Giro su di me

14 2 4
                                    

Niente è per niente.
Nessuno diventa "qualcuno" in una notte di pazzo, incredibile impegno...

Provo a raccogliermi, metto insieme le forze.
Mi compatto attorno a un centro, un desiderio trovato per caso.
Sollevo la mano e carico il lancio.
Sguardo all'obiettivo, ma...
Sono fatta di neve bagnata, non riesco proprio a stare insieme.

Un bersaglio.
Uno qualsiasi, mi dico, ma è impossibile da scegliere.
Perché?
Provo a pensarci,
Tiro fuori un taccuino e scrivo liste di "pro" e "contro".
Mi consumo, chiedendomi se davvero sia fatta per questo.
Scegliere al buio non sarebbe meglio?
Non mi fido dei miei occhi, ma non riesco a chiuderli.

Cosa significa "lasciarsi andare"?
Saltare o aggrapparsi al parapetto?
Direi: "Qualsiasi cosa sia la più spontanea", "istinto"...
Ma "spontaneo" non è mai stato "facile" per me.
Forse non lo può essere, a meno che non ci sgorghi dentro una corrente limpida.
Ma c'è davvero lì, ad aspettarmi sotto la montagna?
Non ho idea di dove sia.
A tentoni, mi cerco attorno.
Solo buio.
Mi sento un ordigno da disinnescare.
Serve una carica ben piazzata, affinché una roccia lasci libere le sue acque.
Uno scatto, uno strattone sovrumano, solo per strapparmi dal collo una catena.
Sono sia bomba che tappo di pietra.

L'Haiku del tentativoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora