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"Wow, bella mira Lee, con te in campo vinceremo sicuramente la nostra partita più importante, la settimana prossima" fu quel tono di voce ironico, a riportare nel mondo reale, quel ragazzino seduto negli spalti vuoti del campo.

"Ma sta zitto stronzo." rispose inacidito il ragazzo in cui, quel giorno, non fu altro che soggetto di continue prese in giro. Sembrava quasi esserne irritato, e il moro non avrebbe potuto di certo biasimarlo.
"Capita a tutti di avere delle giornate no, sbaglio?" chiese poi stanco, procurandosi da bere.

Tutti i ragazzi presenti, erano colmi di gocce di sudore su tutto il loro corpo, i capelli ormai umidicci, e col fiato forzato. L'allenamento di quella sera, gli aveva davvero stressati, probabilmente anche psicologicamente parlando.

"Si Lee, sarebbe strano il contrario, peccato che sei in queste condizioni da almeno due settimane, si può sapere che diavolo ti è successo?" continuò quello che, presuppose il ragazzo, essere un amico del più alto.

"Assolutamente nulla, riprendiamo con l'allenamento." rispose stufo, prendendo tra le mani la palla color arancio che stavano usando. "Bin, è tua!" esclamò poi, lanciandola con forza, in direzione del suo compagno di squadra, che sfortunatamente per lui, finì addosso a quel ragazzino, tanto impegnato ad osservarli, procurandogli così una pallonata dritta in viso, e in omaggio un paio di occhiali rotti.

"Cazzo!" imprecò ad alta voce proprio quest'ultimo, tastandosi con un dito la vasta macchia di sangue che si era formata sulle sue labbra, e come se già non fosse abbastanza, anche sul naso.

"Merda" quasi urlarono i ragazzi all'unisono. Furono proprio i due che impegnati a discutere poco prima, che si ritrovarono ad essere i più visibilmente preoccupati.
"Mio dio, tesoro spero tu non abbia nulla di rotto" esordì il corvino, aiutando lentamente, il ragazzo, ad alzarsi, il quale riusciva malapena a parlare, cercando invano di far cessare tutto quel sangue.

"Tesoro? Lo conosci?" inarcò un sopracciglio l'altro, confuso dalle parole dell'altro, che non esitò a guardarlo male.

"Ti sembra il moment-" fece per ribattere, quando una voce piuttosto stridula, lo interruppe bruscamente.

"Mi è appena arrivata una cazzo di pallonata in faccia, e tutto quello che riuscite a dire è :'spero tu non abbia nulla di rotto?!'" sbottò, sentendo il suo labbro superiore pulsare intensamente. "Portatemi in infermieria o che cazzo ne so!" continuò, non sentendosi più la faccia.

I due si guardarono e annuirono.
"Ci penso io, dopotutto è colpa mia se adesso si ritrova un naso deformato" disse il più alto, facendo spallucce, sapendo perfettamente che il ragazzo l'avesse sentito.

"Ehi! Non sono mica sordo. Muovi il culo!" urlò ancora Jisung irritato, causando così una leggera risatina da parte dell'altro.
"Fino a prova contraria, hai due gambe, puoi anche andarci da solo in infermeria." disse ovvio, sapendo che avrebbe solo fatto incazzare ancora di più quel concentrato di appena 169cm e anger issues.

"Fino a prova contraria, sono ancora in tempo per ripagarti il favore, testa di cazzo!" sputò, un ultima volta, prima di poterlo prendere bruscamente per il polso, e trascinarlo successivamente via da quel campo.

"Scusaci ancora, ci dispiace davvero tanto, posso pagarti io le cure mediche di cui hai bisogno, a nome di tutto lo squadra!" fu il corvino a quasi urlare quelle parole, sperando che nonostante fosse ormai, abbastanza lontano, quel ragazzino potesse in qualche modo sentirlo.
Sfortunatamente per lui, i due erano ormai fuoriusciti dal loro campo visivo.

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"Eccoci arrivati, l'infermiera arriverà a momenti, nel frattempo cerca di placare tutto quel sangue." sentenziò il ragazzo dalla chioma violacea, lanciandogli dei rotoli di carta igienica lì appositi.

liar  ||  hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora