Credo che a un certo punto io l’abbia amata.
L'amai così tanto che continuai a difenderla.
Credevo mi volesse bene, ma niente.
Non ero abbastanza, non lo sono mai stata.
Mi manca la sua risata, la sua voglia di raccontarmi le cose, il suo profumo, l’odore dei suoi capelli.
Adoravo il fatto che con lei stavo bene, come se la mia sanità mentale fosse sotto controllo alla sua presenza e fuori controllo alla sua assenza.
Non ci dimostravamo spesso amore l’un l’altra, ma quando capitava era unico.
Mi ricordo ancora il suo ultimo abbraccio, era stretto e caldo, era bello.
Ho sempre cercato di non far notare la mia tristezza e di trattenere le lacrime negli occhi.
Il tutto all’esterno, perché internamente ero distrutta, si formò un intero oceano di lacrime, con alghe che mi tenevano e scogli che mi picchiavano.
Scomparse nel nulla, e come da un sogno io mi svegliai.
Un sogno bello ma tragico.