DREAMS COME TRUE

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Ryan va ad aspettarmi nella hall per monitorare la situazione e coprirmi nel caso in cui qualcuno dovesse chiedere di me.
Io riprendo a prepararmi, sognante.
Nei capelli, ormai lunghi, indosso una coroncina di foglie dorate. Infilo i sandali alla schiava, allacciati fino alle ginocchia. Opto per un makeup incentrato sull'oro, a eccezione del rossetto nero, la firma della Scultrice Maledetta. Mi guardo allo specchio: penso di non essere mai stata così raggiante.
Raggiungo Ryan nella hall e lui non appena mi vede, spalanca gli occhi per lo stupore.
"Sembri una sposa."
"Non dirmi frasi così dolorose, per favore."
Saliamo sull'auto che ci porterà all'Opéra. Ne approfitto per poggiare la testa sul suo petto.
Una volta giunti a destinazione, ad accoglierci troviamo un red carpet circondato da paparazzi che ci accecano con i loro flash.
Sorrido e continuo a posare per le fotografie come se fossi l'unica diva della serata. Mi godo il mio quarto d'ora di celebrità di cui tanto parlava Andy Warhol.
Un'impeccabile hostess ci accompagna al nostro palchetto d'onore.
Il pubblico rivolge lo sguardo verso di noi, ci acclama. Noi salutiamo come se fossimo il Re e la Regina.
Le luci si spengono. L'attenzione di tutti si rivolge sul palcoscenico. Nessuno sta più badando a noi. L'esibizione sta per cominciare. Stiamo per ammirare le nostre opere d'arte su uno dei palchi più prestigiosi del mondo.
Mi volto verso di lui. "Scappiamo? L'unico spettacolo a cui voglio assistere in questo momento siamo io e te."
Lui mi sorride. "Mi hai letto nel pensiero. Non chiedo altro."
Sgattaioliamo via dal teatro come due liceali che marinano la scuola. Il crepuscolo domina la scena.
Proprio davanti all'Opéra, Ryan si inginocchia davanti a me.
"Vuoi sposarmi?"
"Cosa?"
"Lasciami parlare. So che sono già sposato, ma soltanto in comune. Troviamo una chiesetta, corrompiamo un prete. Siamo molto ricchi, possiamo farlo. Sposami subito. Non posso vivere un istante di più senza giurarti il mio eterno amore davanti a Dio. Sin dall'istante in cui ti ho vista, ho capito che saresti stata la mia donna per sempre. E so che tu provi lo stesso. Non dirmi di no. Concedimi l'onore di vivere questa follia insieme a te."
Ho un nodo in gola. Esprimermi sembra impossibile. Riesco a pronunciare un debolissimo: "Sì!".
"Ho chiesto al mio assistente di portarmi la mia moto. Seguimi."
Quando sale sulla moto, è cento volte più sexy di quanto non lo sia già.
Infiliamo i caschi e partiamo alla volta della giornata più incredibile della nostra intera esistenza.
Facciamo una sosta in un negozio di antiquariato e acquistiamo due pregevoli anelli che sembrano essere appartenuti ai sovrani di Francia.
Ryan mi regala un piccolo bouquet di fiori di campo.
Dopo svariati giri e tentativi falliti, paghiamo profumatamente un prete che acconsente a sposarci.
I testimoni sono un chierichetto e una suora che passava di lì a pregare.
Il momento è solenne. Intorno a noi non ci sono ospiti, musica o altro. Siamo soltanto noi, ed è tutto ciò che basta. Quello che ho sempre voluto. Puro, sincero, profondo amore e nient'altro.
Usciti dalla chiesa, partiamo alla volta della Tour Eiffel.
Nel frattempo, il sole è andato a svolgere il suo dovere dall'altra parte del mondo.
Parigi è splendida di notte. Si è vestita di un fascino opposto ma equivalente a quello che sfoggia di giorno.
La Tour Eiffel è illuminata e brilla come se fosse ricoperta di preziosi diamanti.
Ci scattiamo qualche selfie. I miei nostri occhi trasmettono estasi, tripudio, visibilio.
"Torniamo al nostro ponte?" mi propone.
Acconsento, raggiante.
Parcheggiamo la moto e ci avviamo mano nella mano verso il centro di quel ponte di cui abbiamo sempre parlato tanto.
Sono felice, finalmente.
In un istante, tutto si frantuma.

Incontriamoci nei sogni [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora