Dove tutto è cominciato

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Pov Haru
Per fortuna nella cucina non c'era nessuno. Avevo ballato così tanto che avevo il fiatone.
Presi una bottiglia di soju alla fragola e mi versai un bicchiere. Lo bevvi tutto d'un sorso.
Suga non si è fatto vivo, ma era prevedibile.
Qualcuno si schiarì la gola, alzai lo sguardo e parli del diavolo...

<<Hey.>>

Suga era davanti alla porta della cucina con le braccia incrociate al petto.
Indossava una maglietta nera con delle grosse scritte bianche al centro della maglietta, sotto aveva un pantalone di stoffa sempre nero con una catena che pendeva dal lato della tasca.
Due parola, un gran figo.

<<Oh quindi sei venuto.>>

Suga fece un sorrisetto. Entrò del tutto nella cucina chiudendosi la porta alle spalle.
Perché ha chiuso la porta? Ora mi sale l'ansia, ma anche l'eccitazione.
Tutta colpa dell'alcol... forse.

<<Perché hai chiuso la porta?>>
Chiesi cercando di non farmi perdere dall'ansia o dall'eccitazione.

Suga si avvicinò a me con passo lento e seducente. Non mi mossi di un centimetro, volevo proprio vedere dove voleva arrivare.
Si fermò davanti a me, davvero troppo vicino.

<<Sei davvero eccitante stasera.>>
Disse con tono seducente.

Alzai le sopracciglia con sorpresa.

<<È un altro tipo di modo per dirmi che sono bella?>>

Diciamo che è l'alcol a parlare in questo momento. E mi va bene dopotutto.
Suga si morse il labbro inferiore. Sta giocando con la mia sensibilità...

<<È un modo per dirti che mi fai eccitare.>>

Mi mise una mano sulla nuca e mi attirò a se facendo scontrare le nostre labbra.
Spalancai gli occhi per il gesto improvviso.
Ma subito mi sciolsi a quel bacio che mi catturò subito. Chiusi gli occhi godendomi ogni piccolo attimo. I brividi mi invasero il colpo, le mie gambe cominciarono a tremare per l'eccitazione. La sua lingua leccò il mio labbro inferiore per chiedermi l'accesso, che io permisi. La sua lingua entrò nella mia bocca incontrando la mia. Le farfalle mi invasero lo stomaco. Sussultai quando sentii le mani di Suga toccarmi il sedere con un tocco rude, ma non doloroso.
Mi sollevò facendomi sedere sul bancone della cucina, tutto questo senza staccarsi una volta dalle mie labbra. Le mie dita si attorcigliarono intorno ai suoi capelli folti e tirai un po' sentendo da lui un gemito represso.
Le sue braccia mi avvolsero la vita in una stretta forte in modo che non potessi allontanarmi.
Il fiato cominciò a mancarmi, ma ero così presa ed eccitata da non avere la forza di allontanarmi da quelle labbra soffici.

<<Haru servono altr->>

Ci staccammo di colpo sentendo questa voce improvvisa.
Ero così presa da non accorgermi neanche che qualcuno aveva aperto la porta.
Mi girai di scatto vedendo Jungkook oltre che scioccato, anche rosso per l'imbarazzo.

<<Oh cazzo, scusate.>>
Disse velocemente richiudendo la porta.

E adesso sento l'imbarazzo crescere.
La porta però venne aperta ancora una volta.
Entrò nuovamente Jungkook, prese due bottiglie di soju e si recò velocemente alla porta.

<<Ora potete continuare. Un consiglio, chiudete la porta a chiave se dovete->>

<<Te ne vai o no?>>
Dissi alzando gli occhi al cielo.

Red Thread || Min YoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora