Ricordi d'autunno

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Sono sola in casa.
Si sente soltanto il vento che dondola le foglie, come una madre dondola amorevolmente il proprio bambino nella culla.
In giardino si è formato un tappeto naturale, composto da foglie secche, ormai vecchie e scolorite. Se ne possono notare un paio su albero: sembrano desiderose di toccare il suolo, per visionare il mondo da un'altra prospettiva.
In particolare una color fulvo danza nell'aria, fino a posarsi armoniosamente sulla mia mano.
Ho da sempre avuto un debole per l'autunno; forse per i bei colori o per la leggera brezza, che insieme al silenzio mi fanno compagnia nelle lunghe e buie giornate.
Senza accorgermene mi addormento con pacatezza sul bordo della finestra, accanto alla mia foglia.

Il riposo viene interrotto dal telefono fisso. Penso di essere l'unica al mondo a possederne ancora uno.
Mi alzo istintivamente per controllare di chi si tratti.
É mia madre.
Una vocina affaticata cerca di sovrastare gli altri rumori, con scarsi risultati, per comunicarmi che, come la maggior parte delle volte, cenerò da sola.
Fortunatamente non mi crea problemi, ho una gran voglia di pizza!
Indosso un cappotto color avorio ed esco.
La pizzeria é vicina, perciò non mi toccherà prendere la moto o alcun mezzo pubblico.
Metto della musica in modalità casuale, per non sentirmi gli sguardi delle persone addosso; mi creano imbarazzo.

Mi trovo davanti a un edificio dai toni del rosso mattone con la scritta 'Oliva' gialla canarino; mi accomodo, intanto, al suo interno. Oggi é sabato, infatti é stra colmo di gente!

Mi dirigo frettolosamente alla cassa per richiedere il menù e in quel preciso istante mi passa una figura alta davanti. La prima cosa che noto sono gli occhi, bellissimi. Nonostante siano di un marrone comune, non so, possiedono qualcosa di speciale. Sono grandi e profondi, molto espressivi; appena mi sfiorano inizio a provare caldo, sento le guance arrossare e il corpo tremare.
Mi accorgo, dunque, che mi stava fissando con un'espressione incuriosita, perciò dissolvo lo sguardo imbarazzata e ordino una pizza margherita.

Nel frattempo con la coda dell'occhio controllo se mi fissa e sorprendentemente i suoi occhi sono depositati su di me.

È così strano, ho da sempre pensato di essere invisibile agli occhi degli altri; insomma, sono così silenziosa che a volte mi sento una pianta. Magari un girasole, in continua ricerca di sole; oppure una rosa, avvolta dalle spine.
Le rose sono desiderate da molti, ma in pochi hanno abbastanza coraggio da raccoglierle e pungersi il dito, per ammirare più da vicino la loro bellezza.
Anche le cose più belle fanno male, è una legge della natura; nel mio caso, tuttavia, non c'è nessuno disposto a farsi male per abbattere la mia corazza.

Fortunatamente hanno appena sfornato la pizza che ho ordinato.
Il cassiere è molto sorridente, ha due occhi neri che scoppiano d'allegria ma, guardandoli più a fondo, mentono, nascondono debolezze.

Prendo il vassoio e cerco un posto per consumare il pasto; proprio in quel momento noto Jenny, seduta vicino alla porta d'ingresso.
Dice che questa sera si svolgerà una festa in maschera da Ruby's club.

Mi siedo con un lieve sorriso accanto a lei , pensando a che risposta darle.
Questa, se ovviamente accettassi la proposta, sarebbe la prima volta in cui vado a una festa.
Ho alquanta paura di venir giudicata e, per qualche strano motivo, venir derisa.
Purtroppo, devo farmi coraggio: è l'unica soluzione.

Senza pensarci troppo do l'okay a Jenny ed esco; devo comprare un vestito adatto all'occasione.
Mi viene immediatamente in mente Cloè, un negozio sulla ventunesima, a cinque minuti da qui.

Metto il casco e salgo sulla mia vespa color menta, per impiegare il minor tempo possibile.
Per fortuna trovo parcheggio davanti alla boutique, rimetto il casco al suo posto e mi dirigo al suo interno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 09, 2019 ⏰

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