Lo specchio che cercavo lo trovai a sedici anni, in una cara persona. Ma poi quella persona è sparita dalla mia vita, portandoselo con sé, e adesso, io, non so più cosa resta di me, se non frammenti di quella che una volta era una superficie limpida, che rifletteva il mondo attorno a sé con una nuova luce. Una luce più chiara, ricca di speranza e gaiezza. Una luce più rosea, tinteggiata dalle tempere di un amore che, purtroppo, non ha dato i frutti che sognavo.
Come sbocciò il mio amore? In una maniera molto semplice e rapida.
Frequentavo allora il terzo anno di liceo e già da due anni la mia scuola di acrobatica si era affiliata all'istituto cui ero iscritta, alla ricerca di nuovi membri e talenti. L'obiettivo era guadagnare quanto bastasse per poter mandare i migliori di noi all'estero e farli partecipare a diverse gare sportive, come rappresentanti di essa. Io, col tempo, ero riuscita a rientrare tra questi, e così ebbi modo di fare il mio primo viaggio fuori dall'America: precisamente in Cina, a Pechino. Fortunatamente il soggiorno durò cinque giorni, così avemmo anche il tempo di fare un giro turistico per la città. Grazie a ciò riuscimmo a visitare diversi templi, la città proibita, il parco Beihai, e salimmo persino sulla grande muraglia. Fu un'avventura unica, eccezionale, resa ancora più bella dalla compagnia e dal fatto che, al nostro gruppo, se ne fosse aggiunto un altro che si era iscritto alle competizioni.
Si trattava di gruppi misti, con uomini e donne delle più svariate età e nazionalità. Basti pensare che io ero la più piccola del mio e con me c'erano una mia compagna di classe di origini giapponesi, Kaori, che essendo metà aprile già aveva compiuto diciassette anni, un ragazzo pakistano ventenne chiamato Haady e la nostra allenatrice russa, Arina Kuznetsov - dato che il suo cognome era difficile da pronunciare ci permetteva di chiamarla col suo nome.
L'altro gruppo che era con noi era formato da una ragazza diciottenne cinese, Liu, una donna sulla trentina francese, Elora, il loro allenatore norvegese, Kjell Larsen. E poi, c'era lui: un ragazzo ancora sedicenne di origini svedesi, il cui nome era Xian Lindgren.
Fu lui il mio specchio, fu lui a compormi, ma, dopo non molto tempo, fu anche lui a distruggermi.
Ci eravamo quindi conosciuti così, per caso il fato ci aveva guidati l'uno verso l'altra.
I nostri allenatori si occuparono delle presentazioni, e facendo sempre gite assieme divenimmo un gruppetto abbastanza unito. Peccato che fosse difficilissimo comunicare con lui. D'altronde, per quanto desiderassi fare amicizia con tutti, non fu per niente semplice.
Per qualche ragione, Liu si comportava sempre in maniera altezzosa, ignorandomi, fingendo di non sentirmi ogni volta che tentavo di parlarle, e quando ci allenavamo insieme non faceva altro che rivolgermi occhiate cariche di disprezzo. Non avevo alcuna idea del perché ce l'avesse tanto con me, ma ad un'osservazione più attenta mi accorsi che si comportava così con tutti, compresi i membri della sua squadra.
Tutt'altra questione, invece, con Elora. Era una persona affabile, cortese e socievole, e avendo più esperienza di noi ci dispensava consigli e trucchetti molto utili, per dare vita a nuove forme. Ripensandoci adesso, a distanza di tanti anni, abbiamo imparato tantissimo da lei.
Infine, c'era Xian. Non è che fosse scontroso, ma quando provavo a dialogare con lui dava risposte secche, sintetiche, oppure si limitava a monosillabi e chiudeva lì il discorso, quasi desiderasse che la conversazione si concludesse in fretta e potesse non essere riaperta. Se ne stava sempre sulle sue, come se avesse un guscio inscalfibile e impenetrabile attorno a sé, e a nulla servivano i miei approcci.
Alla fine ci rinunciai, non volendo rischiare di essere odiata per la mia insistenza. Eppure, nonostante gli altri non lo trovassero per niente interessante a causa della sua freddezza e apatia, per le stesse ragioni io non riuscivo assolutamente ad ignorarlo; al contrario, ero sempre più curiosa, al punto da domandarmi come sarebbe stato vederlo sui tessuti. Che tipo di storia mi avrebbe raccontato? Si sarebbe rivelato? O anche in quel caso sarebbe rimasto così criptico ed ermetico?
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Flying Silk
Romance𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐬𝐮 𝐀𝐦𝐚𝐳𝐨𝐧 ••• Nel corso della vita capita di perdersi per strade lunghe e tortuose: non sappiamo dove ci condurranno, non sappiamo cosa c'è alla fine di esse, ma sappiamo che dobbiamo intr...