°Red Flag° ||Jeon Jungkook||

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Il traffico scorreva lento quella sera per le strade di NewSeoul, l'auto scivolava piano sull'asfalto e le luci colorate dei neon e dei cartelloni pubblicitari ben poco espliciti, fasciavano la città con il loro bagliore artificiale. Il futuro era splendido: una realtà assassina ma affascinante che aveva ricoperto il mondo con il suo velo e Y/n ne era schiava come tutti gli abitanti di quella malsana città colma di mercenari e pazzi furiosi, e il suo accompagnatore: mercenario e complice di tante avventure, lo era altrettanto. Si rese immediatamente conto che, di tanto in tanto, l'occhio del ragazzo sul sedile del guidatore, cadeva automaticamente sulla pelle esposta delle gambe, scoperte al disotto del vestito corto che aveva indosso. Jungkook sembrava non capire proprio perché si fosse conciata in quel modo.

Quando l'aveva vista uscire dal suo appartamento sperò con tutto se stesso che fosse uno scherzo di pessimo gusto. Cosa voleva fare, provocarlo? Mandarlo a sbattere contro qualcosa o fargli investire qualche ignaro passante? Doveva contenersi, calmare i bollenti spiriti, così accese la musica sintonizzando la radio su una stazione hip-hop che riempì l'abitacolo con le note accese e calde per scacciare l'incontrollato pensiero di far saltare la serata libera al club e fare retromarcia. Durò poco, perché quando le luci delle insegne al neon attraverso il parabrezza illuminarono nuovamente le affusolate gambe di Y/n, scoperte fin poco prima del sedere e avvolte nelle calze a rete nere, il mercenario tornò a sentire esageratamente caldo. Aprì il finestrino sperando in un po' di refrigerio, ma sentì solamente l'afa estiva serale della città a peggiorare la situazione. Una volta arrivati parcheggiò davanti al locale, la scritta a caratteri cubitali del Relax lo tranquillizzò appena. L'ingresso brulicava di gente in fila e in attesa di entrare, ogni singolo individuo in quella città vestiva in modo strano e Jungkook ormai era abituato nel vedere donne mezze nude e provocanti, ma Y/n con quella camicia larga dai toni viola e semitrasparente che fungeva da abito, non riusciva proprio a restargli impassibile. La cosa peggiore, che mandò completamente in tilt il suo povero cervello, fu realizzare che sotto l'abito Y/n non indossava proprio nulla a coprirle l'intimo in pizzo nero, questo lo scoprì solo quando la luce del faretto esterna al locale le illuminò la siluette perfetta.

«Merda..» Imprecò.

Jungkook si tirò il colletto della maglia e avanzò verso la calca di gente, aveva optato per uno stile streetwear molto hip-hop. Una maglia a maniche lunghe nere attillata coperta da una giacca estiva in pelle leggera e pratica, un paio di pantaloni anch'essi neri, dalle tasche grandi ma stretti sulla caviglia e varie catenine in metallo che penzolavano sul suo fianco destro sopra la gamba, dove la vita era avvolta da una cinghia dalla fibbia metallica. Indossava varie collane di diverse lunghezze e molti anelli alle mani che ne risaltavano i tatuaggi. Si maledii per quell'idea bizzarra che aveva avuto il pomeriggio stesso, era una serata tra colleghi che doveva calmargli i nervi dopo giornate infernali di lavoro a non finire, e non aveva idea di dover vivere quella notte con ancora più nervosismo addosso di quando accettava una missione suicida.

«Vuoi rimanere imbambolato lì ancora per molto?» Y/n gli schioccò le dita davanti al naso, risvegliandolo dai pensieri poco sensati che stava elaborando il suo cervello e facendolo ripiombare nel mondo reale. Ovviamente saltarono la fila grazie alle buone conoscenze di entrambi, beccandosi le occhiatccie dei poveri comuni mortali che attendevano da ore il loro turno. «Cos'è questa farsa? Perché quei due tizi passano avanti?!» Urlò un ragazzo bloccato appena in tempo dall'uomo della sicurezza. Non aggiunse comunque altro non appena incrociò lo sguardo omicida di Jungkook, che lo zittì nell'istante in cui lo riconobbe, il ragazzetto tornò in fila scusandosi in un muto silenzio. Il fischio d'approvazione da parte della sua compagnia riconquistò tutte le sue attenzioni.
«Wow, sai davvero far paura quando vuoi JK, magari avessi la tua stessa influenza sulla gente, eviterei di passare alle mani ogni qualvolta un idiota mi porta all'esasperazione» Sbuffò la ragazza raggiungendo la sala principale.
«Ho fatto cose ben peggiori delle corse automobilistiche Y/n è normale che la gente abbia paura di me» Rispose il mercenario sedendosi al tavolino riservato per entrambi. Y/n lo raggiunse affondando piano nel tessuto morbido del divanetto rosso e accavallò le gambe in un gesto che non passò inosservato al moro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 20, 2023 ⏰

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 ▪︎ Ⓛⓤⓒⓚⓨ ​ Ⓖⓘⓡⓛ ▪︎ 𝐑𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐎𝐧𝐞-𝐬𝐡𝐨𝐭 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐬𝐞♥︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora