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Il comeback che tutti stavamo aspettando

Narratore's pov

"Sono tornata" disse K sospirando, chiudendo la porta dietro di sè "ciao W e Barista".

"Fai sempre spese" affermò W senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Ferraris, la barista, intanto che si stavano coccolando sul divano.

"Lo sai che non so resistere allo shopping, soprattutto in questa splendida città!" esclamò K, posando tre sacchi che strabordavano di vestiti. "Guarda cosa ho trovato, invece di criticarmi" disse intanto che tirava fuori una scatola di scarpe bianche con su scritta la marca "guarda che belle! È stato amore a prima vista"

"Ma sono orribili" disse disgustata W.
Ferraris invece si è trattenuta dal ridere alla vista di quell'oscenità.

"Ma non sono così male, poi sono perfette per queste passeggiate lunghissime che facciamo in giro per Berlino" erano delle scarpe da ginnastica fucsia con delle strisce sul verde acqua e ciano bucherellate per far respirare il piede "magari se le vedete indossate fate un ripensamento". Proseguì a cambiarsi le scarpe e la situazione era peggiorata.

"Sicuramente non con questo outfit elegante anche se te lo metti tutti i giorni" commentò W con faccia disgustata.

"Ma come no, credo che ci sta benissimo invece!". Le due piccioncine sul divano non credevano ai loro occhi, ma ormai ci avevano fatto l'abitudine visto che K è sempre così stravagante.

"Devo andare" disse Ferraris stampando un bacio sulle labbra di W. Quest'ultima la salutò e sbirciò i sacchi che aveva portato dentro K. Nel sacchetto più piccolo c'erano dei reggiseni, slip ed altri indumenti intimi sexy. W inarcò le sopracciglia prendendo una calza a rete.

"E questi acquisti?" chiese W sorpresa "Sono per la persona che ti ha fatto i succhiotti al collo l'altro giorno?" K annuì.

"Magari Ferraris la conosce..."

"Una ragazza?" si sorprese W.

"Già..."

"Pensavo che fossi solo io l'eccezione" disse W ammiccando. "Comunque si, penso che si conoscano. Come si chiama?"

"J". W chiamò immediatamente Ferraris per chiederle se la conoscesse. La barista la conosceva.

"Ecco il numero" disse W dopo che se lo era appuntato in un pezzo di carta.

"E che dovrei farci?"

"Organizzatevi ad uscire"

"Cosa-- cazzo, no! Mi vergogno troppo" la implorò K.

"Non obbligarmi a chiamarla io al posto tuo" la sfidò W mentre già aveva il suo numero pronto a chiamarlo nel suo telefono. K provò a rubarle il telefono tra le mani ma W lo allontanò prontamente facendo finire K sopra di lei. I loro occhi blu si incontrarono. K, rapita dagli occhi avvolgenti dell'altra donna, si stava avvicinando per baciarla, ma subito dopo W chiamò J.

"Porca troia" esclamò K portandosi le mani sul viso morta dall'imbarazzo e dalla disperazione.

"Ciao, sei J, giusto? K era troppo imbarazzata per chiederti di uscire quindi sto chiamando io al posto suo" disse W a J. "Si, stasera davanti al Suicide Circus, va bene. A più tardi"

"Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo" continuò a dire K esasperandosi ancora di più.

"Puoi usare i tuoi nuovi vestiti" ghignò W.

"Fottiti".
Dopo quella parola W prese K dal colletto e le loro labbra finalmente si scontrarono. W aprì leggermente la bocca facendo entrare la sua lingua nella bocca di K. Lei ricambiò e si mise sopra di W, ma quest'ultima allontanò K scuotendo la testa in segno di no.

suicide circus - sciajuccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora