzai che i nostri corpi comba...