Tornai nella mia stanza alquanto scossa, in quel momento non ero più in me, quei due non sembravano così male..
Riflettei a lungo sulle mie azioni osservando la finestra del balcone, il cielo era lugubre e scuro, le nuvole grigie, ma che prometteva o una pioggia imminente piena di lampi e tuoni, esattamente come nella mia testa, pronta a emanare un temporale pieno di nuvole e tuoni.
- Margot- chiamò quel essere che più avanti dovevo chiamare padre.
- Vieni a tavola..-disse la donna con la voce ancora scossa dal accaduto.
Scesi le scale lentamente, senza fare rumore, cercando di non toccare troppo il marmo con le mie scarpe.
Mi avvicinai al tavolo della cucina, rimasi immobile a osservare gli sguardi dei due, che mi invitarono a sedermi a tavola, obbedii senza troppe storie.
Presi la forchetta in mano, cercai di rigirare le pennette nel piatto, per vedere che non fossero avvelenate, dopodiché le misi in bocca, erano stranamente molto buone, niente veleno.
Finimmo la cena in silenzio, uno spaventoso silenzio, niente televisione , niente chiacchere, si sentiva solo in canticchiare delle posate sui piatti e i rumori dei sorsi d'acqua che scendevano dal esofago.
Mi alzai da tavola e mi diressi nella camera ringraziando.
Infilai i pochi vestiti che avevo nel imponente armadio che mi avevano lasciato, infilai le scarpe nella scarpiera e misi ai piedi un paio di calze antiscivolo, quelle che usavano nelle stanze del orfanotrofio.
La stanza era pulita e emanava un profumo di fresco, il pavimento lucido, come se fosse appena stato lavato e i mobili senza un filino di polvere, i vetri perfetti, le lenzuola profumate e il cuscino fresco.
"Non sono male" mi dissi, forse le cose sarebbero cambiate con loro, o volevano dare una buona prima impressione.
Misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte, controllai l'orario sulla radiosveglia sopra il comodino e spensi la luce, il buio regnò nella mai stanza, ma non era inquietante, il balcone era spoglio...vuoto, non aveva un tavolino, ne una piantina, nulla era così stano....
Erano le 2 di notte e i miei occhi avevano deciso che sarebbero rimasti aperti, mi giravo e rigiravo in quel immenso letto da due piazze, senza prendere sonno, sentii dei passi, mi immobilizzai al improvviso e una figura scura entrò nella stanza, la riconobbi era la donna...che cosa voleva da me??
- Margot..- iniziò a chiamarmi diverse volte per none, non risposi, accesi la luce e non vidi nulla, dove era andata??
Tenni la luce accesa per un paio di minuti, fino a sentire l'uomo parlare..
- Vai a vedere che succede!!- disse alla donna in tono deciso
- No David, va tu dai..- lo prega lei
Alla fine sentii qualcuno alzarsi, i passi erano leggeri, molto probabilmente femminili, a poco a poco si avvicinò a me, accese la luce, notai la donna in camicia da notte, con l'aria stanca che si avvicinò al mio letto, mi tirai su e la salutai con lo sguardo.
- Che succede??- chiese preoccupata
- Nulla- dissi non curante, erano anni che l'insonnia era la mia migliore amica e non avevo mai dormito decentemente da quel fatidico giorno in cui tutto cambiò per sempre..
Feci cenno alla donna che poteva stare tranquilla e lei spense la luce e se ne andó.
Aspettai che i passi finirono e che il cigolio del loro letto si trasformò in lugubre silenzio, e scoppiai in lacrime, i miei occhi fecero scendere un fiume di lacrime salate che si congiungevano alla fine del mio viso, i miei occhi erano stati paragonati da tutti come il mare di notte, caldo e mosso allo stesso tempo, le mie lacrime come onde, che raggiungono paino piano la riva e si posano sulla sabbia lasciandola umida e portandosi con se alghe e ramoscelli depositati in essa, che avrebbe portato dentro di sé fino a lasciarli su un altra spiaggia.
I singhiozzi ruppero il silenzio che si era formato e il mio pianto bagnava il cuscino che si era riempito di lacrime e si era ben presto riscaldato da esse, lo girai dal lato fresco, dove non si erano ancora posate le mie lacrime e a poco a poco, stanca dal pianto mi addormentai.
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loinless
Mystery / ThrillerMargot Barlow é una ragazza dalle mille sfaccettature, ma a segnarla fu un esperienza da piccola, la perdita di entrambi i genitori. Costretta a vivere anni di famiglie affidatarie trova la presunta famiglia perfetta, ma ben presto scoprirà che la p...