~ «Sapevano fosse sbagliato, ma stringersi sembrava così giusto.»
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Gemettero mentre le loro mani si toccarono.
Erano mani avide e veloci. Avide di passione e veloci per la fretta.
I respiri si fecero sempre più corti e le occhiate sempre più fugaci nel mentre camminavano verso quello sgabuzzino buio, impolverato e probabilmente anche abbandonato. Si lasciarono andare ad un respiro profondo quando capirono che, da quel momento in avanti, avrebbero potuto fare quel che desideravano di più.Toccarsi.
Unirsi.L'importante era non fare troppo rumore.
Leila indietreggiò fino a toccare il tavolo che era posizionato alle sue spalle, sorridendo quando Kai, impaziente, le tirò via l'elastico che teneva legati i suoi capelli scuri."Non dovremmo farlo." mormorò contro il suo collo, trovando sollievo nel sentire le curve del suo corpo sotto le dita.
"Lo so." rispose allora lei, ansimante mentre cercava di sbottonare la sua camicia bianca.
"È una pessima idea." aggiunse alzandole il vestito sui fianchi e stringendo quelle natiche perfette che sembravano chiamarlo già da tempo.
"So anche questo, Kai."
Il suo nome, se pronunciato da lei, ebbe un effetto strano su di lui.
Forse perché gli unici appellativi che gli sono stati rivolti da lei negli ultimi tempi erano per lo più insulti, accompagnati da parole poco carine.
Non che lui abbia fatto di meglio.
Erano sempre stati buoni amici, poi sono finiti a letto insieme nonostante fossero fidanzati con altre persone, litigando malamente.
Avrebbero litigato anche dopo questa volta? Decisero che sarebbe stato un problema solo dopo.
Ma sapevano fosse sbagliato."Finiremo nei guai se ci scoprono." si prese una pausa da quella frenesia e osservò quegli occhi color del cielo che, in quel momento, erano contornati da una luce lussuriosa.
"Sta' zitto cazzo, baciami e basta."
Si spinse ancora contro di lui, prese le mani del ragazzo e le posò sui suoi seni. Kai non se lo fece ripetere due volte e strinse quel petto appagante fino a farla gemere a causa del dolore provocato dalla forte presa.
Le loro labbra tornarono ad attaccarsi, le loro lingue ad inseguirsi.
E forse anche loro lo stavano facendo, ma fermarsi non era più tra le opzioni.
Si allontanarono solo quando sprovvisti di fiato e si guardarono per cercare un punto di appiglio; il tavolo dietro di lei. Il ragazzo, un bellissimo ventunenne dagli occhi profondi, le afferrò le cosce e la poggiò col sedere su quella superficie piana, facendole spazio con le braccia che gettarono in terra gli scatoloni vuoti.
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Inseguirsi / Kai Havertz
Fanfiction⚠️contenuti sessualmente espliciti⚠️ - 𝐴𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑜𝑐𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑟𝑠𝑖, 𝑠𝑡𝑟𝑖𝑛𝑔𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑒 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑟𝑠𝑖. 𝑀𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜, 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑐𝑒, 𝑒' 𝑡𝑟𝑜𝑝𝑝𝑜 𝑡𝑎𝑟𝑑𝑖..