16 °.°

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Come quasi ogni giorno, ero in classe.
Confusione. C'era il cambio d'ora quindi tutti erano in piedi.
Io seduto al mio banco, in silenzio, ascoltavo musica al mio banco.
Chiusi gli occhi. Non sentii più nulla. Silenzio.
Ma appena li riaprii di nuovo confusione.
La lezione passò.

Uscì dall'aula con lo zaino infilato in un solo braccio.
Vidi jisung che si avvicinava. Era bellissimo...
Questa volta non scappai
"Minho?"
"Si sono io"
"Sono felice di poterti parlare qua e non in chat"
Me lo immaginavo più agitato, invece era calmo, la sua voce era leggera e dolce, mi piaceva.
Forse in chat non era il Jisung che è davvero.
Oppure semplicemente si vergognava.
Dopo tutto anche io in chat sono molto diverso, in realtà sono un ragazzo molto introverso e timido.
"Anche io ne sono felice" dissi a bassa voce "hai da fare qualcosa? sennò possiamo andare a fare una passeggiata"
"a me va bene"
"benissimo, allora andiamo" ci incamminammo
"hai mangiato? sennò possiamo passare a comprare qualcosa"
"Si... " mentii, saltavo molti pasti.
Ma nessuno doveva sapere dei miei problemi, sopratutto jisung, non deve preoccuparsi per me.
"Sicuro? non ti ho visto mangiare nulla"
"mi stavi guardando? "
"Si ... "
"ah"
C'era imbarazzo. Un imbarazzo che in chat non c'era mia stato.
Mi resi conto di quanto le persone possano essere diverse.
Mentre camminavano le nostre mani che ciondolavano si incontrano, sfiorandosi.
Vorrei prenderla e stringerla. Ma non posso.
"Fermiamoci in questo bar"
"ok " non volevo mangiare, i luoghi pubblici mi mettevano a disagio.
"Io prendo questa pastina, te?" indicò il foglio del menù
"non ho fame, prendo un bicchiere d'acqua "
"senti caro minho, devi mangiare, capisci? "
"ho già mangiato"
"stai mentendo, dai su, provaci, almeno un boccone"
"va bene... "
ordinammo due pastine e dell'acqua
il tutto arrivò pochi minuti dopo
mentre cercavo di mangiare tremavo, la mia bocca non ne voleva sapere di masticare
jisung mi prese la mano e con delicatezza la accarezzo
mi ricordò quando mia mamma ancora mi voleva bene e stava bene, che si prendeva cura di me
chiusi gli occhi e ingoiai, ce l'avevo fatta.
"Visto che ce l'hai fatta? Sono fiero di te lino"
mentre io finivo di mangiare mi accorsi che Jisung ancora non aveva nemmeno toccato la pastina.
"E te? non mangi?"
"umh, mi è passata la voglia"
"se lo dici te"
"pago tutto io"
"non ti permettere nemmeno, pago io"
"no, io"
"io"
"ioo"
di corsa scappai alla cassa, pagai e tornai da jisung
"Dovevo pagare io! "
"stai zitto"
"no"
"andiamo fuori dai"

unknown I - MinSungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora