Nella Bibbia si narra che, nei tempi precedenti il diluvio, i «figli di dio» scendessero sulla terra per unirsi alle «figlie degli uomini»
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MUT'S
POV
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«Sbrigati o faremo tardi!» afferro il suo polso mentre inizio a correre.
«Cos'è tutta questa fretta? Non dirmi che trovi casa nostra un mortorio» riesce a prendere il mio stesso ritmo, ora mi è di fianco con un ghigno in volto.
«Gorou, ti ricordo che viviamo nella terra degli inferi. Il mortorio è letterale»
«Touché. Ciò però non significa che ci si annoia» mi afferra per i fianchi, obbligandomi a fermare e voltare. Mi prende il mento tra le mani «Mi sbaglio?»
Porto lo sguardo, dapprima sul suo pollice, poi su per le sue labbra e infine incrociamo lo sguardo «Andiamo, o saltiamo il turno»
Ci dirigiamo verso il ponte Bifrost, così da essere finalmente liberi per una notte. Lo chiamano la "via dai molti colori" e dicono che furono gli dèi stessi a costruirlo, con arte e profonda sapienza. Ma è un passaggio arduo e difficile, poiché accessibile soltanto a coloro che sanno la risposta. Giungiamo all'inizio del ponte, dove si trova la sentinella degli dei, che come di consueto pone la sua domanda «Hverr er leið til himins af jǫrðu?»
A turno, io e Gorou rispondiamo, «Góð brú er Bifrǫst, en enginn hlutr er sá í þessum heimi er sér megi treystast, þá er Múspellssynir herja.»
(TRAD: «Cos'è che porta dalla terra al cielo?» \ «Bifrǫst è un buon ponte, ma niente è abbastanza sicuro in questo mondo da poter reggere alla devastazione dei figli di Múspell»).
All'udire la risposta corretta, Heimdallr avvicina la tromba alle sue labbra, ci soffia appena, il giusto da far mostrare l'arcobaleno ai nostri occhi «Buon viaggio. Che gli dei siano con voi e vi proteggano sempre»
Non credo di aver mai visto Midgard così invasa dai colori, è ormai giunta l'estate calda e rovente, e tutte le piante sono pronte a donare i primi frutti. Come ogni anno, tutte le comunità si riuniscono al centro della grande piazza, per festeggiare la mietitura del primo grano e la raccolta dei frutti di stagione. Sul perimetro vi sono disposti dei lunghi tavoli ricoperti da pezze di lana, che dispongono di tutti gli elementi di questo periodo: grano, orzo, pane, mele, mirtilli, mazzi di lavanda e alcuni cristalli, tutti divisi da delle candele gialle. Al fianco del primo e dell'ultimo tavolo vi sono anche delle bambole realizzate con paglia e foglie di mais, attorno a cui i bambini si divertono a giocare ad acchiapparello.
Io e Gorou trascorriamo la serata passeggiando tra i banchetti e assaggiando tutte le prelibatezze cucinate per l'occasione. Scoccata la mezzanotte, la gente si mette tutta in fila, uno al fianco dell'altro, e uno di fronte all'altro, come per designare un percorso e noi facciamo giusto in tempo a imitarli che subito vi fanno il loro ingresso il re e la regina, introdotti da uomini e da donne con cappelli fatti di pellicce e corna e in mano delle fiaccole; i due sovrani indossano degli abiti lunghi ma di un tessuto leggero e colorati interamente di giallo, con i volti dipinti a strisce alternate di nero e oro. Li seguono due persone, con indosso un mantello fatto di piume nere e una maschera dello stesso colore raffigurante un falco.
Fanno la sfilata, mentre le persone in fila chinano il capo in segno di riconoscenza al regno, e dei sacerdoti lanciano sangue fresco con un pennello ai passanti. Una goccia precipita sull'angolo della mia bocca, che raccolgo con una sfrecciata di lingua. La mia azione non passa inosservata agli occhi di Gorou, che con una smorfia maliziosa in volto, ondeggia la testa in segno di disapprovazione.
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Father, Son and Holy Spirit
FantasyIn the name of the Father, the Son, and the Holy Spirit, amen. - - - In questa storia vengono rivisitate la mitologia e la religione cristiana. - - - Instagram: imdeearia