Lo odiavo e lo amavo

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Voglio essere il pensiero che ti fa sorridere per strada senza motivo

Eccomi davanti alla porta di casa, sto cercando quelle maledettissime chiavi, ho svuotato l'intero zaino, e ora tutte le persone che passano davanti casa mi guardano, non è colpa mia se non trovo le chiavi.

Stufa ormai di pensare a dove siano finite e con il braccio addolorato mi siedo tra i tre scalini che si trovano prima dell'entrata.

Non so dove sia Rosmery, mia mamma, non mi risponde al cellulare ormai da quando ci siamo chiamate in mensa, si sarà offesa per come le ho risposto? speriamo di no.
Inizio a smanettare con il telefono tra le mani mandando ulteriori messaggi sulla chat aperta, il suo ultimo acceso è stato alle 12:57, proprio dopo avermi chiamata.

Non ho un libro per passare un tempo, a meno che non voglia leggere qualcosa sulle equazioni o altre materie, ma non ci tengo.
Porto le ginocchia al petto, e ci appoggio il mento su di esse pensando a tutto quello che è successo oggi.
Ares è gentile ma quel soprannome, Olaf, dio è atroce, mostruoso, terrificante e tutti i possibili sinonimi per dire che è terribile.

Dorothea, sua sorella, non saprei molto che dire, sembra simpatica, ed è bella da togliere il fiato, quando l'ho vista ho dubitato della mia eterosessualità.
Continuando ho pensato ad Asher e Theodore, nulla da dire non ho parlato con nessuno dei due se non Theo, "parlato" è una gran cosa, diciamo mi ha avvisata sui due gemelli , che ho sentito fare di cognome Morrison.

E mentre continuavo a pensare alla vita, alla giornata e al dove possano essere finite quelle benedette chiavi una figura mi appare davanti, la sua ombra è distante ma facile da intravede, incuriosita decido di alzare lo sguardo e per un millesimo di secondo il mio cuore si fermò.
Narciso era qui, lui quello dagli occhi sbalorditivi era qui davanti a me, mi sta guardando, che dovrei dire? Perché lui è qui? Che diavolo ci fa lui qui?

<<Vivi qui?>> è lui il primo a parlare, sto ancora cercando di capire
il perché sia qui davanti ai miei occhi

Annuisco leggermente <<Si vivo qui>>
Aspettando una risposta del tipo, ah okay oppure va bene ciao, lo vedo avvicinarsi e sedersi un gradino più in giù a dove sono seduta io, prendo coraggio e sospirando glielo chiedo

<<Posso sapere perché sei qui? Davanti casa mia?>>
Lui alza lo sguardo e accenna un sorriso quasi trasparente, invisibile, ma che io riesco a scorgere

<<Stavo andando da Theodore, abita a due isolati da qui>> mi dice distogliendo lo sguardo sulla casa
Io penso alle sue parole, ho sempre voluto dire isolati, come nei film, ma non ne ho mai avuto un momento giusto per comunicarlo in qualche situazione.

<<Isolati>> sussurro a bassa voce

<<Cosa? Si due isolati>> la voce del ragazzo al mio fianco che ancora è qui mi arriva alle orecchie

<<Ho sempre voluto dire isolati, non è una figata?>> dico senza nemmeno accorgermi della cosa imbarazzante appena detta.
La leggera risata di Narciso prende spazio nelle mie orecchie e nell'aria, si sente solo lui che ride e il mio respiro.
Non pensavo nemmeno potesse sorridere da come era oggi in mensa, ma ho scoperto invece che lo fa, come tutti quanti.

<<Come nei film, è per questo? Beh si mettiamola così, è una figata>> lo vedo alzarsi e capisco che se ne deve andare, uno sbuffo indifferente percorre le mie labbra.

Love Me Like You DoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora