Capitolo 11

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[Louis' POV]

Mi svegliai confuso sentendo qualcosa sul mio petto e dei capelli sul mio collo. Aprì gli occhi prima di accecarmi grazie alla luce proveniente dalle persiane. Sbattei le palpebre un paio di volte prima di vedere Harry aggrappato a me.

Sussultai sentendo il suo respiro sul mio collo e lo guardai profondamente, stava russando piano nasalmente, mi ricordai che era ancora malato. Sorrisi leggermente per poi portare la mia mano tra i suoi ricci e accarezzarli dolcemente.

Il mio telefono suonò all'improvviso "I'M BRINGING THE SEXY BACK. THEM OTHER BOYS DONT KNOW-"

Lo afferrai velocemente distraendomi dai miei pensieri senza nemmeno controllare il destinatario della chiamata.

"Pronto?" dissi piano controllando che il ragazzo su di me non si fosse svegliato.

"Loubear" mi chiamò mia madre.

"Hey mamma, come stai?"

"Niente, controllavo solo come stasse il mio bambino. Perché parli così piano?"

"Mamma! Un mio amico sta male quindi è qui con me e sta dormendo quindi non vorrei svegliarlo."

"Louis Tomlinson, hai insufficienze in quasi tutte le materie, sei stato buttato fuori dalla squadra di calcio, e ti stai prendendo cura di un ragazzo ora? È quello per cui ti sei picchiato con Zayn? Non hai scuola oggi?"

"SI!E scusa se proteggo un mio amico! Mi prenderò cura di lui."

"Louis William Tomlinson, dovresti smetterla! Questo ragazzo ti ha reso 10 volte peggio di quanto già eri!"

"Peggiore? Mi ha reso migliore! Non bacio una ragazza da una settimana beh ho baciato lui ma è un ragazzo e lui mi piace, non è come gli altri-"

"LOUIS cosa diavolo devo fare con te? Questo ragazzo ti sta corrompendo, non voglio che tu ci parli."

"Si certo" risi aspramente

"LO-" chiusi la chiamato vedendo il ragazzo muoversi leggermente.

"Ti ho svegliato?" dissi togliendogli dei riccioli dalla fronte.

Annuì e io mi accigliai "Scusa, sei ancora stanco?"

Scosse la testa prima di prendersi la pancia tra le mani "Stai bene?"

"Mi fa male il pancino..." mormorò

Sorrisi trovando adorabile il fatto che disse 'pancino' al posto di 'pancia'.

"Sei affamato?"

"No...il mio stomaco." Si alzò istantaneamente andando verso il bagno. Lo sentì vomitare dalla camera. Quando i rumori cessarono mi avvicinai a lui.

Bussai la porta "Haz, stai bene?"

Non mi rispose ma entrai, lo vidi piegato con i riccioli che ricadevano sulla fronte mentre del sangue usciva dalla sua bocca.

"Hazza, dolcezza, stai bene?"

"M-mi d-dispiace t-tantissimo!" pianse mettendo la testa nelle sue ginocchia.

"Dispiace per cosa?" chiesi confuso

"Tu...Io ho solo....e poi io..." disse, poi realizzai che era imbarazzato per aver vomitato.

"Harry, non sentirti imbarazzati, tutti si ammalano. Anche io."

Rise e io sorrisi.Gli diedi delle medicine e poi gli prestai altri vestiti.
Notai che aveva usato 4 volte i miei vestiti e non eravamo neanche mai usciti insieme.
Harry uscì cambiato dal bagno e io feci unire le nostre mani trascinandolo al piano di sotto.
Iniziai a preparare la colazione, presi del succo e misi a tostare del pane. Quando tutto fu pronto andai in soggiorno dove avevo lasciato Harry e lo vidi avvolto nella coperta mentre guardava George Lopez.
Rimanemmo tutto il giorno accoccolati a guardare George Lopez. Presto però mi addormentai sentendo i respiri del riccio sul mio collo....

-

Mi svegliai sorridendo, svegliando anche Harry. Presi il mio telefono notando che fossero le 8 e guardai il ragazzo "Ti serve un passaggio?"

Lui annuì semplicemente, ci misimo le scarpe, presi le chiavi e andammo in macchina.

Il viaggio fu tranquillo e rilassante. Una volta che parcheggiai di fronte casa di Harry mi sorrise imbarazzato prima di "Um grazie. Grazie Tante. Per ehm...sai prenderti cura di me...ero probabilmente noioso e scocciante ma...ecco...grazie....davvero"

"Non sei stato scocciante. Onestamente è stato carino vederti starnutire e tutte le altre cose" lui arrosì e io continuai "E certo che mi sono preso cura di te,mi piaci...tanto,quindi sarò sempre qui per te, e non essere imbarazzato con me e non pensare che sei un disturbo. Perché non lo sei. Ora vai dentro, non dimenticarti dell'appuntamento di domani. Ti lascio il mio numero così puoi scrivermi col telefono di tua madre se non ti senti bene."

Presi un blocchetto e una penna dal cassettino dell'auto, scrissi il numero e glielo passai.

"Chiamami domani alle 7 così ti vengo a prendere, si?"

Lui annuì e io sorrisi baciandogli la guancia, guidai verso casa eccitato sapendo che avrei visto di nuovo il riccio...

The Dare - Larry Stylinson [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora