Sono seduta al mio banco di scuola terza fila vicino al muro.
Il mese era ormai finito e io e la mia compagna ci stavamo dicendo addio, era la migliore l'unica tranquilla, di solito la professoressa mi aveva sempre messo con ragazzi per lo più fastidiosi certo lei non era una mia amica mi piace chiamarla conoscente o compagna, si era simpatica ma oltre a scuola non ci parlavamo.
Non ho troppi amici a scuola e fuori, ma vado d'accordo con tutti;
Quattro persone.
Quattro amici mi bastavano .
forse era tutta colpa sua, una persona che mi ha cresciuto fino hai miei nove anni e poi a iniziato a comportarsi come fossi una sconosciuta no ho sbagliato lui non mi ha cresciuto non è stato presente come doveva dava solo venti euro al giorno per crescere me e mia sorella no la colpa non è tua continuavo a ripeterlo sperando di crederci un giorno...
non è tua la colpa non è tua la colpa...
"sel tutto ok?" mi chiese la ragazza accanto ha me preoccupata
"si si sto bene sai come sono ho la testa sempre tra le nuvole ahaha" sorrido ma in quel preciso istante vidi degli occhi freddi azzurri come il mare in tempesta o come il cielo in una giornata di pioggia, mi si gelo il sangue io guardavo lui e lui me come mai? in mezzo a tante ragazze proprio me forse anche lui aveva notato la confusione nella mia testa e riportò gli occhi alla prof che cercava di spiegare un qualcosa a cui io non avevo assolutamente prestato attenzione.
suona la campanella e io mi siedo insieme a i miei "amici" della classe le persone con cui andavo d'accordo e di tanto in tanto uscivo anche.
"Picciotti (ragazzi) chi abbiamo dopo? " chiedo
"storia dovrebbe darci i nuovi posti se non sbaglio" dice gioiosa Zelia
"darà posti a caso ve lo dico io una buona accoppiata non la farà" sbuffo
"Perchè sei sempre così pessimista? " chiede seccato Mattia
" magari oggi si è impegnata" qualcuno mi tira un pugnetto sulla spalla mi giro e vedo Noah con altri ragazzi tra qui occhi di ghiaccio ,
"ecco vedi non solo io la penso così " affermo con certezza assoluta perfettamente udibile dalla mia voce ferma.
"la prof è dietro di te e ti ha sentito" dice impaurita( trattenedo le risate per lo scherzo) e indicando dietro di me
salto in aria "ca**o no ti prego"
" quella certezza di prima dove è finita mia luna"
occhi di ghiaccio mi guardava appoggiato al banco con le braccia conserte
"finalmente parli pensavo che il gatto ti avesse mangiato la lingua" lo provoco
" e non mi chiamare così" prima che potessi continuare arrivo la sua risposta
"come non ti piace mia luna non infrangi mai le regole e fai sempre i compiti non è adatto a te ?"
si avvicino pericolosamente a me e quasi lo sussurro per farlo sentire solo a me.
CZYTASZ
luna che splende ma non di luce propria per questo è ancora più misteriosa
Romancene vale la pena spendere un pò di tempo a leggerla parla di una ragazza apparentemente innocua e di un ragazzo a cui piace infastidirla e fare casino | NOMI TUTTI FALSI|