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Uscì dall'acqua gelida. Lentamente e con eleganza indossò la sottile sottotunica bianca in seta sul suo corpo ancora bagnato. Ma non ne sovrappose i lembi come sarebbe stato giusto fare. Sorrise leggermente, poi sollevò il capo e lo guardò fisso negli occhi.
Avanzò piano, sentiva gli occhi di lui su di sé e questo la inebriava. Lo sguardo di lui era tra l'estasiato e il perplesso; un velo di pudore lo fece leggermente arrossire ma non riuscì a fargli distogliere lo sguardo da lei che avanzava lentamente verso di lui: la veste, nonostante fosse incollata al suo corpo bagnato e allacciata dolcemente sui fianchi, si apriva impercettibilmente ad ogni suo passo, lasciando intravedere l'incarnato niveo tra i suoi seni che spingevano altéri contro la seta umida, mentre il ventre liscio e piatto faceva correre lo sguardo alle cosce lunghe e sode che partivano da un piccolo triangolo di riccioli biondi.
Più gli si avvicinava timidamente spavalda, più gli si fermava il respiro in gola.
L'etichetta, in un caso simile, avrebbe suggerito di abbassare lo sguardo e volgersi altrove, ma era ipnotizzato dal suo lento incedere, dal fruscio della veste, dal colore niveo del suo corpo.
L'aveva desiderata dalla prima volta che i loro sguardi si "scontrarono" al suo arrivo, nonostante indossasse abiti maschili, nonostante nascondesse perfettamente la sua femminilità, nonostante apparisse decisamente un uomo, molto raffinato e delicato, ma pur sempre un uomo!
Ricordava perfettamente quella sensazione che lo turbó profondamente, non aveva mai pensato che sarebbe potuto capitare anche a lui: era stato sempre attratto dalle donne, figuriamoci da un uomo, quel pensiero non lo aveva mai minimamente sfiorato. In quel preciso istante comprese davvero cosa avesse provato per tutti quegli anni suo fratello minore.Poi d'un tratto un fremito gli attraversò tutto il corpo richiamandolo dai suoi pensieri...