Capitolo 4

140 8 9
                                    

T/n's Pov

Mi diressi verso la stanza del signor Himejima, che nell'attesa stava recitando alcune preghiere.

T/n:<< Salve sensei Himejima, chiedo perdono per il mio ritardo...>>
Gyomei:<< In realtà, cara T/n, sei in perfetto orario. C'è qualcosa che non va, figliola?>>

Mi piaceva quando il signor Himejima mi chiamava così, lui per me era come un padre, ed evidentemente il sentimento era ricambiato.

T/n:<< Sto bene.. sto come al solito..>>
Gyomei:<< Non so cosa tu intenda con "come al solito", ma non mi sembri stare bene. Spero che riuscirai ad uscirne presto. Pregherò per te affinché ciò accada>>
T/n:<<La ringrazio, sensei Himejima>> dissi accennando un piccolo inchino.
Gyomei: <<Grazie, adesso possiamo andare. Seguimi, figliola>>

Lo seguii senza emettere fiato. Uscimmo dalla nostra residenza e ci dirigemmo nel bosco, andando nella parte opposta a dove si trovava il ciliegio della sera prima. Dopo poco arrivammo davanti a una bellissima cascata dir poco enorme, anche se la mia preferita rimaneva quella vicino al ciliegio.
Ai piedi di quel giacimento d'acqua si trovavano dei tronchi di legno.

T/n:<< Sensei, cosa dobbiamo farci con quelli?>>
Gyomei:<< Figliola, devi sollevare uno di quei tronchi e caricartelo sulle spalle. Poi dovrai andare sotto la cascata e meditare con quel peso addosso, dopo che avrai resistito per un ora dovrai spingere il masso in fondo al sentiero, spingerlo sotto la cascata e infine tagliarlo>> mi annunciò con nonchalance. Come se fosse una cosa da poco.
Gyomei:<< Ora devo andare. Ci vediamo tra un po', figliola>> mi salutò pattandomi la testa.

Feci un respiro profondo e mi preparai all'imminente tortura.
Non potevo stare ferma e basta, quando il signor Himejima andava via rimaneva comunque nelle vicinanze e controllava cosa facevo. Me lo sentivo, e non avevo alcuna intenzione di fare una brutta figura.
Sollevai il tronco e non fu poi così difficile, ma meditare per un'ora senza fermarsi, con l'acqua gelata che cadeva da metri e metri più in su e che, al contatto con la pelle, pareva una freccia che si conficcava nella carne, quello sì, quello fu orribile. Resistetti un'ora  o poco più e persino il tronco si deteriorò, sfracellandosi allo scadere del tempo.
Ma la parte peggiore fu il masso. Per spingerlo fino alla sua destinazione ci volle un'eternità, e non capivo assolutamente come diamine avrai dovuto tagliarlo. Non era tofu, era un maledettissimo masso. Rimasi lì per ore a prenderlo a calci e a colpi di lama, ma non mi impegnai per davvero. Ero sfinita dalle prove precedenti, avevo fame e sete ed era sicura che sarei morta quel giorno.

Poco male, alla fine. Almeno non soffro più e lascio spazio a gente più utile
Ma dai, su con la vita! Ci sono un sacco di lati positivi nel vivere, per esempio i tanti bonazzi che ti circondano
Mhmh, certo.
Sono seria!
Sarebbe meglio se smettessi di respirare...
Non è vero! Non è così! Piantala!
Respirare... respirare... ho capito! Devo usare la respirazione, però non mi riuscirà mai..
Non lo saprai mai se non ci provi. Vuoi salvare le persone come si deve o no?
Hai ragione
Lo so

Presi un respiro profondo. Permisi all'ossigeno di circolare per bene nei polmoni e di arrivare nel sangue in grandi quantità. Utilizzai il rumore della cascata per controllare il flusso sanguigno e visualizzai ogni centimetro del mio corpo. Impugnai saldamente la mia katana ed alzai le braccia per poi sferrare un colpo. Un'colpo inutile mi sembrò. Non era la prima volta che il sensei mi sottoponeva a questo genere di tortura, e non ero mai riuscita a tagliare quel coso. Non mi ero mai impegnata, ero poco motivata a farlo, però non ci ero mai riuscita e dubitavo che sarebbe andata bene. Nemmeno quella volta mi ero impegnata granché, ma decisamente di più rispetto alle altre.
Come mi aspettavo, il masso non si crepò nemmeno. Mi girai e sbuffai, e all'improvviso sentii un "crack" che mi spinse a girarmi. Il masso era diviso a metà, perfettamente a metà.

Complimenti T/n! Cel'hai fatta!
Ma che diamine è successo? Come ho fatto? Non ho notato niente di diverso... non capisco.

Magicamente il sensei Himejima spuntò fuori dai cespugli come uno scoiattolo fa con la propria tana, il che non fece altro che confermare il mio presentimento.

Gyomei:<< T/n, figliola, sei fantastica. È molto tempo che ti alleni, finalmente i risultati iniziano a venire fuori. Sono veramente fiero di te>> mi disse per poi abbracciarmi. << Appena in tempo per andare a prepararti per la cerimonia di tua sorella, ma prima che tu vada permettimi di dirti una cosa. Non importa quanto ci vorrà, se ti allenerai a dovere riuscirai di certo a raggiungere i tuoi obbiettivi. Più tempo ci metti, più supererai gli altri e di conseguenza rimarranno di più a bocca aperta. Ora va o farai tardi>> mi rassicurò con un sorriso.

Feci un piccolo inchino e corsi verso casa per prepararmi.

Chissà se verrà anche il nobile Tomioka...

Mentre ci pensavo, inciampai e finii per terra. Quando mi rialzai vidi un viso familiare, molto familiare... il volto di Tomioka Giyuu. Mi sentii sollevata nel vederlo.

Parli del diavolo, eh, T/n?

Giyuu:<< Va... tutto bene...?>> chiese come indeciso, per poi aiutarmi ad alzarmi.

Spazio autrice♡

Ciao a tutti, come va?
Volevo augurarvi un buon anno nuovo! Spero che lo passeremo allegramente insieme e non vedo l'ora di continuare a scrivere per voi!

A presto♡

Un Fiore Che Rinasce | Tomioka Giyuu X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora