capitolo 1. "l'incontro"

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Ed ero lì a osservare la mia futura famiglia affidataria, ormai ne avevo viste talmente tante che non provavo neppure l'adrenalina di conoscere gli esseri umani che mi avrebbero portata a casa.
Mentre osservavo i lineamenti delicati e femminili della mia futura madre, rimasi esterrefatta dal suo aspetto estremamente giovanile.
Aveva lunghi capelli biondi che le pendevano lungo alle spalle e due profondi occhi castani che emanavano dolcezza, aveva la corporatura esile e un seno formato, i fianchi slanciati e gambe da atleta.
Diedi anche uno sguardo al mio futuro padre, anche lui dall' aspetto esteticamente gioviale, portava capelli castano scuro pettinati in ciuffo riccio che si posava sulla fronte, il viso quadrato e una corporatura assai massiccia quanto in qualche modo affascinante, non molto alto neanche lui, sembravano cosi.....perfetti!
Sentivo la direttrice dell'orfanotrofio fare il mio nome.
Feci ruotare i miei occhi color blu notte e mi girai verso la mia futura famiglia.
Non appena ebbero finito di firmare i certificati di adozione iniziarono a squadrarmi, chiesi loro spiegazioni di ciò ma guadagnai un' occhiataccia da parte di entrambi.
"Bel modo di iniziare una futura convivenza assieme" pensai con non curanza, tanto avevo visto di tutto.
Ci incamminammo verso l'auto dei signori e mi infilai là dentro senza troppe storie, non potevo essere così suscettibile dal primo giorno, dovevo dare loro tempo, ma quanto?
10 minuti in auto con loro, quel veicolo puzzava di sudore di adolescenti, di per se l'atmosfera era tranquilla,cosa che a me certo non dispiaceva, ma notavo che i loro volti cominciavano già a cambiare, come se dovessero togliere la maschera usata per fare facciata durante un incontro importante, per poi mostrare subito dopo i loro veri volti.
La scatoletta con le ruote inizió a mettermi a disagio, che intenzioni avevano quei due?
Rapirmi? stuprarmi? O forse farmi fuori?
O magari erano solo le mie paranoie che, dopo le molteplici esperienze subite, mi invitavano a pensare in modo negativo.
Dopo una buona mezz'ora l'auto si fermò, davanti a me vi era un'enorme casa, era chiaro che avrei vissuto ben agiata, ma anche ben trattata?
Una volta all'interno mi mostrarono la mia stanza dove sistemai i miei pochi vestiti e mi rintanai per i primi dieci minuti, prima di capire che sarebbe tornato tutto come la prima adozione....

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