"Svegliaaa" Qualcuno entró urlando nella mia stanza.
Sbadigliai.
"No, lasciami dai" Dico ancora con gli occhi socchiusi.
"Dobbiamo partire" Disse mamma.
Guardai il telefono che era sopra il comodino.
"Ma sono le 4 di notte" Dico perplessa.
"Si infatti tu ti prepari dopo un'ora.
Poi dobbiamo andare in aereoporto e ci mettiamo un'ora e mezza.
Ally l'aereo parte alle 7:00" Rispose lei fiera dei suoi calcoli.
Con svogliatezza mi alzai e andai a farmi una doccia. Mi rilassava molto.
Ora devo indossare l'outfit preparato ieri ossia jeans neri strappati sulle ginocchia, maglione grigio e infine le mie converse alte e bianche.
"Muoviti, e comunque buon giorno non saluti piú?" Disse papá scherzando.
"Ciao" Dissi sorridendo.
Non feci colazione, decisi di prendere un cappucino in aereoporto. Salimmo in macchina. Musica, avevo bisogno della musica.Cuffie, telefono, Chandelier; Sia.
Quella canzone mi faceva sentire strana, mi piaceva.
Ero immersa nei miei pensieri finché non mi chiamó papá.
"Ally siamo arrivati a Milano"
"Finalmente" Dissi stiracchiandomi.
Mentre papá faceva la coda per il checkin io e mamma andammo in uno dei tanti bar dell'aereoporto. Lei prese una cioccolata mentre io un cappucino.
Dopo essere ritornate da papá a aver finito il checkin, ci dirigemmo per il controllo dei bagagli a mano e dei documenti.
Eravamo in aereo adesso. Era partito da circa un quarto d'ora.
Mi addormentai guardando il panorama fuori dal finestrino.
Un casino di applausi mi sveglió.
Oh, eravamo arrivati. L'aereo era atterrato.
Dopo essere scesi, cercammo le nostre valigie.
"Ecco l'ultima" Urlai.
Ci dirigemmo verso l'uscita dove c'era mio zio ad aspettarci.
"Ciao Ally tutto bene?" Dice lui guidando verso il college.
"Sisi tutto bene grazie" Dico guardando fuori dal finestrino.
"Eccoci qua. Ally questo é il college."
Dice mio zio rivolgendosi a me.
Lo salutai ed entrai con i miei genitori.
Era incredibile. Davvero grande.
Mi sentivo osservata. Una marea di studenti mi guardava. Avevo ancora le valigie in mano. Cercavamo invano la presidenza.
"Eccola" Dico indicandola con l'indice.
Mio papá busso alla porta.
"Avanti"
"Buongiorno" Dicono mamma e papá.
"Buongiorno" Dice la signora riccia, con occhiali rossi. Una donna sui 50 anni probabilmente.
Io mi limitai a rivolgerle un sorriso che ricambió anche lei.
"Sei nuova uhm, Ally?"
"S-si"
"Ecco il tuo fascicolo, sono felice che tu abbia accettato la proposta di studiare con noi. Ti piacerá qui" Sorrise sfogliando il fascicolo che aveva in mano.
"Allora ci voglione delle firme in queste 4 pagine" Dice sorrindendo.
"Ecco fatto" Dice papá posando la biro.
"Ecco le chiavi della tua stanza" Dice porgendomi un paio di chiavi.
"Grazie" Mi limitai a dire.
"Beh noi ora dobbiamo andare. Studia mi raccomando eh. Fai la brava" Dice papá abbracciandomi.
"Stai sempre attenta e studia" dice mamma abbracciandomi anche lei commossa.
"Si si tranquilli, appena arrivate a Doncaster chiamatemi" Dissi quasi come un ordine.
"Certo" Dicono in coro. E poi ritornarono in macchina.
Salutai la preside e insieme alle mie valigie andai in cerca della mia stanza. La 535.
532, 533, 534; 535 eccola trovata.
Metto dentro la chiave e la giro dentro la serratura.
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||•He is my obsession•||
RandomAllyson, Allyson Henders. "Non so cosa sia l'amore" Niall, Niall Horan. "Vivo la vita come se non ci fosse un domani; facendo assurde cazzate" ------------------------------------ Allyson, una ragazza "chiusa" una di quelle che vive ascoltando music...