che rabbia

4 1 0
                                    

La mia vita era monotona facevo scuola casa e tre giorni alla settimana pallavolo ma era diventata una tortura questo sport andavo tutta felice trenta minuti prima per paura di arrivare in ritardo ero da due mesi con questa ragazza che ha più o meno la mia età eravamo sempre in due o in tre infatti suo padre era sempre sugli sfalti a guardare l'allenamento lui era un pallavolista e oltre a dare consigli alla figlia certe volte li dava anche a me ed ero contenta perchè ricevere consigli da uno come lui era fantastico come avere un allenatore solo per te che ti dice se hai sbagliato e come puoi rimediare

allenatore: voi due crescerete insieme quelle parole mi fecero illuminare gli occhi ero  contentissima non avevo mai avuto una compagna quindi mi concentrai per farla arrivare più o meno hai miei livelli così allenarci insieme sarebbe stato più facile, quando sbagliava qualcosa si buttava giù e mi ero ripromessa che avrei aiutato a migliore tutte le persone che ne avevano bisogno lei non sbagliava la tecnica la sua era una cosa mentale voleva arrivare a far contento suo padre e madre che fortuna io la invidiavo in senso positivo era bellissimo avere una famiglia pallavolista.

un giorno sbaglio un palleggio facile da fare il  tempismo era perfetto ma lei lo sbaglio inizio a lacrimare quanto la capivo all'inizio ero come lei mi misi davanti a lei e pronunciai queste esatte parole: perchè ti abbatti tanto io ero come te non devi impiegare un mese per diventare brava io ci ho messo due anni. sorrise e si rialzo avevamo due allenatori (chiameremo giacomo quello che ha parlato e Giuseppe l'altro ) Giuseppe ci guardava soddisfatto come se si aspettava questa frase da me. 

dopo poche settimane al suo terzo mese con me inizio ad andare nel gruppo più avanzato, quando ho visto la scena mi trattenni dal piangere pensai che si volesse solo allenare di più ma fu sempre così finiva questo e andava dalle altre piangevo sempre al ritorno da pallavolo a casa e le mie compagne tre qui Nyx si preoccuparono sempre di più non ero più la stessa quando dovevo difendere si sprigionava tutta la mia forza a facevo bagher esagerati ma non riuscivo a fare altro in quel momento provammo le schiacciate a terra entrambi gli allenatori erano sorpresi della mia forza che era in realtà rabbia tutta la rabbia repressa che avevo Giuseppe però era più preoccupato come se avesse capito il mio stato d'animo e tra una schiacciata e l'altra ripensavo a le parole dell'altro coach

 " crescerete insieme Bugia schiacciata sei brava bugia schiacciata "fino a quando non ne feci una con troppa forza rimbalzo sul mio naso.

"tutto bene? " chiese coach giacomo " si grazie sto bene" risposi " ti sanguina il naso vieni ti do il ghiaccio" disse il coach: giuseppe "sicura di star bene ? ti vedo più concentrata del solito " 

"certo poi non è buono essere concentrati?" chiesi 

"si, ma non a tal punto "rispose lo ringraziai per il ghiaccio e ricominciai  a schiacciare.

!!!! se qualche ragazza si rivede nelle parole che o scritto o lo sta passando io sono disposta ad ascoltarvi scrivetemi per qualsiasi cosa e ovviamente non vale solo per pallavoliste/i anche altri sport ma non fatevi abbattere !!!!

luna che splende ma non di luce propria per questo è ancora più misteriosaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz