S.A.: Bah, beh, bih, boh, buh
✨ addio✨
Clò.
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Se Manuel non avesse conosciuto Chicca e non ricevuto quella notifica, sarebbe stato sicuro in ogni caso, che l'amica gli avrebbe detto che stava per sprecare l'ennesima serata e che lo faceva anche per scappare dalla sua stessa amica che lo aveva invitato insieme al suo ragazzo per cena. Che fosse simpatico era ormai un dato di fatto, ma per non contraddire se stesso, lui lo faceva più per lasciarli in intimità (oltre che per non sentirsi il terzo incomodo) e poi perché la prima motivazione era più importante e affermava la sua piena determinazione: Manuel non si era ancora rassegnato. Nonostante avesse quasi trent'anni, un lavoro in una casa editrice, scrivesse per passione nelle ore in cui non lavorava e si sentisse dire dalla sua amica che poteva benissimo cercare qualcuno tramite app di incontri, lui pensava sempre a metodi che gli facessero conoscere qualcuno dal vivo. Ogni volta che Chicca gli chiedeva di istallarsi tinder o grindr, la sua pronta risposta recitava più o meno così:
« No Chì, o' sai a me quelle cose non piacciono, ce stanno gli anziani e i mandrilli la dentro. Pe' non parlà de cosa se inventano le ragazze con la foto profilo »
Ecco, se non avesse ricevuto il suo messaggio che ironicamente presentava una faccina con la lingua a mo' di pernacchia e un poi presentami questo fantasma di ragazzo Manuel si sarebbe evitato di sbuffare, mentre infilava il cellulare nella tasca del cappotto grigio e si sistemava la sciarpa al collo, prima di uscire da casa.
Analizzando per bene dove stava andando, Manuel riusciva poi a capire perché l'amica non appoggiasse il suo terzo appuntamento, nonostante non andasse alla cieca o al buio. Manuel aveva aderito infatti a una nuova trovata e iniziativa di un locale che aveva scoperto trovarsi a circa una mezz'oretta di camminata da casa sua.
Di solito organizzavano cene, anniversari... e adesso, anche speed date.
Sì, esatto, quella cosa con cui i comici ironizzavano e ci scrivevano sopra gli sketch.
Quella americanata come la definiva Chicca.
Quella cosa che ribaltava letteralmente il modo in cui potevi conoscere una persona. In cinque minuti dovevi capire se potevi: essere attratto e incuriosito, passata quella soglia dovevi essere invogliato a saperne di più, chiedere il numero di telefono e decidere di uscirci.
Manuel sapeva che in 5 minuti non potevi realmente capire o carpire l'intero mondo di chi ti trovavi di fronte, seduto al tuo stesso tavolo, ma sulla soglia dei trent'anni si sarebbe fatto andare bene qualsiasi tipo di elaborata inventiva sociale.
Eccetto le app di incontri, ovvio.
Meglio trovarsi davanti uno più genuino e con qualche ruga o un pezzo di prezzemolo tra i denti, piuttosto che presentare un avatar o un'icona photoshoppata.
Aveva conosciuto qualcuno di interessante, preso qualche numero nella speranza di trovarsi motivato a contattare il fortunato o la fortunata in caso di interesse. In verità, Manuel non si era proprio mosso dalla convinzione che la sua ricerca - o meglio - la spasmodica voglia di trovare qualcuno che gli scatenasse qualcosa dentro, non lo avesse ancora trovato.
No, non credeva fosse tanto una questione da romantici, quanto da disperati.
Manuel non era il tipo da messaggi smielati, buonanotti melense o tipo che fissava insistentemente l'accesso su whatsapp.
Si definiva un tipo più tranquillo, istintivo, meno pianificatore per quanto riguardasse la vita.
Si piaceva da solo, con le sue piccole abitudini, le sue passioni - di cui alcune delle quali condivideva con Chicca - i suoi piccoli vizi che ogni tanto accontentava, il peso del suo corpo che occupava metà del letto, i calzini che ancora perdeva dentro il letto, rimanendo con un piede nudo al risveglio.
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- 5 minuti al tavolo -
FanfictionChe cosa succede se ad un tavolo in soli 5 minuti devi riuscire a raccontare te stesso e il campanello suona proprio sul più bello?