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Pov's Mercoledì.

Il freddo sembrava essere entrato fin dentro le vene, lo sentivo scorrere nel sangue.
Un bagliore nel cielo blu, la luna piena sembrava seguirmi.
In lontananza l'ombra fa capolino da alcuni alberi oltre il grande lago ghiacciato.
Era tutto molto silenzioso, sembrava quasi come se qualcuno stesse osservando le mie mosse, aspettando che facessi un passo.

[...]

Alcune gocce di sudore scendevano dalla fronte, mi svegliai di soprassalto come facevo ormai da molte notti da inizio estate.
Mi sedetti sul bordo del letto, mi passai una mano fra i capelli e sospirai.
Non riuscivo a capire il perché di queste visioni, all'inizio avvenivano soltanto quando toccavo un oggetto o una persona, ma negli ultimi tempi avevo visioni anche nel sonno.

"Mercoledì, gradisci qualcosa per colazione?"

Gridò mia madre al di fuori della mia camera da letto.

"No, mangerò più tardi."

Mi alzai controvoglia, erano le sei del mattino e da lì a poche ore sarei tornata alla Nevermore Academy.
Ultimamente avevo anche pensato che non fosse stato un caso avere questo tipo di visioni, e che forse potessero avere a che fare con la scuola ma non riuscivo a trovarne il collegamento, perciò evitai di arrovellarmi il cervello.
Andai in bagno e dopo una doccia fredda mi truccai leggermente.
Misi la divisa della scuola e scesi per le scale, sperando di non aver dimenticato niente.

"Lurch ha portato i bagagli in macchina, ci mancherai scorpioncino"

Disse mio padre, fin troppo sentimentale.

"Smettila, lo so già che verrete a trovarmi spesso, perciò non sentite la mia mancanza anche se potreste morire, senza di me."

Chiusi l'ultimo bottone della giacca, entrando in macchina.
Poco dopo più di una mezz'oretta arrivammo alla Nevermore, e la trovai proprio come l'avevo lasciata l'ultima volta, forse con una professoressa pazza in meno.
Che fine ha fatto? Si dileguò la stessa notte, inseguita dalle api.

"Mercoledì ciao!"

Enid mi venne incontro, e senza darmi il tempo di realizzare mi abbracciò.
Non dissi niente, mi bastò solamente guardarla per farla allontanare, infondo in quel momento mi sembrò di essere tornata alla normalità.

"Quest'anno possiamo non finire nei guai? Non vorrei finire di nuovo in una lotta con un mostro"

Ridacchiò, effettivamente avevamo rischiato la vita su per giù una decina di volte.

"Non prometto nulla, Enid."

Da lontano vidi Ajax salutare nella nostra direzione, inutile dire che Enid corse subito fra le sue braccia.
Roteai gli occhi, pensando al fatto che una volta arrivate in camera avrebbe passato ore a raccontarmi di come avesse passato le vacanze estive con il ragazzo.

"Alla fine non mi hai scritto davvero"

Riconobbi subito quella voce, che arrivava dalle mie spalle.

"Non c'era necessità di scriverti."

Incrociai le braccia al petto, incrociando lo sguardo di Xavier.

"Programmi per stasera?"

Mi domandò, accennando un sorriso.
Era sempre stato gentile con me, nonostante io lo avessi allontanato più e più volte.
Forse era masochista e gli piaceva essere trattato male? Chissà.

"Sistemare le valigie cercare di non far prendere a Enid il sopravvento con le cose colorate, potrebbe venirmi la nausea."

Rise, mentre si passò la mano fra i ciuffi che uscivano fuori dal codino.
Era un suo vizio, lo faceva sempre.

"Vuoi venire alla festa di rientro che ci sarà stasera? È vicino alla Nevermore, non torneremo tardissimo ma è giusto per iniziare bene quest'anno"

Mi guardò speranzoso, però mi stavo quasi divertendo a tenerlo sulle spine.

"Aspetta un mio messaggio in giornata, se ti scrivo vuol dire che ci sarò."

Me ne andai, dirigendomi verso la camera.

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